Preghiera
dell’Angelus
La preghiera dell'Angelus Domini
(L'Angelo del Signore) del mattino, del mezzogiorno e della sera, ha una storia
molto bella.
Fu cara a sommi Pontefici, in
particolare al Papa Paolo VI, e "carissima" a Papa Giovanni Paolo Il
che l'ha costituita momento d'incontro con i fedeli di tutto il mondo, in
piazza san Pietro, per le sue esortazioni paterne, per le sue conversazioni
amichevoli, confidenziali.
Prima di tutto vogliamo
sottolineare che Paolo VI l'ha inclusa nel suo documento meraviglioso sulla
devozione alla Madonna e che porta il titolo di: "Marialis cultus ":
la devozione alla Madonna. E' uno dei trattati più belli di tutti i tempi sulla
Madre di Dio; senza dubbio il migliore del Concilio e dopo il Concilio Vaticano
Il. Papa Montini esorta a mantenere viva la consuetudine di recitarlo ogni
giorno.
La prima notizia dell'Angelus
Domini risale al 1269, al tempo in cui era Generale dell'Ordine francescano san
Bonaventura da Bagnoregio, detto il "dottore serafico". Fu un
Capitolo Generale dei Frati Minori tenutosi a Pisa in quell'anno che prescrisse
ai religiosi di salutare la Madonna ogni sera con il suono della campana e la
recita di qualche Ave Maria, ricordando il mistero dell'Incarnazione del
Signore. Da Milano la pia usanza si estese un po’ dovunque. La notizia giunse
agli orecchi di Papa Giovanni XXII (1245-1334) il quale non solo la incoraggiò,
ma diede ordine al suo Vicario Generale di Roma di far suonare la campana ogni
giorno, perché la gente "si ricordi" di recitare tre Ave Maria in
onore dell'Annunciazione di Maria, detta comunemente "il saluto
dell'Angelo ".
Il cammino continuò sempre più
spedito. Dalla sera si passò anche al mattino, a partire dal 1400 in poi. Nel
1456 il papa Callisto III prescrisse il suono delle campane dell'Angelus anche
a mezzogiorno con la recita di tre Ave Maria.
Il re Luigi Xl ordinò, in
Francia, il suono delle campane invitando i suoi sudditi a ricordarsi della
Vergine Madre di Dio, e lui stesso all'annuncio scendeva da cavallo e
s'inginocchiava sulla nuda terra.
"Se le mutate condizioni dei tempi hanno oggi spento la voce
ammonitrice di tanti nostri campanili, è pur vero che invariati rimangono, per
la maggior parte degli uomini, quei momenti caratteristici della giornata:
mattino, mezzogiorno e sera, i quali segnano i tempi della loro attività e
costituiscono un invito ad una pausa di preghiera" (Paolo VI).
Se, nel frastuono della vita moderna atomizzata e sconvolta, questa pia
consuetudine fosse caduta in disuso, ripristiniamola nella nostra devozione e
nelle nostre famiglie. Torniamo a recitare devotamente la breve preghiera dell'"Angelus Domini
L'Angelo del Signore portò l'annuncio a
Maria.
Ed
ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ave, o Maria.
Ecco l'ancella del Signore.
Sia
fatto di me secondo la tua parola. Ave, o Maria.
E il Verbo si è fatto carne.
E
venne ad abitare in mezzo a noi. Ave, o Maria.
Prega per noi santa Madre di Dio.
E
saremo degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo: infondi nel nostro spirito, la tua grazia,
o Padre, tu, che nell'annuncio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del
tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della
risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Tre Gloria.
Nessun commento:
Posta un commento