Anche quest'anno
l'avvicinarsi della santa Pasqua mi comunica il desiderio di poterti
raggiungere attraverso un breve messaggio che possa insieme farci fermare un
momento nella riflessione del Mistero centrale della nostra fede: la
passione, morte e Risurrezione di Gesù. Un Mistero questo che non è
semplicemente una dottrina da credere e da professare, ma è uno stile di vita
da incarnare. L'essere "gente pasquale", vuol dire credere
che dietro ogni croce c'è la sua risurrezione, vuol dire non cedere al pessimismo
dilagante, vuol dire fidarsi di Dio anche quando sembra che tutto nella vita mi
spinga a scoraggiarmi. Quante ansie, quante croci, quanti venerdì santi
che da quando sono sacerdote mi sono trovato a raccogliere e per ognuno di
essi il Signore ha già fissato l'ora del riscatto. Gesù morendo in croce non ha
dato una spiegazione al perché della sofferenza dell'uomo, anzi sul patibolo ha
dato forza a quel grido che tante volte l'uomo eleva verso il suo Signore:
"Mio Dio, perché mi hai abbandonato?" Mi è sembrato di sentire
la voce del Cristo in tante confessioni in cui mi si
chiedeva..."Padre perché mi accade questa sofferenza, perché Dio lo
permette?". Così come in quel giorno Gesù non ebbe risposta, così
tante risposte sono celate nel silenzio del mistero, ma come Cristo non è morto
disperato, ma affidando il suo spirito al Padre, così anche noi dobbiamo
imparare a non perdere mai quella fiducia in colui che non ci lascerà a lungo
senza dare risposta e redenzione alle nostre croci. Rimotiviamoci di speranza
e lasciamoci inondare dalla gioia della Pasqua perché tanti che
hanno esaurito le scorte della speranza, possano attingerne da noi a
mani piene, e quanta più speranza daremo tanta più te ne sorgerà nel cuore fino
a diventare noi stessi sorgente zampillante.
Auguri di santa
Pasqua!
Tuo don Giuseppe