Ho sentito questa mattina, alla radio, che è tornata al
Padre suor Nirmala, colei che, dopo la morte di Madre Teresa di Calcutta, ha
guidato le Missionarie della Carità.
Devo ringraziare il Signore di avermi fatto conoscere questa
suora, questa donna stupenda. Quando stavo a Dragoncello e le Missionarie della
Carità del ramo contemplativo, si stavano insediando nei prefabbricati ai confini della
Parrocchia, fu lei una delle prime sorelle che ho conosciuto. Minuta , esile ma
con un sorriso e degli occhi stupendi. Fu lei che in diverse occasioni mi ha
fatto incontrare con Madre Teresa , anzi una volta tutte e due me le ritrovai
alla porta della canonica. Due donne meravigliose. Mi presero per mano e mi accompagnarono nella
loro casa per fare una benedizione di
tutti i locali prima dell’inizio ufficiale dell’attività.
Io non conosco l’inglese, come ambedue non conoscevano l’italiano:
ma, non so perché, ci capivamo benissimo. C’era un linguaggio ‘diverso’ che
intercorreva tra noi e che rendeva tutto comprensibile.
E’ stata presente alla consacrazione della Chiesa e con lei
molte volte ho pregato in adorazione della loro spoglia cappellina, davanti all’Eucaristia,
fonte di ogni forza e grazia.
Davanti all’Ostensorio
sembrava in estasi ed irradiava i raggi di grazia del Signore Gesù.
L’adorazione e la contemplazione assieme all’attività sono
state il suo stile di vita.
Tra le reliquie che abbiamo messe nell’altare durante il
rito di consacrazione, abbiamo inserito anche quelle di Madre Teresa: non era
beata, era appena morta, ma tutti e due sapevamo che lo sarebbe diventata: ed
avevamo ragione.
Aveva occhi bellissimi, quasi nascosti dai suoi grandi
occhiali, che dicevano tutto: soprattutto il suo amore per il Signore. Una voce
molto delicata ma decisa: una voce che insieme a quanto faceva, annunciava l’amore
, la misericordia e la tenerezza di Gesù.
Si la tenerezza di Gesù verso ogni creatura verso il pianto,
la sofferenza dei poveri, emarginati, ammalati e degli umili.
Umile, come umile era Madre Teresa, disdegnava notorietà,
preferiva sempre non stare mai in prima fila, e umilmente chiedeva a me, come sacerdote, la
benedizione di Dio. Sempre ogni volta che ci salutavamo.
Ha voluto che una suora pregasse ogni giorno per me. E
questa per me è fonte di Grazia.
Quando seppi che era, alla morte di Madre Teresa, toccava a
lei guidare le ‘Missionarie della Carità’ ho pensato che l’incarico non potesse
esser occupato da persona più degna.
Poi per molti anni le nostre vite si sono separate.
Ho telefonato, appresa la notizia, a Suor Assunta superiora della casa di Acilia,
e gli ho espresso tutta la mia solidarietà: mi ha detto che ultimamente stava
male, soffriva molto, ma fino all’ultimo
ha voluto impegnarsi per la Comunità, partecipando al capitolo generale ed ha
concluso dicendomi: ‘sono sicura che è andata dritta, dritta in Paradiso’. Ne
sono sicuro anche io, e vedendo la foto
delle sue spoglie mortali nella bara coperte da fiori, mi ha dato un senso di
serenità.
Un senso di gratitudine al Signore per aver messo sulla mia
strada una così bella e santa persona.
gran parte delle cose che hai scritto posso testimoniarle anche io: quel giorno ero a dragoncello, non ricordo se dopo aver suonato alla prima Messa di Domenica o alla seconda Messa ma ricordo che Suo Nirmala era nella piazzetta ( cortile ) della Chiesa con quegli occhi che sembravano aver visto tutto con la fede. Non ricordo bene la voce, ma i suoi occhi mi sono rimasti dentro il cuore. Piccola di statura e umile di cuore, anche nei gesti, nel modo di muovere la testa e le mani, un po come quando si dice che nella botte piccola c'è il vino buono in Suor Nirmala c'era molto ma molto di piu: la fede certa nel Signore, e te lo trasmetteva nell'immediato. Ricordo anche che aveva una mano piena di piccole medagliette della Madonna e le distribuiva ai parrocchiani. Poi se ne andò come se volesse ritirarsi dalle troppe attenzioni che ricevette , proprio perche umile e timida. Un saluto semplice ma per tutti! Quando il Signore plasma i suoi figli li rende bellissimi e leggiadri, e su Suor Nirmala aveva fatto proprio questo. Dio la riceva a braccia aperte con tutto il Suo Amore per l'Eternità!
Roberto
gran parte delle cose che hai scritto posso testimoniarle anche io: quel giorno ero a dragoncello, non ricordo se dopo aver suonato alla prima Messa di Domenica o alla seconda Messa ma ricordo che Suo Nirmala era nella piazzetta ( cortile ) della Chiesa con quegli occhi che sembravano aver visto tutto con la fede. Non ricordo bene la voce, ma i suoi occhi mi sono rimasti dentro il cuore. Piccola di statura e umile di cuore, anche nei gesti, nel modo di muovere la testa e le mani, un po come quando si dice che nella botte piccola c'è il vino buono in Suor Nirmala c'era molto ma molto di piu: la fede certa nel Signore, e te lo trasmetteva nell'immediato. Ricordo anche che aveva una mano piena di piccole medagliette della Madonna e le distribuiva ai parrocchiani. Poi se ne andò come se volesse ritirarsi dalle troppe attenzioni che ricevette , proprio perche umile e timida. Un saluto semplice ma per tutti! Quando il Signore plasma i suoi figli li rende bellissimi e leggiadri, e su Suor Nirmala aveva fatto proprio questo. Dio la riceva a braccia aperte con tutto il Suo Amore per l'Eternità!
Roberto