Quarantanni,
non è una ricorrenza ufficiale, come 10, 25 e 50
Un numero
tondo, quaranta
Ma
certamente è un numero Biblico: Quaranta anni del popolo di Israele nel
deserto, quaranta giorni di Gesù….
Un numero
molto attuale: quarantena
Il Signore
mi è sempre stato vicino mi ha sempre accarezzato per mezzo della sua presenza
e delle persone che mi ha messo accanto. Mi ero ritenuto fortunatissimo quando sono
diventato prete e sono stato mandato nella parrocchia accanto dove avevo
vissuto la mia giovinezza la mia infanzia, potevo stare accanto a papà in mamma,
è stata la prima carezza del Signore. Sono stato 11 anni un anno da diacono due
anni da seminarista 9 anni da prete anzi più di 11 anni
Ero ancora
molto e giovane potevo essere ancora aiutato psicologicamente dalla vicinanza di
papà e mamma; andavo spesso da loro a mangiare, ogni domenica e festa, e potevo
vedere sempre mia sorella che ho visto sposarsi; la sua famiglia, i miei
nipotini; ed è stata per me una grande carezza del Signore.
il Signore
mi ha messo accanto in questi primi anni delle persone per me importanti nella
mia formazione umana e spirituale: quanti con affetto ne potrei ricordare…..
Ha messo
sulla mia strada ragazzi poi giovani ed ora papà e mamme con figli anche grandi.
Sacerdoti, che
mi hanno formato amato, aiutato: Don Saverio, don Carlo, Don Gaspare…... che è
ancora mio padre Spirituale e che fin da ragazzo, avevo 14 anni, mi ha fatto
comprendere una cosa per me basilare: Il Signore mi ama per quello che sono, non
per quello che devo diventare.
E poi 2 anni
nella Chiesa Gesù Divin maestro alla pineta Sacchetti la prima chiesa costruita
dopo il concilio Vaticano II con l'amicizia e l'aiuto di don Guido parroco sono
stato aiutato ad avere un'apertura di mente più grande.
Ma
immediatamente sono stato mandato a Dragoncello nell'estrema periferia di Roma:
lì, con tutti i miei difetti le difficoltà iniziali, ma nello stesso tempo di
doni che il Signore ci ha dato, ho cercato di costruire insieme a tanti che
hanno camminato con me, una comunità Cristiana nelle persone e nelle strutture.
Sono stato molto anni, momenti belli, a volte difficili, gioie e difficoltà, ma
sempre accarezzato dall’affetto delle persone che il Signore mi ha messo
accanto.
Poi sono stato mandato qui al centro.
Questo per me è stata una grande novità, non
capivo bene le intenzioni del Signore, e all'inizio per qualche giorno prima
della scelta, c’è stato disorientamento. Io sempre stato in periferia mi sono
ritrovato al centro di Roma.
Non nego la difficoltà intellettuale che
provavo, ma con l'aiuto di mia sorella che mi hai incoraggiato, e dell'allora
vescovo Monsignor Ernesto Mandara, dopo due giorni ho accettato. Ed anche
questa è stata una grazia del signore non avrei mai immaginato quello che
sarebbe successo poco dopo.
Non è che
siano andate bene le cose
umanamente:
la morte dei miei genitori,
strutturalmente:
la cacciata di casa con la chiusura dell’ospedale San Giacomo,
fisicamente:
la malattia, e l’infermità.
Eppure ho
sempre avuto accanto a me una carezza del Signore da parte delle persone da
parte dei bambini da parte dei ragazzi mi sono sempre sentito accanto, con
comprensione, aiuto, solidarietà.
Con
esperienze bellissime con incontri che mi hanno toccato dentro: basti pensare a
quello avito con Carlotta Nobile che ha segnato la mia vita.
Il Signore
mi ha sempre voluto accarezzare mi ha sempre aiutato Io da parte mia come ho
detto il giorno prima della mia ordinazione mi metto davanti al Signore dico
eccomi signore sono così accettami per quello che sono so che tu ti fidi di me
nonostante le mie difficoltà e debolezze, ma io sono così…
Allora oggi
nella domenica della Divina Misericordia coincide la data del quarantesimo anniversario della
mia ordinazione: mi metto davanti al Signore come Tommaso in ginocchio
dicendogli
mio Signore
mio Dio
chiedendogli
scusa per tutto il bene che mi ha voluto io non ho saputo ricambiare; però il
Signore mi fa comprendere che lui si fa vedere come si fa toccare soprattutto nella
sua tenerezza e nelle piaghe dei fratelli nel dolore degli altri
Allora mi
sento come Tommaso, sono come lui, sono Didimo, parola che significa gemello, e
io sono il gemello di Tommaso
Grazie
Signore per tutto il bene che mi vuoi.
Grazie a
tutti per il bene che mi volete
Perdonatemi
se non ho saputo ricambiare.
Ma anche io
vi voglio bene.