Un papà aveva imparato che molti conflitti con i figli si risolvevano in pizzeria.
Per qualche anno, aveva portato fuori ogni tanto la figlia più grande,
per una specie di appuntamento padre-figlia.
Decise di fare lo stesso anche con la più piccola.
Per il primo appuntamento la portò a cena in una pizzeria vicino a casa.
Gli avevano appena servito la pizza quando decise che era il momento giusto per dire
alla bambina quanto lui le volesse bene e quanto la apprezzasse.
«Giulia, disse, voglio che tu sappia che ti voglio bene e che,
per me e la mamma, tu sei davvero speciale.
Preghiamo sempre per te, e ora che stai crescendo e diventi
ogni giorno che passa un ragazzina in gamba, non potremmo essere più orgogliosi».
Non appena ebbe terminato di pronunciare quelle parole,
rimase in silenzio e fece per prendere la forchetta così da iniziare a mangiare,
ma non riuscì a portare la forchetta alla bocca.
La bambina allungò la mano appoggiandola su quella del padre.
Gli occhi di lui incontrarono i suoi e, con una vocina dolce, la bambina disse:
«Aspetta, papà ... aspetta».
Il papà appoggiò la forchetta e spiegò di nuovo alla figlia
perché lui e la mamma la amavano e la stimavano.
Poi, di nuovo, afferrò la forchetta.
Ma per la seconda volta, e poi per la terza, e la quarta,
fu fermato sempre dalle stesse parole: «Aspetta, papà ... aspetta».
Quella sera il padre non riuscì a mangiare molto,
ma la bambina corse dalla mamma e le disse:
«Sono una figlia davvero speciale, mamma. Me l'ha detto papà!»
Amare qualcuno è molto bello.
L'importante è dirglielo...