giovedì 19 novembre 2009

Ma perchè dobbiamo essere così sporchi?

Scorci del Tridente alle 8.15 di mattina



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Via di Ripetta


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venerdì 6 novembre 2009

XXXII DOMENICA ORD. – B 8 novembre 2009 (da don Franco Amatori)

Prima Lettura 1 Re 17, 10-16
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po' d'acqua in un vaso, perché io possa bere».
Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po' d'olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».
Elia le disse: «Non temere; va' a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d'Israele: "La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra"».
Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 145
Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Seconda Lettura Eb 9, 24-28
Dalla lettera agli Ebrei
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, ap-parirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza.

Vangelo Mc 12, 38-44
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù nel tempio diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano mol-te. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Quanto valgono due monetine, che fanno un soldo? Se lo chiedete in uno di quegli uffici con l’insegna CHANGE vi ridono in faccia.
Se aprite un conto ben nutrito in Banca, subito vi presentano al Direttore, vi fanno proposte privilegiate. Ancora di più se pensano che siete personalità influenti, economicamente o politicamente. Che importa la provenienza di quel denaro? Quello che conta è il denaro. Pulito o sporco. Non olet. Anche se viene da persone che divorano le case delle vedove, o per comprare con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali. Venderemo anche lo scarto del grano. (Amos 8,6)
Se poi vi presentate in lunghe vesti, … nelle piazze, nei primi seggi nelle sinagoghe, nei primi posti nei banchetti … o siete persone che pregano a lungo per farsi vedere, … avrete anche l’aureola; fa sempre piacere essere considerati e riveriti.
Ci sono persone e istituzioni per cui è importante “fare” qualche opera buona, ma molto più importante è che “si sappia” quello che si è fatto. Una utile pubblicità che in genere ritorna con benefici molto più grandi di quello che si è offerto.
Ma se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.( Lc 6,34)
Il Vangelo propone ben altri criteri. Chi dona senza interesse e senza misura, senza pretendere contraccambio, solo per comunicare amore assoluto per Dio, e rispetto, dignità, salvezza per l’uomo, ci è descritto nella seconda lettura.
Per Gesù l’unica moneta che vale è l’amore.
Amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. (Lc 6,35)
Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? (Lc 9,25)
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Mt 6,33).
Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio. (Lc 6,20)
Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,
se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore con sé non porta nulla,
né scende con lui la sua gloria.
Nella sua vita si diceva fortunato:
«Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene». Andrà con la generazione dei suoi padri
che non vedranno mai più la luce.
L'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono. (Sal 48, 17-21)
Quanta saggezza e fede nel giudizio di Gesù: «questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere»!
Gesù, con il suo sguardo profondo, ha visto che quella vedova ha messo a rischio la stessa vita per dimostrare il suo amore a Dio; la vede come una copia ed anticipazione di se stesso, del suo sa-crificio e del suo amore al Padre.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. (Giov 15,13)

Cosa devo cambiare nella mia testa per riuscire a ragionare come lui? Cosa ha visto Gesù nell’animo di quella donna? Quali valori devo coltivare? Quale la mia attenzione ai poveri, e ai loro valori nascosti? Quanto influisce nelle scelte della mia vita la prospettiva del guadagno e quanto quella del Vangelo? Quali espressioni religiose mi sembrano troppo alleate o compromesse col denaro? Quanti giovani rifiutano la Chiesa - istituzione perché la vorrebbero più trasparente e libera? E quanti invece la rifiutano solo perché li disturba il suo messaggio di vita da “poveri in spirito”?
Il Cantico dei cantici dice che c’è un valore inestimabile, questo si, non negoziabile:
Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio. (CC 8,7)
S. Paolo esprime ammirazione per i cristiani di Corinto che, nella loro povertà, si ritengono debi-tori alla Chiesa madre di Gerusalemme che ha trasmesso loro il dono della fede, e che ora è in e-strema indigenza per la carestia e per le tentazioni terroristiche che paralizzano la città:
nonostante la lunga prova della tribolazione, la loro grande gioia e la loro estrema povertà si sono tramutate nella ricchezza della loro generosità. (2 Cor 8,2).
Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria. (Col 3,5).