STATO DI CONSERVAZIONE
L’opera si presenta in cattivo stato di
conservazione. A un primo esame visivo si nota una pellicola di sporco
grigiastro su tutta l’opera, alcune macchie giallastre e il panneggio
risulta particolarmente scurito. Inoltre uno strato più sottile ed
omogeneo di pulviscolo ottunde alla vista il tipo di finitura
superficiale. La superficie del marmo sembra essere in buone condizioni
di conservazione senza un tipo di degrado riconoscibile alla prima
indagine conoscitiva. I problemi di conservazione che riguardano la
parte scultorea dipendono soprattutto dal deposito della polvere che
accumulandosi nelle zone orizzontali o sedimentate in quelle più
profonde, accentuano in modo eccessivo i modellati.
INTERVENTI DI RESTAURO PREVISTI
Prima di eseguire le operazioni di restauro è importante effettuare
alcuni saggi per la scelta più opportuna dei materiali, è altresì
opportuno attenersi a delle specifiche procedure al fine di
salvaguardare l’integrità del materiale e, allo stesso tempo, prepararlo
in modo da garantire l’efficacia, più o meno incisiva, dell’intervento.
Operazioni preliminari:
Rimozione di depositi incoerenti superficiali presenti sul materiale
che, a differenza delle croste, non intaccano la natura chimica del
materiale, sarà eseguita ricorrendo a semplici sistemi meccanici:
pennelli a setole morbide e piccoli aspiratori integrati da piccole
spatole.
Analisi puntuale e dettagliata della consistenza dei
materiali da pulire al fine di avere un quadro esplicativo relativo alla
loro natura, compattezza ed inerzia chimica.
Operazioni di pulitura:
Lo scopo prefisso per le operazioni di pulitura è quello di asportare
dalla superficie ogni tipo di deposito incoerente in particolare modo
quelli che possono proseguire il deterioramento del materiale.
L’intervento di pulitura deve, principalmente, essere indirizzato ad
eliminare la presenza di efflorescenze, croste nere, macchie, batteri,
funghi, ecc. che provocano il lento deterioramento della materia e,
laddove è presente, conservare la patina naturale.
La rimozione
dei depositi di strati omogenei di composti idrosolubili o poco solubili
(come croste nere), macchie originate da sostanze di natura organica,
strati biologici (batteri, licheni e algali) sarà effettuata mediante
impacchi assorbenti utilizzando gel (quali Agar-agar e Carbogel
interponendo sulla superficie carta giapponese) in emulsioni magre (10%
H2O, 90% etere di petrolio, 2gr. Brij 35, 20 ml. Tween 20 – acido
acetico per Ph 5,5) e/o emulsioni più grasse con miscela Mek in Carbogel
( MetilEtilKetone 40%, Alcool Isopropilico 35% e Etere di petrolio 25%)
e/o soluzioni di sali inorganici:carbonato o bicarbonato d’ammonio
alternando le metodologie di trattamento dove necessita.
Rifinitura
meccanica della pulitura lavaggio dell’opera con Tween20, ipoclorito
diluito a tamponatura, impacco a tempo di Ossalato di Ammonio.
Trattamento per l’arresto dell’ossidazione o la protezione di elementi
metallici che non necessitino la rimozione (se presenti).
Rimozione
meccanica di stuccature di precedenti interventi di restauro solo nel
caso non fossero più idonee a causa dei materiali costitutivi o dello
stato di conservazione.
Stuccatura con malta idonea ove necessario.
Integrazione di parti mancanti (se riscontrate) nel caso in cui si ritenesse necessaria.
Reintegrazione e revisione cromatica ad acquarello (Windsor &
Newton) e/o pigmenti puri per la equilibratura delle eventuali
stuccature.
Daniela Caporali Viggiani; Maria Lia Carola
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