Una
tradizione tardiva, ma fortemente consolidata nel medioevo cristiano, ha visto
in Giacomo il Maggiore il primo evangelizzatore della Spagna (elemento
giudicato "con molte difficoltà" da Camerlynck, "poco
credibile" da Cipriani). Vi si sarebbe recato prima del suo martirio a
Gerusalemme, e a Saragozza gli sarebbe apparsa la Madonna attorno all'anno 40
(cf. il santuario di Nostra Signora del Pilar).
Secondo una
leggenda che risale a metà del IX secolo, attribuita a Isidoro di Siviglia,[9]
Giacomo avrebbe evangelizzato la Spagna per poi tornare a Gerusalemme ed essere
decapitato, per poi essere il suo corpo traslato in marmarica (attuale Libia).
Similmente
anche la tardiva (1250-1300) Legenda Aurea[10] afferma che, dopo l'ascensione
di Gesù, Giacomo evangelizzò la Giudea e la Samaria per poi recarsi in Spagna,
quindi tornò in Giudea dove ebbe una diatriba con un mago di nome Ermogene e fu
decapitato, e infine i suoi discepoli trafugarono il suo corpo e riuscirono a
portarlo sulle coste della Galizia.
Secondo una
tradizione fondata sul documento Concordia de Antealtares,[11] datato al 1077 e
redatto dal vescovo di Santiago Diego Peláez, il sepolcro di san Giacomo
sarebbe stato scoperto nell'anno 830 dall'anacoreta Pelagio (spagnolo Pelayo)
in seguito ad una visione luminosa. Il vescovo Teodomiro, avvisato di tale
prodigio, giunse sul posto e scoprì i resti dell'Apostolo. Dopo questo evento
miracoloso il luogo venne denominato campus stellae ("campo della stella")
dal quale deriva l'attuale nome di Santiago de Compostela, che è il capoluogo
della Galizia (Spagna). Eventi miracolosi segnarono la scoperta dell'apostolo,
come la sua apparizione alla guida delle truppe cristiane della reconquista
nell'840, durante la battaglia di Clavijo ed in altre imprese belliche
successive. La tomba di Giacomo divenne meta di grandi pellegrinaggi medievali,
tanto che il luogo prese il nome di Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo
Sant-Yago), e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica a
lui dedicata.