la raccomandazione “Io resto a casa” può diventare l’occasione per ritrovare l’essenzialità nella vita ordinaria. Paradossalmente la limitazione ad alcune possibilità ci fa scoprire che tante cose non sono necessarie per una vita veramente felice. D’altra parte, sentiamo la nostalgia di qualcosa di profondo a cui non possiamo rinunciare, se non per un tempo limitato. Così, mentre i cammini formativi si sono interrotti, ci rendiamo conto che la catechesi non si limita alla preparazione ai sacramenti, ma nutre l’intera vita cristiana. Mentre ci scopriamo fragili, l’ascolto meditato della Parola di Dio ci fa riconoscere il valore dei doni quotidiani del Signore, come la vita, la salute, il cibo e gli amici.
Tra le mura domestiche possiamo coltivare anche l’interiorità.
Come credenti non possiamo dimenticare che siamo in Quaresima, quel tempo che la Liturgia ci aveva fatto aprire con l’invito di Gesù ad incontrare il Padre nel segreto (cfr. Mt 6,1-18). Restare soli con se stessi non è facile: ma possiamo rieducarci ed educare gli altri a riscoprire il silenzio come spazio necessario per ritrovare se stessi e incontrare il Padre buono, che vede nel segreto.
La solitudine fisica forzata può aiutare a recuperare anche un’idea più evangelica di comunità.
Vi propongo dunque alcuni suggerimenti da adattare secondo le vostre esigenze:
• la preghiera in famiglia può concretizzarsi come la lettura insieme del vangelo domenicale;
• il tempo libero può consentire di fare spazio ad alcune relazioni, soprattutto con le persone più fragili o sole, facendo sentire la vicinanza della comunità cristiana
• Telefonare a persone che sapete abitano sole, o sono anziane o malate. Poche parole, ma fanno tanto bene: sono la carezza del Signore.
• valorizzate alcuni momenti della vita familiare quotidiana: la preghiera del mattino e della sera, la preghiera prima e dopo i pasti, la benedizione tra familiari soprattutto dei genitori ai figli
• aiutiamo a celebrare la quotidianità come spazio sacro di consegna e di accoglienza nei gesti semplici e domestici che dicono cura e passione. Uno spazio, in questo momento, abitato da generazioni diverse accomunate dalle stesse domande: un sopportare che diventa… supportare… aiutare a portare i pesi dell’altro, e tutti abbiamo pesi nel cuore in questo tempo.
• Possiamo partecipare ai tre momenti quotidiani di preghiera comune, l’Angelus, alle 7.30 alle 12.00 ed alle 18.30 in diretta Facebook sulla pagina della nostra parrocchia ( cercare Parrocchia San Giacomo in Augusta https://www.facebook.com/sangiacomoinaugusta/ e cliccare mi piace o segui) o in alternativa farsi mandare da me in differita di qualche minuto la stessa preghiera su WhatsApp. (chi lo desidera mi può mandare un messaggio WhatsApp al mio numero, con nome, ed io aggiungerò alla lista dei tanti che già quotidianamente lo ricevono: è una piccola cosa, pochi minuti di preghiera, ma ci fa sentire uniti).
Mentre teniamo i piedi realisticamente piantati a terra, guardiamo al domani con speranza: come sarà questo domani dipende anche dalla nostra responsabilità e creatività di credenti oggi. Mentre chiediamo la grazia di poter vivere da discepoli di Gesù questo tempo di Quaresima, camminiamo insieme verso la Pasqua del Signore per vivere finalmente la vita nuova del Risorto.
Vi voglio tanto bene, mi mancate tanto, ma nello stesso tempo vi sento tanto tutti vicini.
Un Caro saluto ed una Benedizione nel giorno della festa dell’Annunciazione.
Vostro don Giuseppe