L’URNA CON LE SPOGLIE
MORTALI DEL BEATO DON CARLO GNOCCHI A ROMA
DAL 8 AL 11 FEBBRAIO
A quasi 5 anni dalla sua
beatificazione, sarà esposta all’omaggio dei fedeli presso la chiesa di San
Giacomo (via del Corso). L’11 febbraio sarà in San Giovanni in Laterano per la
solenne celebrazione della Giornata del Malato
Roma. Nel quadro delle celebrazioni del quinto anniversario
della beatificazione di don Carlo Gnocchi, avvenuta il 25 ottobre 2009 a
Milano, l’urna con i suoi resti mortali sarà a Roma da sabato 8 a martedì 11
febbraio. Il sacerdote milanese, incaricato dopo la Seconda Guerra mondiale dal
Governo italiano di gestire il problema dei cosiddetti mutilatini, i bambini
feriti e resi disabili dagli ordigni bellici e dalle mine, venne spesso nella
Capitale, dove tra l’altro nel 1950 aprì un Centro dedicato proprio alla cura e
al reinserimento sociale di questi bambini. L’ultima sua venuta a Roma risale
al dicembre 1955, pochi mesi prima della sua morte.
L’arrivo a Roma dell’urna del
Beato è previsto alle ore 16.30 circa di sabato 8 febbraio, presso il Centro
della Fondazione che porta il suo nome in via Maresciallo Caviglia. Qui sarà
accolto dalle autorità civili e religiose, dai numerosi “ex allievi”, assistiti
negli anni nei suoi istituti, dagli alpini, di cui fu indimenticato cappellano
militare negli anni della Seconda Guerra mondiale e dagli operatori dei Centri
della sua opera.
Al termine di una celebrazione
religiosa presieduta da Mons. Lorenzo Leuzzi, Delegato della Pastorale
Sanitaria della Diocesi di Roma, l’urna sarà trasferita presso la chiesa di S.
Giacomo, dove resterà esposta alla venerazione dei fedeli, vegliata da un
picchetto d’onore degli alpini delle sezioni locali dell’ANA, fino a tutto
lunedì 10 febbraio.
Nei giorni dell’esposizione, si
susseguiranno una serie di iniziative, tra cui la S. Messa presso la chiesa di
S. Giacomo, domenica 9 febbraio alle ore ore 17,30 presieduta dall’Arcivescovo
Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per Pastorale Salute,
alla presenza delle autorità civili e militari e un incontro sull’attualità e
l’importanza della figura di don Gnocchi, precursore della moderna medicina
riabilitativa, lunedì 10 febbraio mattina, presso la Facoltà di Medicina
dell’Università Sapienza.
Martedì 11 febbraio, l’urna sarà
trasferita in S. Giovanni in Laterano, dove alle ore 16,00 si terrà la solenne
Celebrazione liturgica della Giornata del Malato presieduta dal Cardinale
Vicario Agostino Vallini. Il giorno successivo, il congedo da Roma e la
partenza dell’urna di don Gnocchi per Milano, dove è custodita presso il
Santurario a lui intitolato.
[gennaio 2014]
Servizio Comunicazione e
Relazioni Esterne – Fondazione Don Gnocchi
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DON CARLO GNOCCHI (1902 – 1956)
Nato a San Colombano al Lambro
(Milano) il 25 ottobre 1902, Carlo Gnocchi viene ordinato sacerdote nel 1925.
Assistente d’oratorio per alcuni anni, è poi nominato direttore spirituale
dell’Istituto Gonzaga di Milano, retto dai Fratelli delle Scuole Cristiane.
Allo scoppiare della guerra si arruola come cappellano volontario e parte,
prima per il fronte greco-albanese, e poi – con gli alpini della Tridentina –
per la campagna di Russia. Nel gennaio del ’43, durante l’immane tragedia della
ritirata del contingente italiano, si salva miracolosamente. Ed è in quei
giorni che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime
volontà, matura in lui l’idea di realizzare una grande opera di carità, che
troverà compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute. Nei
collegi aperti in tutta Italia, accoglie orfani di guerra, mutilatini,
mulattini e poi poliomielitici, assicurando loro – grazie al prezioso
coinvolgimento delle istituzioni civili ed ecclesiali e alla mobilitazione
dell’opinione pubblica con iniziative fantasiose e clamorose – assistenza, cure
mediche, scuole e formazione professionale, in un progetto di recupero e
integrazione sociale straordinario e innovativo in anni nei quali le discipline
riabilitative stavano muovendo i primi passi. Muore il 28 febbraio 1956.
L’ultimo suo gesto profetico è la donazione delle cornee a due ragazzi non
vedenti quando ancora in Italia il trapianto d’organi non era regolato da
apposite leggi.
