Sino
al 12 maggio nella chiesa di San Giacomo in Agusta, in via del Corso a Roma, è
esposta la Via Lucis di Pierangelini S. Recchioni.
Pierangelini
S.Recchioni inizia lo studio della Via Lucis nel 2007 con la realizzazione di
quattordici stazioni in inchiostro su cartone il cui tratto caratteristico è un
senso di circolarità tipico dell’abbraccio.
Un
anno più tardi, le stazioni dal bianco e nero sono tradotte al colore violento
e molto forte delle ecoline.
Nel
frattempo inizia il passaggio più impegnativo, durato quattro anni, con la
realizzazione delle quattordici stazioni – E
ora andate e dite ai suoi discepoli che Egli è risorto; Non avevano infatti
ancora capito la Scrittura: che Egli doveva resuscitare dai morti; Non mi
trattenete, perché non sono ancora salito al Padre; …Gesù si avvicinò e si mise
a camminare con loro…; Prese il pane, pronunciò la benedizione, lo spezzò…;
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!; Come il Padre ha mandato
me, così io mando voi; Poi disse a Tommaso: “Metti il tuo dito qui e guarda le
mie mani”; Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete…; Mi ami
tu?; Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo; Stavano con lo
sguardo fisso verso il cielo, mentre Egli se ne andavano; D’improvviso vi fu
dal cielo un rumore, come all’irrompere di un vento impetuoso; Pace a voi –
grandi bassorilievi in terra refrattaria che danno ai primi studi della Via
Lucis forza e movimento.
Le
figure dei bassorilievi sembrano uscire dalla materia proiettandosi verso
l’osservatore; questa percezione è resa evidente grazie all’irregolarità dei
contorni delle terrecotte, e dal gioco di luci e ombre che pongono le figure
all’interno della composizione su più piani prospettici.
Le
stazioni, della Via Lucis esposte nella chiesa di San Giacomo in Agusta, mostra
fortemente voluta dal parroco, Don Giuseppe Trappolini, in occasione dell’anno
della Fede, iniziano in realtà con una stazione zero, la Crocifissione-Salvazione collocata vicino altare maggiore, intorno
a cui, come in un abbraccio circolare, nelle sei cappelle laterali, si apre il
cammino della luce.
E
così “nella camera oscura in cui finiva la via
crucis, iniziava un altro cammino, rischiarato da un fulgore totalmente
nuovo: via lucis. Sul lenzuolo che
avvolgeva il corpo del Crocifisso e nel sudario che copriva il suo volto, dagli
apostoli afflosciati su se stessi dentro il sepolcro vuoto, rimane - secondo le antiche leggende cristiane della Sindone e del Mandylion – la sua immagine, la traccia delle sue forme, il disegno
del suo volto quasi come un’impressione fotografica sortita dall’irrompere
sotterra della luce pasquale nella quale Egli si rialzò Risorto. È da quel
giorno che l’Immagine di Dio può essere raffigurata umanamente” (Massimo Naro; Vince la
Luce. La “via lucis” disegnata, dipinta e plasmata da Silvana Pierangelini
Recchioni – Edizioni Lussografica).
Questo
passaggio dalla morte alla vita, e a ciò che la vita significa, è sottolineato
ogni venerdì sera dalle preghiere recitate davanti alle immagini della Via
Lucis, da don Giuseppe Trappolini, giovane
e antico amico di Pierangelini S. Recchioni.
“La
Via Lucis nella chiesa di San Giacomo in Agusta”
Chiesa
di San Giacomo in Agusta – Roma
Dal
7 aprile al 12 maggio
Info 063219419
Elena
Marchini
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