Oggi in una
chiesa gremita di persone, segno della sua capacità di relazionarsi, abbiamo
dato l’estremo saluto a GIOVANNI BARUCCI, architetto. Da generazioni la sua
famiglia abita in via Margutta.
Una persona
buona ed umile, nonostante le sue grandi capacità; ha collaborato con la sua
professionalità alla costruzione delle Grandi Opere della città di Roma.
Sempre
preciso e presente nel lavoro si è fatto amare da tutti, tanto che quando andò
in pensione ciascun dipendente, dal più importante fino all’ultimo operaio
della società in cui svolgeva il suo lavoro ha voluto salutarlo consegnandogli
una lettera personale.
L’amicizia e
l’affetto, suggellati dal suo sorriso e dalla sua cordialità, erano dei valori
che ha vissuto con quanti ha condiviso la sua esistenza. Sposato con ADRIANA,
ha sempre vissuto profondamente il suo impegno, nonostante i momenti difficili
che la vita sempre ci riserva. Quasi 60 anni di vita matrimoniale: esempio per
la società di oggi in cui spesso sembra prevalere il concetto di liquidità
dell’amore. Giorno dopo giorno nel rispetto e nella collaborazione ha realizzato
quello che dovrebbe essere uno dei valori fondanti della nostra vita la
Famiglia.
Buono,
capace di dirimere anche le divisioni e le discordie è stato un uomo di pace.
Beati i
miti, abbiamo ascoltato, perché erediteranno la terra. Ed egli con la sua lunga
vita, con la realizzazione dei suoi obbiettivi, con le persone che ora lo
circondano per salutarlo e dargli un arrivederci, già oggi ha ereditato la
terra.
Tra le varie
opere ha collaborato alla costruzione per le Chiese del 2000, ha ‘dato casa’ al
Signore su questa terra. Che il Signore gli lo accolga nella sua Casa in
Paradiso dove un giorno speriamo tutti di ricongiungerci.
Al Figlio
ANDREA, alla Moglie ADRIANA, ai fratelli PIETRO e MARIA GRAZIA, vanno le nostre
più sentite condoglianze, nella consapevolezza di aver avuto il dono di aver
fatto un gran pezzo del cammino della loro vita con un uomo buono.