giovedì 30 dicembre 2021

Buon Anno

Ricordo che domani sera, venerdì, alle 17.30, ci sarà messa prefestiva con il canto del TE DEUM

martedì 20 luglio 2021

FESTA DI SAN GIACOMO

 


Venerdì 23 luglio

concerto spirituale

Girolamo Frescobaldi [1583-1643]   

- Quinta toccata sopra i pedali per l’organo, e senza da Il secondo libro di toccate, Roma 1637

- Recercar dopo il credo

- Capriccio sopra la girolmeta  da Fiori musicali, Venezia 1635

Fabrizio Fontana [1620-1695]           

- Ricercare ottavo

- Ricercare decimo

- Ricercare undecimo. L’istesso soggetto [del ricercare decimo] con   tre altri, e tutti quattro rivoltati  da Ricercari, Roma 1677

Bernardo Pasquini [1637-1710]         

- Fantasia La Mi Fa Fa

da un ms. della Staatsbibliothek di Berlino
Flavio Colusso [1960-]  - Labyrinthus “Gracias super Gratias”
da Missa S.cti Jacobi, Roma 2004
- Recercar quarto

- Recercar sesto da Quaderno di Recercari, Roma 1980

Alessandro Stradella [1639-1682] - Toccata

da un ms. della Biblioteca del Conservatorio “S. Cecilia” di Roma

Michele Vannelli, organo
Silvia De Palma, voce recitante

 

sabato 24 luglio 2021 – ore 17:30     Vigilia della Festa del Santo Patrono

1.  Introitus:    Mihi autem nimis, dalla “Missa s.cti Jacobi” F. Colusso                   

2.  Kyrie: dalla “Missa à tre”Giacomo Carissimi       

3.  Gloria: VIII gregoriano                 

4.  Psalmus (125): Chi seminò nel pianto raccoglie nella gioia F. Colusso               

5.  Acclamatio: Alleluja gregoriano             

6.  Offertorium: Mihi autem nimis (à 3) Carissimi   

7.  Sanctus: dalla “Missa à tre” Giacomo Carissimi  

8. Agnus Dei: dalla “Missa à tre” Giacomo Carissimi

9. Communio: Quid agis cor meum? F. Colusso                   

10. Post Communio:   Ensalcemos al Apostol Anonimo

11. Finale: Organo

 

domenica 25 luglio 2021 – ore 17:30

Festa del Santo Patrono

presiede S. Em.za il Card. Enrico Feroci

1.  Introitus: Mihi autem nimis, dalla “Missa s.cti Jacobi” F. Colusso                      

2.  Kyrie: dalla “Missa s.cti Jacobi” F. Colusso                       

3.  Gloria: VIII gregoriano                 

4.  Psalmus (125): Chi seminò nel pianto raccoglie nella gioia F. Colusso              

5.  Accalamatio: Alleluja, dalla “Missa s.cti Jacobi” F. Colusso                   

 “Jacobe servorum spes et medicina tuorum”

 

6.  Offertorium: Salve S.cte Jacobe, dalla “Missa s.cti Jacobi” F. Colusso               

7.  Sanctus: dalla “Missa s.cti Jacobi” F. Colusso                  

8. Pater noster: gregoriano

9. Agnus Dei: dalla “Missa s.cti Jacobi” F. Colusso               

10. Communio: Gracias meu Señor Santiago F. Colusso                 

11. Ad complendum: Ensalcemos al Apostol Anonimo                   

12. Finale: Organo

 

giovedì 1 aprile 2021

venerdì Santo

Cari amici eccoci arrivati al Venerdì Santo, qui insieme nel pieno del Triduo Pasquale. 

La Parola del Signore, che oggi ci conduce ai piedi della Croce, è tratta dal Vangelo secondo Giovanni:

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni
Gv 18, 1– 19,42
 
- Catturarono Gesù e lo legarono
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».
 
- Lo condussero prima da Anna
Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».
 
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
 
Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
 
- Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
 
- Il mio regno non è di questo mondo.
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
 
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».
 
