Una intera giornata dedicata al sacramento della riconciliazione. E' quella che si svolgera' venerdi' 28 marzo alla presenza di Papa Francesco che aprira' l'iniziativa quaresimale del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione dal titolo ''24 ore per il Signore''. Il Pontefice presiedera' alle 17 nella basilica di San Pietro una celebrazione penitenziale, durante la quale confessera' alcuni fedeli. In serata.
Anche noi, Venerdì 28, ci uniremo, al termine della Messa delle 17.30, preceduta dalla Crucis, a questo momento penitenziale. I sacerdoti saranno a disposizione per le confessioni fino alle 20.30 c.a (secondo le esigenze potrebbe prolungarsi)
Propongo un brano della catechesi di papa Francesco sul sacramento della Penitenza (la Confessione) quindi una breve lettura di San Paolo e uno schema per l'esame di coscienza e prepararci a questo momento di grazia.
Il Sacramento della Penitenza e
della Riconciliazione scaturisce direttamente dal mistero pasquale. Infatti, la
stessa sera di Pasqua il Signore apparve ai discepoli, chiusi nel cenacolo, e,
dopo aver rivolto loro il saluto «Pace a voi!», soffiò su di loro e disse:
«Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno
perdonati» (Gv 20,21-23). Questo passo ci svela la dinamica più profonda che è
contenuta in questo Sacramento. Anzitutto, il fatto che il perdono dei nostri
peccati non è qualcosa che possiamo
darci noi. Io non posso dire: mi perdono i peccati. Il perdono si chiede, si
chiede a un altro e nella Confessione chiediamo il perdono a Gesù. Il perdono
non è frutto dei nostri sforzi, ma è un regalo, è un dono dello Spirito Santo,
che ci ricolma del lavacro di misericordia e di grazia che sgorga
incessantemente dal cuore spalancato del Cristo crocifisso e risorto. In
secondo luogo, ci ricorda che solo se ci lasciamo riconciliare nel Signore Gesù
col Padre e con i fratelli possiamo essere veramente nella pace. E questo lo
abbiamo sentito tutti nel cuore quando andiamo a confessarci, con un peso
nell'anima, un po' di tristezza; e quando riceviamo il perdono di Gesù siamo in
pace, con quella pace dell'anima tanto bella che soltanto Gesù può dare,
soltanto Lui. (Papa Francesco)
Dalla
seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (2Cor
5,20-6,2)
Fratelli, vi
supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non
aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui
noi potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi
esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: «Al
momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Schema per l'esame di coscienza
Quando l'esame di coscienza vien fatto prima del
sacramento della Penitenza, è bene che ognuno s'interroghi anzitutto su questi
punti:
1.Mi accosto al sacramento della Penitenza per
un sincero desiderio di
purificazione, di conversione, di rinnovamento
di vita e di più intima amicizia con Dio, o lo considero piuttosto come un
peso, che solo molto di raro son disposto ad addossarmi?
2. Ho dimenticato od ho di proposito taciuto dei
peccati gravi nelle confessioni
passate?
3. Ho fatto la penitenza che mi è stata imposta?
Ho riparato i torti da me fatti? Ho cercato di mettere in pratica i propositi
fatti per emendar la mia vita secondo il Vangelo?
Alla luce
della parola di Dio, ognuno esamini se stesso.
I. Il Signore dice:“Amerai il Signore Dio tuo
con tutto il cuore”
1. Il mio cuore è davvero orientato a Dio, e
posso dire di amarlo davvero sopra tutte le cose e con amore di figlio,
nell'osservanza fedele dei suoi Comandamenti? Mi lascio troppo assorbire dalle
cose temporali? Ed è sempre retta la mia intenzione nell'agire?
2. È salda la mia fede in Dio, che nel Figlio
suo ha rivolto a noi la sua parola? Ho dato la mia piena adesione alla dottrina della
Chiesa? Ho avuto a cuore la mia formazione cristiana, ascoltando la parola di
Dio, partecipando alla catechesi, evitando tutto ciò che può insidiare la fede? Ho
professato sempre con coraggio e senza timore la mia fede in Dio e nella
Chiesa? Ho tenuto a dimostrarmi cristiano nella mia vita privata e pubblica?
3. Ho pregato al mattino e alla sera? E la mia
preghiera è un vero colloquio cuore a cuore con Dio, o è solo una vuota pratica
esteriore? Ho saputo offrire a Dio le mie occupazioni, le mie gioie e i miei
dolori? Ricorro a lui con fiducia nelle tentazioni?
4. Ho riverenza e amore verso il nome santo di
Dio, o l'ho offeso con la bestemmia, col falso giuramento, col nominarlo
invano? Sono stato irriverente verso la Madonna e i Santi?
5. Santifico il giorno del Signore e le feste
della Chiesa, prendendo parte con partecipazione attiva, attenta e pia alla
celebrazione liturgica, e specialmente alla Messa? Ho osservato il precetto
della confessione annuale e della comunione pasquale?
6. Ci sono per me “ altri dei ”, cioè
espressioni o cose delle quali mi interesso o nelle quali ripongo fiducia più che in Dio, per
es.: ricchezza, superstizioni, spiritismo e altre forme di magia?
