Durante l’Avvento sensibilizzeremo i Ragazzi all’attenzione agli altri, in modo particolare a coloro che si trovano in necessità. Una delle iniziative è la raccolta di giocattoli, che siano in ottimo stato perché verranno portati come dono presso ‘Case-famiglia’. Già da ora si possono portare in Chiesa e verranno consegnati ai ragazzi nella settimana prima del 16 dicembre. Per organizzarsi è disponibile Mariantonia.
venerdì 7 dicembre 2012
Facciamo il Presepe nelle nostre Case: i cento presepi di San Giacomo
Greccio, Natale 1223 – il Presepe di San Francesco d’Assisi
Francesco meditava continuamente le parole del Signore Gesù e non perdeva mai di vista le sue opere. Soprattutto l’umiltà di lui che si era fatto uomo e l’infinita carità della Passione gli erano impresse nella mente e nel cuore. A questo proposito è degno di essere sempre ricordato quello che egli realizzò nella notte di Natale dell’anno 1223, per dare concretezza alla celebrazione della nascita del Bambino di Betlemme. Francesco scelse Greccio come sede per la sua iniziativa: una località di montagna presso la città di Rieti.Conosceva un uomo di quella terra, di nome Giovanni, che gli era molto caro perché, pur essendo nobile ed onorato, stimava la nobiltà dell’animo assai più di quella che, senza merito, viene comunemente apprezzata dal mondo. Circa due settimane prima della festa della Natività, Francesco chiamò a sé quest’uomo e gli disse: Vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù? Ebbene, precedimi e prepara quanto ti dico, perché vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, in modo che si possa vedere con i propri occhi i disagi in cui si venne a trovare per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva nel fieno tra un bue e un asinello…
Francesco meditava continuamente le parole del Signore Gesù e non perdeva mai di vista le sue opere. Soprattutto l’umiltà di lui che si era fatto uomo e l’infinita carità della Passione gli erano impresse nella mente e nel cuore. A questo proposito è degno di essere sempre ricordato quello che egli realizzò nella notte di Natale dell’anno 1223, per dare concretezza alla celebrazione della nascita del Bambino di Betlemme. Francesco scelse Greccio come sede per la sua iniziativa: una località di montagna presso la città di Rieti.Conosceva un uomo di quella terra, di nome Giovanni, che gli era molto caro perché, pur essendo nobile ed onorato, stimava la nobiltà dell’animo assai più di quella che, senza merito, viene comunemente apprezzata dal mondo. Circa due settimane prima della festa della Natività, Francesco chiamò a sé quest’uomo e gli disse: Vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù? Ebbene, precedimi e prepara quanto ti dico, perché vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, in modo che si possa vedere con i propri occhi i disagi in cui si venne a trovare per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva nel fieno tra un bue e un asinello…
Nella maggior parte
delle nostre case nel periodo natalizio si è persa la tradizione di fare il
presepe.
Vediamo tanti alberi
di natale addobbatissimi a festa, ma in tutta la casa non c'è una piccola
capannina o grotta con Giuseppe, Maria ed il piccolo Gesù; non ci sono i
pastorelli, non ci sono i Re Magi.
Molti danno la colpa
al poco tempo, ai figli ormai grandi, allo spazio che manca, alla sporcizia che
può portare in casa la borraccina, il sughero, la sabbia, ecc
Sono tutte scuse.
Dentro di noi abbiamo
perso il valore della tradizione presepistica, o meglio il significato che ha
in quel determinato periodo, avere rappresentata la natività dentro la propria
abitazione.
Dobbiamo riscoprire il
calore indescrivibile che porta un presepe intorno a noi.
Non importa lavorarci
mesi o giorni; non importa fare strutture gigantesche. Non importano neanche il
laghetto, le luci i suoni….. L'importante è la presenza!
E’ bello riscoprirne
il significato e non lasciar morire
tradizioni, rendono ‘segno tangibile e visibile’ la nostra fede nel Cristo
incarnato.
Il presepe che poniamo a casa nostra ci ricorda che avremo nuovamente l’opportunità di mostrare la nostra vera essenza a tutti ed a noi stessi
Uno degli elementi fondamentali di questo periodo è sicuramente il "Presepe", che malgrado sia legato ad una festività religiosa, è importante per tutti coloro che celebrano l’arrivo di Gesù sulla Terra.
La rappresentazione della sua nascita ricade tra le tradizioni ereditate dai nostri antenati e che adesso rappresenta uno dei festeggiamenti di questo periodo.
La presenza del presepe a casa nostra è molto importante poiché oltre a rappresentare la nascita di Dio bambino, simbolizza una nuova vita che giunerà tra di noi, un cambio che ci offre l’opportunità di "tornare a nascere" in amore e saggezza.
Non è necessario scegliere il presepe piú caro o più bello, perché abbiamo solo bisogno di ricordare il suo significato per sapere che, indipendentemente dal tipo e dal materiale usato, il suo valore per noi resterà intatto, è necessario avvertire la sua importanza in tutta la sua grandezza.
Si tratta di rendere consapevole il nostro cuore che Dio ritornerà a nascere in noi e noi in Lui, dandoci una volta in più l’opportunità di dimostrare il nostro amore e saggezza e dimenticarci i rancori e l’amarezza che ci allontanano dall’amore.
Ho iniziato da tempo a parlare ai Ragazzi del Presepe. Ma l’invito si estende a tutti i parrocchiani di residenza e di elezione. Sarebbe bello che ciascuno, anche se semplice, lo facesse con loro a casa.
Uno degli elementi fondamentali di questo periodo è sicuramente il "Presepe", che malgrado sia legato ad una festività religiosa, è importante per tutti coloro che celebrano l’arrivo di Gesù sulla Terra.