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
 
- Salve, re dei Giudei!
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
 
Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».
 
Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
 
All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
 
- Via! Via! Crocifiggilo!
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
 
- Lo crocifissero e con lui altri due.
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
 
- Si sono divisi tra loro le mie vesti.
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.
 
- Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
 
(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)
 
- E subito ne uscì sangue e acqua.
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».
 
- Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi.
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. 

lunedì 29 marzo 2021

ERA VENERDÌ SANTO

8 anni fa, di oggi era venerdì santo e, intorno alle 14, in chiesa, ebbi il mio primo incontro con Carlotta Nobile. 
Ricordo come fosse oggi quel momento. Ne ringrazio ogni giorno il Signore.
Dopo aver parlato con me, essersi confessata, vide la copia della lettera che il giorno prima avevo dato in mano al Papa quando ero stato a pranzo da lui. http://sangiacomoroma.blogspot.com/2013/03/ho-pranzato-con-il-papa.html?m=1

Caro Papa Francesco
Questa è l’immagine della Madonna Dei Miracoli che un popolano romano ha dipinto sulla sua casa e poi san Camillo de Lellis ha fatto trasportare nella nostra Chiesa.

Ti chiedo un Ave Maria
Per la mia Parrocchia,
Per la mia famiglia, soprattutto per mia sorella che è stata il mio angelo in questi anni di sofferenza,
Per le persone senza lavoro, che sono disperate,
Per i malati di tumore o di altre gravi malattie.
Per i quanti mi chiedono preghiere per le loro famiglie per la loro sofferenza, per la loro solitudine ed io ne conosco e sono accanto a me ogni giorno.
Per i poveri che bussano alla ogni giorno alla porta della nostra parrocchia.
Ti chiedo una Ave Maria anche per me
Grazie mio vescovo,
mio Papa Francesco.
Ti voglio bene
Tuo figlio
Don Giuseppe

Una volta letta Carlotta si commosse tantissimo e cominciarono a scendere delle lacrime su quel suo bellissimo viso.
Lacrime di commozione, di emozione, e, nello stesso tempo, di serenità che stava sempre più acquistando.
Lo voglio ricordare così questo 29 marzo chiedendo al Signore la capacità di stupirmi,  meravigliarmi e sentire la sua carezza come quel Venerdì Santo la sentii incontrando Carlotta.

giovedì 25 marzo 2021

ci ha lasciato Padre Antonio truda

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale
annunciano che oggi, giorno dell’Annunciazione del Signore,
è entrato nella luce della Resurrezione
il Rev.do
P. Antonio Truda, O.S.A.
di anni 76
Parroco della Parrocchia Santa Prisca dal 2012

Molti di voi avranno conosciuto come parroco di Santa Maria del Popolo dove per molti anni ha svolto il suo ministero sacerdotale.
Provo un grande dolore per questa morte mi ha voluto tanto bene è stato un parroco buono generoso fraterno tenero.... Lo ricordo con tanta nostalgia.... Soprattutto nei momenti di difficoltà e di malattia mi è stato vicino. Mi veniva a trovare spessissimo portandomi il suo conforto e la sua amicizia, mi telefonava quasi tutti i giorni. Mi dispiace tanto ma veramente tanto. 
Mi unisco al dolore della famiglia degli Agostiniani.
Ed insieme uniamoci nella preghiera per lui.
 



tetto della chiesa

Con grande gioia e finalmente vi annuncio che sono iniziati i lavori per la sistemazione del tetto della chiesa.

martedì 23 febbraio 2021

Rotary Day

Colazione offerta ai nostri amici di strada dal Rotary Club 2080.
Questa mattina I nostri amici hanno fatto una bellissima colazione e ben felici di aver accolto l'iniziativa del Rotary Day.