II. Il Signore dice: “Amatevi gli uni gli altri,
come io ho amato voi”
1. Amo davvero il mio prossimo, oppure abuso dei
miei fratelli, servendomi di loro per i miei interessi e riservando ad essi un
trattamento che non vorrei fosse usato con me? Sono stato ad essi di grave
scandalo con le mie parole o le mie azioni?
2. Nella mia famiglia, ho contribuito con la
pazienza e con vero amore al bene e alla gioia degli altri? Per i singoli
componenti della famiglia:
• Per i figli. Sono stato obbediente ai genitori, li ho rispettati e
onorati? Ho prestato loro aiuto nelle necessità spirituali e materiali?
• Per i genitori. Mi sono preoccupato dell'educazione cristiana dei
figli? Ho dato loro buon esempio? Li ho sostenuti e diretti con la mia
autorità?
• Per i coniugi.
Sono stato sempre fedele negli affetti e nelle azioni? Ho avuto comprensione nei momenti di inquietudine?
3. So dare del mio, senza gretto egoismo, a chi
è più povero di me? Per quanto dipende da me, difendo gli oppressi e aiuto i
bisognosi? Oppure tratto con sufficienza o con durezza il mio prossimo,
specialmente i poveri, i deboli, i vecchi, gli emarginati, gli immigrati?
4. Mi rendo conto della missione che mi è stata
affidata? Ho partecipato alle opere di apostolato e di carità della Chiesa,
alle iniziative e alla vita della parrocchia?
5. Mi prendo a cuore il bene e la prosperità
della comunità umana in cui vivo, o mi curo soltanto dei miei interessi
personali? Partecipo, per quanto posso, alle iniziative che promuovono la
giustizia, la pubblica moralità, la concordia, le opere di beneficenza? Ho
compiuto i miei doveri civici? Ho pagato le tasse?
6. Sono giusto, impegnato, onesto nel lavoro,
volenteroso di prestare il mio servizio per il bene comune? Ho dato la giusta
mercede agli operai e a tutti i sottoposti? Ho osservato i contratti e tenuto
fede alle promesse?
7. Se ho qualche incarico o svolgo mansioni
direttive, bado solo al mio tornaconto o mi impegno per il bene degli altri, in
spirito di servizio?
8. Ho praticato la verità e la fedeltà, oppure
ho arrecato del male al prossimo con menzogne, calunnie, detrazioni, giudizi
temerari, violazione di segreti?
9. Ho attentato alla vita e all'integrità fisica
del prossimo, ne ho offeso l'onore, ne ho danneggiato i beni? Ho procurato o
consigliato l'aborto? Ho serbato odio? Sono stato rissoso? Ho pronunziato
insulti e parole offensive, fomentando screzi e rancori? Ho colpevolmente ed
egoisticamente omesso di testimoniare l'innocenza del prossimo?
10. Ho rubato? Ho ingiustamente desiderato la
roba d'altri? Ho danneggiato il prossimo? Ho restituito quanto ho sottratto e ho
riparato i danni arrecati?
11. Se ho ricevuto dei torti, mi son dimostrato
disposto alla riconciliazione e al perdono per amore di Cristo, o serbo in cuore
odio e desiderio di vendetta?
III. Cristo Signore dice: “Siate perfetti come
il Padre”
1. Qual è l'orientamento fondamentale della mia
vita? Mi faccio animo con la speranza della vita eterna? Ho cercato di
ravvivare la mia vita spirituale con la preghiera, la lettura e la meditazione della
parola di Dio, la partecipazione ai sacramenti? Ho praticato la mortificazione? Sono
stato pronto e deciso a stroncare i vizi, a soggiogare le passioni? Ho reagito
all'invidia, ho dominato la gola? Sono stato presuntuoso e superbo, e ho
preteso di affermare tanto me stesso, da disprezzare gli altri e preferirmi ad
essi? Ho imposto agli altri la
mia volontà, conculcando la loro libertà e
trascurando i loro diritti?
2. Che uso ho fatto del tempo, delle forze, dei
doni ricevuti da Dio come i “ talenti del
vangelo ”? Mi servo di tutti questi mezzi per crescere ogni giorno di più nella
perfezione della vita spirituale? Sono stato inerte e pigro?
3. Ho sopportato con pazienza i dolori e le
prove della vita? Come ho cercato di praticare la mortificazione, per compiere
quello che manca alla passione di Cristo? Ho osservato la legge del digiuno e
dell'astinenza?
4. Ho conservato puro e casto il mio corpo,
pensando che è tempio dello Spirito Santo, destinato alla risurrezione e alla
gloria? Ho custodito i miei sensi e ho evitato di contaminarmi nello spirito e
nel corpo con pensieri e desideri cattivi, con parole e con azioni indegne? Mi
sono permesso letture, discorsi, spettacoli, divertimenti in contrasto con
l'onestà umana e cristiana? Sono stato di scandalo agli altri con il mio comportamento
indecente? Nell'uso del matrimonio ho rispettato e osservato la legge morale?
5. Ho agito contro coscienza, per timore o per
ipocrisia?
6. Ho cercato di comportarmi in tutto e sempre
nella vera libertà dei figli di Dio e secondo la legge dello Spirito, o mi sono
lasciato asservire dalle mie passioni?
ATTO DI
DOLORE
Mio Dio,
mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho
meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso te, infinitamente
buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto
di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato.
Signore, misericordia, perdonami.