Può spiegare cosa significa "Anno della Fede"?
Indetto da Benedetto XVI, in occasione del 50°
anniversario del Concilio Vaticano II, l’Anno della Fede è uno spazio temporale
di riflessione, preghiera ed annuncio della proprio fede.
E’ sempre più importante capire i motivi che ci fanno
vivere la fede da protagonisti e non in modo passivo e superficiale. Altresì
importante è risvegliare in noi quella fede che a volte si è addormentata o
spenta, ed interrogarsi, su questo,
durante tutto un anno Liturgico, può essere un valido aiuto per nostra vita
spirituale.
Cos'è invece la Via Lucis?
La Via Lucis (dal latino, Via della Luce) è un rito
liturgico–devozionale cattolico, nel quale si ricordano e si celebrano gli
eventi della vita di Cristo e della Chiesa nascente dalla risurrezione di Gesù
alla Pentecoste. «Sorta in tempi recenti come
naturale coronamento della Via Crucis», la Via Lucis ne ricalca la
configurazione (in 14 stazioni) e la struttura interna (passo evangelico —
commento/meditazione — preghiera del Pater noster — breve responsorio).
C' è qualche rapporto/relazione tra Via Lucis e Anno della Fede?
Si proclama il giorno dell’Epifania nell’annunzio
della Pasqua:….. Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore
crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua. In ogni
domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande
evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte. Dalla Pasqua scaturiscono
tutti i giorni santi ….Dunque, la Pasqua di Resurrezione è il Fulcro della
nostra fede. La Via Lucis è un occasione di un cammino di preghiera e
riflessione che il cristiano può fare.
Come gli è nata l'idea di portare nella chiesa di San Giacomo la Via Lucis?
Nell’Assemblea Parrocchiale di settembre è nata la
proposta di inserire nelle attività della Parrocchia la Via Lucis, proprio in
vista dell’Anno della fede. Da oltre trent’anni conosco Silvana Pierangelini
Recchioni e sapevo della sua opera che avevo molto apprezzato. Ho parlato a lei
del mio progetto che, anche con la collaborazione della Accademia delle Belle Arti
che ha offerto i supporti per le tavole, siamo così riusciti a realizzare. Il titolo che abbiamo
voluto dare, è, in questo significativo: Via Lucis: Esposizione per la
preghiera davanti alle immagini.
Non si è
trattato quindi solo di esporre, ma di esporre per pregare.
Come è stata accolta la proposta dalle persone che abitualmente frequentano
la sua parrocchia?
E’ molto difficile inserire una pratica di preghiera
relativamente nuova nella vita liturgica di una Parrocchia. Le attese non erano
certamente per un numero elevato di persone; comunque da quanti hanno
partecipato, ho ricevuto solo ringraziamenti per aver dato tale opportunità. Ma
la cosa più rilevante è stato l’interesse che il fatto in se ha suscitato e le
tavole sono state guardate da centinaia di persone. Ho stampato oltre mille
fogli che illustravano il significato della Via Lucis e sono stati portati via.
Quindi almeno mille persone si sono interessate direttamente all’evento.
Inoltre decine di ragazzi dell’Istituto d’Arte di via
Ripetta, assieme alla loro insegnante di religione, hanno potuto percorre l’itinerario artistico-spirituale
delle tavole.
Pensa di ripetere l'esperienza e inserire la Via Lucis come normale
accadimento liturgico?
E’ una cosa da pensare. E’ molto importante anche
avere pazienza e valutare il reale coinvolgimento delle persone per non
sprecare una tale occasione di approfondimento di fede
Personalmente quale aspetto le piace delle sculture della Via Lucis di
Pierangelini S.Reccchioni?
Conosco bene le opere di Silvana e mi hanno sempre
affascinato per la loro incisività e semplicità nel trattare messaggi
essenziali.
Le tavole illustrano molto bene l’importanza che ‘il
Risorto’ aveva sulla vita dei discepoli ed oggi ha sulla nostra. Guardandole si è pervasi dalla ‘Tenerezza’
di Dio come Padre e come Madre e nello
stesso tempo dalla percezione della sua presenza accanto a noi, anche nella
vita quotidiana.
Le Tavole nel loro insieme mostrano anche la pazienza che
Dio ha nel ‘farsi comprendere’ come colui che ti è sempre vicino e non t’abbandona
mai.
Disegni di Pierangelini S. Recchioni in preparazione della sua opera.