Il Rotary Club Roma è il punto d’incontro in cui uomini e donne intraprendenti, amici, conoscenti, professionisti ed imprenditori si riuniscono per impegnarsi a risolvere i problemi più pressanti, scambiare idee, agire ed apportare cambiamenti positivi e duraturi nella comunità. Le attività di club, gli eventi sociali e i progetti di volontariato offrono opportunità di networking che sviluppano le connessioni personali e professionali. (Cfr. Sito) 

venerdì 19 febbraio 2021

PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA


https://www.diocesidiroma.it/on-line-il-primo-video-per-la-quaresima-il-deserto/

venerdì 12 febbraio 2021

60° MATRIMONIO DI BRUNO ED ANTONIETTA

 Questa sera abbiamo ringraziato il Signore per il 60° anniversario di Matrimonio di FOSCI BRUNO ED ANTONIETTA.
Nella nostra Chiesa si sono sposati, hanno celebrato il 25° e il 50°.
Con la liturgia chiediamo per loro la Benedizione:
Noi ti lodiamo e ti benediciamo, o Dio, 
creatore e Signore dell'universo, 
che in principio hai formato l'uomo e la donna 
e li hai uniti in comunione di vita e di amore; 
ti rendiamo grazie, 
perché hai unito BRUNO e ANTONIETTA nel vincolo santo 
a immagine dell'unione di Cristo con la Chiesa.
Guardali, o Signore, con occhio di predilezione 
e come li guidasti tra le gioie e le prove della vita, 
ravviva in loro la grazia del patto nuziale, 
accresci l'amore e l'armonia dello spirito, 
perché godano sempre della tua benedizione.



ESEQUIE DI MAURIZIO

 Questa mattina abbiamo dato l'estremo saluto a MAURUZIO GARANO di 84 anni da molto tempo malato.
Assieme alle sue figlie Claudia e Francesca lo abbiamo voluto ricordare specialmente per l'esempio di vita che ha voluto donare.
Il grande amore alla moglie Maria Teresa, che stando in ospedale, non ha potuto essere presente.
Per la sua grande capacita di ascolto e di far suoi i problemi degli altri.
Per essere forte nella malattia e non essersi mai lamentato di quanto la vita gli serbava negli ultimi anni.
Per non aver mai giudicato nessuno e aver insegnato a fare altrettanto.
Lo affidiamo al Signore, il buon Pastore.



martedì 9 febbraio 2021

Via Crucis

Carissimi amici tra poco più di una settimana avrà inizio la Quaresima. Ogni venerdì di Quaresima siamo soliti fare la Via Crucis. Chiaramente quest'anno la Via Crucis sarà statica e quindi sarà soprattutto una riflessione e preghiera. Si starà fermi ai banchi mentre sosterá davanti alle immagini soltanto la croce. Abbiamo sempre fatto la Via Crucis alle 17:00. Mi chiedevo se fosse il caso di spostarla dopo la Messa delle 17:30. Volevo chiedere un vostro parere consultivo.

venerdì 29 gennaio 2021

CIVICO GIUSTO

 



Ieri ho visto in televisione circa una iniziativa. 

Civico Giusto, una mattonella per “segnare e riconoscere” le case di chi ha salvato gli ebrei

….E non solo credo…..

So che nella nostra Chiesa parrocchiale durante la guerra tra le intercapedini della struttura sono state ‘nascoste’ e ‘aiutate’ innumerevoli persone.

Me lo hanno detto anche alcuni vecchi parrocchiani, alcuni di loro non ci sono più.

Non riesco a trovare tra gli scritti della Parrocchia.

Purtroppo le informazioni che ho sono molto poche e soltanto orali da qualche persona.

Mi hanno detto che nei momenti tragici della occupazione (probabilmente autorizzati dal Vicariato) nei sottotetti della Chiesa venivano ospitati rifugiati di vario titolo. La chiesa internamente si presenta a cupola ma esternamente ha un tetto normale. Quindi gli spazi sono immensi, ci sono cunicoli, stanzette rimediate, sottoscala, ed altro. So, a detta di anziani fedeli, che qui venivano ospitati e anche nutriti con il contributo di singoli parrocchiani.  Ma ripeto è solo per ‘tradizione orale’ che ho saputo queste cose. Vorrei domandare a chi legge: che qualcuno che sa qualcosa in merito?


venerdì 15 gennaio 2021

SUFFRAGIO E PREGHIERA PER MARCO

 Giovedì pomeriggio, con nutrita presenza di parrocchiani abbiamo celebrato una messa in suffragio per il nostro caro amico MARCO VULPIS (come si può vedere dal video del giorno). Oggi verrà tumulato a Palo del Colle accanto alla tomba della Mamma.