La rappresentazione della sua nascita ricade tra le tradizioni ereditate dai nostri antenati e che adesso rappresenta uno dei festeggiamenti di questo periodo.
La presenza del presepe a casa nostra è molto importante poiché oltre a rappresentare la nascita di Dio bambino, simbolizza una nuova vita che giunerà tra di noi, un cambio che ci offre l’opportunità di "tornare a nascere" in amore e saggezza.
Non è necessario scegliere il presepe piú caro o più bello, perché abbiamo solo bisogno di ricordare il suo significato per sapere che, indipendentemente dal tipo e dal materiale usato, il suo valore per noi resterà intatto, è necessario avvertire la sua importanza in tutta la sua grandezza.
Si tratta di rendere consapevole il nostro cuore che Dio ritornerà a nascere in noi e noi in Lui, dandoci una volta in più l’opportunità di dimostrare il nostro amore e saggezza e dimenticarci i rancori e l’amarezza che ci allontanano dall’amore.
Ho iniziato da tempo a parlare ai Ragazzi del Presepe. Ma l’invito si estende a tutti i parrocchiani di residenza e di elezione. Sarebbe bello che ciascuno, anche se semplice, lo facesse con loro a casa.
Lanciamo un idea
ardita: I cento presepi di San Giacomo. Vi chiedo prima di Natale di fotografare
il presepe inviare le foto a c dongiuseppetrappolini@yahoo.it e verranno mostrati in una apposita pagina
allestita nel Blog della Parrocchia: http://sangiacomoroma.blogspot.com.
Riusciremo ad
arrivare a 100??? Ci accontentiamo anche di 50.
Immacolata
Domani 8 dicembre festa dell’Immacolata, secondo tradizione, tempo permettendo, al termine della Messa delle 11.30 andremo in Piazza di Spagna per rendere il nostro omaggio Floreale alla Madonna.
Alle 17.30 ci sarà ma Messa Solenne con la partecipazione della nostra Cappella San Giacomo diretta dal maestro Flavio Colusso
Ante missam : ........... Organo
Introitus : .......................... O gloriosa domina (Girolamo Montesardo, 1612)*
Kyrie : ............................... da “Missa candida” (Luciani)
Gloria : .............................. VIII (gregoriano)
Psalmus : .......................... Cantate al Signore un canto nuovo perché ha compiuto meraviglie (Colusso)
Alleluja : ........................... Alleluja (Colusso), prima e dopo il vangelo
Offertorium : .................... Ave Maria (J. Archadelt)
Sanctus : ............................ Sanctus I (Colusso)
Agnus Dei : ...................... VIII (gregoriano)
Communio : ..................... Ave maris stella (Scipione Stella, 1610)
Post communio : ............. Tota pulchra es Maria (Girolamo Montesardo, 1612)*
Ad complendum : ........... Organo
Alle 17.30 ci sarà ma Messa Solenne con la partecipazione della nostra Cappella San Giacomo diretta dal maestro Flavio Colusso
Ante missam : ........... Organo
Introitus : .......................... O gloriosa domina (Girolamo Montesardo, 1612)*
Kyrie : ............................... da “Missa candida” (Luciani)
Gloria : .............................. VIII (gregoriano)
Psalmus : .......................... Cantate al Signore un canto nuovo perché ha compiuto meraviglie (Colusso)
Alleluja : ........................... Alleluja (Colusso), prima e dopo il vangelo
Offertorium : .................... Ave Maria (J. Archadelt)
Sanctus : ............................ Sanctus I (Colusso)
Agnus Dei : ...................... VIII (gregoriano)
Communio : ..................... Ave maris stella (Scipione Stella, 1610)
Post communio : ............. Tota pulchra es Maria (Girolamo Montesardo, 1612)*
Ad complendum : ........... Organo
Padre Zè è tornato tra noi.
Ha ripreso la sua attività nella nostra Parrocchia P .Zè. Gli stiamo vicini tutti con il nostro affetto, amicizia e preghiera.
Condivido la lettera che ha voluto inviare a me e ai suoi amici di lingua italiana.
Sono tornato a Roma, sono arrivato ieri il 05.
Ricominciare forse sarebbe o dovrebbe essere la parola chiave.
Molti sogni sono stati tagliati (aveva 59 anni), ma molti sono stati fatti.
Sappiamo tutti che noi siamo soggetti, e che così è la vita, ma fa male al momento che questa "così è la vita" appare concretamente.
Ad ogni modo, voglio ricominciare, perché la madre già ha ricominciato, così credo. Lei ha ripresa una vita pienamente al volto di Dio, e se ancora non sta accadendo, io prego che quanto prima si può contemplare Dio faccia a faccia.
Saluto grande,
Grazie per avermi accompagnato, anche in lontananza.
P. José
Condivido la lettera che ha voluto inviare a me e ai suoi amici di lingua italiana.
Sono tornato a Roma, sono arrivato ieri il 05.
Ricominciare forse sarebbe o dovrebbe essere la parola chiave.
Molti sogni sono stati tagliati (aveva 59 anni), ma molti sono stati fatti.
Sappiamo tutti che noi siamo soggetti, e che così è la vita, ma fa male al momento che questa "così è la vita" appare concretamente.
Ad ogni modo, voglio ricominciare, perché la madre già ha ricominciato, così credo. Lei ha ripresa una vita pienamente al volto di Dio, e se ancora non sta accadendo, io prego che quanto prima si può contemplare Dio faccia a faccia.
Saluto grande,
Grazie per avermi accompagnato, anche in lontananza.
P. José