Nel testamento, don Gnocchi
chiese di poter essere sepolto accanto ai suoi ragazzi, nella cappella del
centro pilota di Milano che non riuscì a vedere completato e dove è rimasto
fino al giorno della solenne beatificazione, il 25 ottobre 2009, quando oltre
50 mila fedeli gli resero omaggio in una piazza Duomo trasformata in autentica
cattedrale a cielo aperto. Nel 2010, in occasione del primo anniversario di
beatificazione, l’allora Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi,
ha solennemente consacrato e dedicato a don Carlo il santuario che la
Fondazione ha realizzato accanto al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano.
Qui l’urna con i resti mortali di don Carlo è stata definitivamente traslata ed
è da allora meta di visite e pellegrinaggi continui.
LA FONDAZIONE DON CARLO
GNOCCHI
Istituita per assicurare cura,
riabilitazione e integrazione sociale ai mutilatini, vittime della barbarie
della guerra, la Fondazione ha progressivamente ampliato nel tempo il proprio
raggio d'azione. Oggi continua ad occuparsi di ragazzi portatori di disabilità,
affetti da complesse patologie acquisite e congenite; di pazienti di ogni età
che necessitano di interventi riabilitativi neurologici, ortopedici,
cardiologici e respiratori; di assistenza ad anziani non autosufficienti,
malati oncologici terminali e pazienti in stato vegetativo persistente.
Intensa, oltre a quella sanitario-riabilitativa, socio-assistenziale e
socio-educativa, è l’attività di ricerca scientifica e di formazione ai più
diversi livelli.
Riconosciuta Istituto di
Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, segnatamente per i Centri di Milano e
Firenze, oggi la Fondazione Don Gnocchi conta oltre 5.900 operatori tra
personale dipendente e collaboratori professionali, per i quali sono approntati
costanti programmi di formazione e aggiornamento. Le prestazioni sono erogate
in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale in una trentina
di Centri, raggruppati in otto Poli territoriali in nove Regioni, con 3.717
posti letto di degenza piena e day hospital. Ogni giorno accedono alle
strutture della Fondazione Don Gnocchi quasi diecimila persone.
LA PRESENZA DELLA FONDAZIONE
DON GNOCCHI A ROMA
Centro “S. Maria della Pace”
Roma, via Maresciallo Caviglia, 30
Tel. 06 33.08.61 – Fax 06 330.86.729 E-mail: info.rm.smpace@dongnocchi.it
Il Centro fu inaugurato nel
1950 per accogliere prima i mutilatini e in seguito i non vedenti e i
poliomielitici. Negli anni 70, venute meno le conseguenze invalidanti della
polio, la struttura ha avviato un intenso lavoro clinico e riabilitativo per le
patologie della colonna vertebrale e, più di recente, nel campo della riabilitazione
neuromotoria, pneumologica, cardiologica e nella riabilitazione delle patologie
degenerative e vascolari.
Il Centro dispone di 190 posti
letto di cui 160 dedicati alla riabilitazione (55 posti letto di degenza
residenziale e 105 di degenza diurna) e 30 posti letto in Casa di Cura.
Inoltre, offre un servizio di riabilitazione non residenziale, il Servizio
Informazione e Valutazione Ausili (SIVA) e un Servizio di formazione con sede
accreditata dalla Regione Lazio per la formazione continua e superiore.
Centro “S. Maria alla
Provvidenza” Roma, via Casal Del
Marmo 401 Tel. 06 309.74.39 – fax 06 309.77.72 E-mail:
info.rm.smprovvidenza@dongnocchi.it
Il Centro, ex-Istituto “Madre
Nasi” della Piccola Casa della Divina Provvidenza-Cottolengo di Roma, è entrato
a far parte della Fondazione Don Gnocchi nel settembre del 2003 e attualmente
dispone di 150 posti letto, così suddivisi:
- l’innovativa e moderna Residenza Sanitaria Assistenziale “S. Francesca
Romana” (RSA per l’area disabilità ad alto livello assistenziale) dispone di 60
posti letto di degenza residenziale per l’accoglienza, assistenza e
riabilitazione di persone non autosufficienti, affette da disturbi psichici e
con presenza di gravi patologie invalidanti.
- a questa si aggiunge un moderno reparto di riabilitazione estensiva ad
alto livello assistenziale, che dispone di altri 60 posti letto.
-
30 posti letto “in solvenza” per
l’assistenza e la riabilitazione integrata di pazienti affetti da Malattia di
Alzheimer o altre forme di demenza ad uno stato avanzato, non più assistibili a
domicilio o in altre forme.