Giovedì scorso dopo aver prestato il suo servizio e dopo aver mangiato qui in parrocchia, Marco Vulpis (28 marzo1955- 7 gennaio 2021) si è recato a Santa Maria Maggiore per incontrare una persona e per strada è deceduto a causa di un infarto fulminante. Marco era una persona di strada che ha fatto un suo percorso molto difficile negli anni. Di provenienza pugliese vicino Bari, insieme alla famiglia, per motivi di lavoro, ha vissuto i suoi anni di infanzia fino ai 18 anni, in Belgio. Quindi parlava benissimo in francese. Poi tornato insieme ai suoi genitori a Bari ed ha iniziato a svolgere qualche piccolo lavoro saltuario. Ed è tornato a lavorare all'estero. Con molta difficoltà e tanta fatica, molte volte sfruttato, è tornato quindi l'Italia e, soprattutto, come cuoco e cameriere, ha svolto il suo lavoro sul litorale Adriatico. Da lì la sua vita ha avuto un percorso molto difficile. 

I soldi finivano presto e s'è trovato a vagare senza fissa dimora, per l’Italia, fino a trovare assistenza presso una comunità evangelica. In questa comunità prestava i suoi numerosi servizi gratuiti che diventavano sempre più pressanti, finché fu mandato in Svizzera a Ginevra, e da lì solo, senza un soldo, per lo più a piedi, attraversando le Alpi è cominciato il suo pellegrinaggio umano verso l'Italia. Non racconto ora le varie tappe ma ad un certo punto ed approdato a Roma. Anche qui non ha trovato lavoro e si è trovato a vivere in strada. Ospite diverse volte della Caritas o di varie comunità durante l'inverno, viveva il resto dell'anno a fatica ma sempre in modo dignitoso ed onesto. Ha iniziato a frequentare il nostro servizio di colazione e lì si è dimostrato come persona molto disponibile è buona nei confronti di tutti. Ha iniziato con piccoli servizi e lentamente è diventato una pietra miliare in questo aiuto che noi da oltre 4 anni prestiamo alle persone di strada. Tutte le mattine si recava presso bar o ristoranti per ritirare quanto mettevano a nostra disposizione, disponeva il cibo preparandolo in vassoi, aiutava le persone ad entrare, teneva tranquilla la situazione quando questa diversi motivi diventava ‘movimentata’; al termine, cercava di rendersi utile con i volontari, invitandoli ad andare a casa e facendo lui i lavori più umili, pulendo la sala e sistemando tutto ciò che era stato utilizzato. Un povero che si è messo a servire i poveri con generosità, bontà, disponibilità. La sera andava a dormire presso un piccolo dormitorio a Piazza Venezia ed il giorno per lo più viveva nella nostra chiesa ma con un senso di discrezione di disponibilità di affetto di amicizia verso tutti.

Se n'è andato in punta di piedi non ha voluto disturbare nessuno da solo camminando come aveva camminato per tutta la vita. Così il Signore lo ha chiamato. Tutta la parrocchia è rimasta sconvolta Addolorata per questo episodio. Tutti da lui hanno ricevuto almeno un sorriso….. un semplice sorriso. 

La famiglia, i fratelli, i nipoti hanno telefonato per ringraziare la nostra Parrocchia, perché avevamo resi sereni questi ultimi anni di vita di Marco. Era certo in difficoltà economiche, ma sereno. 

E’ stato bello che decine di persone di strada in questi giorni sono passate da me e dai nostri collaboratori ad esprimere le condoglianze, ed il proprio dolore quasi fosse mancato un nostro familiare. 

Si parla sempre bene delle persone che muoiono ma di lui io non posso che parlarne bene perché era veramente una persona buona.


Don Giuseppe