Noi sacerdoti non dobbiamo certo far politica, ma non possiamo disinterassarci o riflettere su ciò che è proprio dell'uomo e che riguarda i suoi problemi e le scelte che si fanno per la sua vita.
Riflettevo sulla manovra economica che in questi giorni oggetto di discussione e di come anche questa volta, almeno per certi aspetti, si faccia pagare un alto tributo a chi è debole e non ha voce.
Voglio solo soffermarmi su un aspetto: quello dell'invalidità civile.
Si vuole portare all'85% la percentuale d'invalidità che possa usufruire di qualche beneficio.
Ho ascoltato il ministro Tremonti mentre presentava la manovra. E la mia attenzione è stata catturata proprio quando illustrava la 'stretta' che si doveva attuare su questo 'capitolo'.
Il ministro parlava di 'Manica larga' del passato.
Allora vorrei porgli delle domande:
Intendeva parlare del falsi invalidi? Di persone che hanno ricevuto senza diritto denaro pubblico?
O intendeva dire che dare 'il sussidio', perchè di questo si tratta, a persone invalide al 75% sia una cosa esagerata?
Nel primo caso si dovrebbe domandare il ministro di chi è la colpa! Non certo di chi è ammalato veramente, ma di coloro che hanno attestato il falso facendo ricadere su noi tutti spese inaccettabili.
Nel secondo caso ritengo quanto, meno improprio, fare una tale affermazione.
Il sussidio è di 256 euro mensili.
E mi metto nei panni di tante Persone cui è stata riconosciuta l'invalidità al 75% ricevendo finora l'astronomica cifra di 256 euro mensili.
Solo questi!!!
Un conto è un sussidio ad una persona che già possiede lavoro, casa e stipendio. Un conto è chi ha solo 'questo'!
E 'questo' viene chiamato dal ministro 'agire di manica larga'.
E siccome si è stati di manica larga, a questa categoria debole, viene tolto anche 'questo'!
Conosco personalmente casi come quanto descritto. Ma quanti altri 'deboli' in questa situazione ci saranno?
Quello che si cerca di attuare come manovra, in questo aspetto è veramente sbagliato.
E mi auguro che i politici possano aprire meglio gli occhi sulla realtà e chiedere 'cassa' a chi può dare, non a chi 'è debole' e 'senza voce'.
Mi piacerebbe che qualche occasionale lettore esprimesse un suo giudizio sulla mia riflessione.
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