venerdì 29 gennaio 2021

CIVICO GIUSTO

 



Ieri ho visto in televisione circa una iniziativa. 

Civico Giusto, una mattonella per “segnare e riconoscere” le case di chi ha salvato gli ebrei

….E non solo credo…..

So che nella nostra Chiesa parrocchiale durante la guerra tra le intercapedini della struttura sono state ‘nascoste’ e ‘aiutate’ innumerevoli persone.

Me lo hanno detto anche alcuni vecchi parrocchiani, alcuni di loro non ci sono più.

Non riesco a trovare tra gli scritti della Parrocchia.

Purtroppo le informazioni che ho sono molto poche e soltanto orali da qualche persona.

Mi hanno detto che nei momenti tragici della occupazione (probabilmente autorizzati dal Vicariato) nei sottotetti della Chiesa venivano ospitati rifugiati di vario titolo. La chiesa internamente si presenta a cupola ma esternamente ha un tetto normale. Quindi gli spazi sono immensi, ci sono cunicoli, stanzette rimediate, sottoscala, ed altro. So, a detta di anziani fedeli, che qui venivano ospitati e anche nutriti con il contributo di singoli parrocchiani.  Ma ripeto è solo per ‘tradizione orale’ che ho saputo queste cose. Vorrei domandare a chi legge: che qualcuno che sa qualcosa in merito?


venerdì 15 gennaio 2021

SUFFRAGIO E PREGHIERA PER MARCO

 Giovedì pomeriggio, con nutrita presenza di parrocchiani abbiamo celebrato una messa in suffragio per il nostro caro amico MARCO VULPIS (come si può vedere dal video del giorno). Oggi verrà tumulato a Palo del Colle accanto alla tomba della Mamma.


Giovedì scorso dopo aver prestato il suo servizio e dopo aver mangiato qui in parrocchia, Marco Vulpis (28 marzo1955- 7 gennaio 2021) si è recato a Santa Maria Maggiore per incontrare una persona e per strada è deceduto a causa di un infarto fulminante. Marco era una persona di strada che ha fatto un suo percorso molto difficile negli anni. Di provenienza pugliese vicino Bari, insieme alla famiglia, per motivi di lavoro, ha vissuto i suoi anni di infanzia fino ai 18 anni, in Belgio. Quindi parlava benissimo in francese. Poi tornato insieme ai suoi genitori a Bari ed ha iniziato a svolgere qualche piccolo lavoro saltuario. Ed è tornato a lavorare all'estero. Con molta difficoltà e tanta fatica, molte volte sfruttato, è tornato quindi l'Italia e, soprattutto, come cuoco e cameriere, ha svolto il suo lavoro sul litorale Adriatico. Da lì la sua vita ha avuto un percorso molto difficile. 

I soldi finivano presto e s'è trovato a vagare senza fissa dimora, per l’Italia, fino a trovare assistenza presso una comunità evangelica. In questa comunità prestava i suoi numerosi servizi gratuiti che diventavano sempre più pressanti, finché fu mandato in Svizzera a Ginevra, e da lì solo, senza un soldo, per lo più a piedi, attraversando le Alpi è cominciato il suo pellegrinaggio umano verso l'Italia. Non racconto ora le varie tappe ma ad un certo punto ed approdato a Roma. Anche qui non ha trovato lavoro e si è trovato a vivere in strada. Ospite diverse volte della Caritas o di varie comunità durante l'inverno, viveva il resto dell'anno a fatica ma sempre in modo dignitoso ed onesto. Ha iniziato a frequentare il nostro servizio di colazione e lì si è dimostrato come persona molto disponibile è buona nei confronti di tutti. Ha iniziato con piccoli servizi e lentamente è diventato una pietra miliare in questo aiuto che noi da oltre 4 anni prestiamo alle persone di strada. Tutte le mattine si recava presso bar o ristoranti per ritirare quanto mettevano a nostra disposizione, disponeva il cibo preparandolo in vassoi, aiutava le persone ad entrare, teneva tranquilla la situazione quando questa diversi motivi diventava ‘movimentata’; al termine, cercava di rendersi utile con i volontari, invitandoli ad andare a casa e facendo lui i lavori più umili, pulendo la sala e sistemando tutto ciò che era stato utilizzato. Un povero che si è messo a servire i poveri con generosità, bontà, disponibilità. La sera andava a dormire presso un piccolo dormitorio a Piazza Venezia ed il giorno per lo più viveva nella nostra chiesa ma con un senso di discrezione di disponibilità di affetto di amicizia verso tutti.

Se n'è andato in punta di piedi non ha voluto disturbare nessuno da solo camminando come aveva camminato per tutta la vita. Così il Signore lo ha chiamato. Tutta la parrocchia è rimasta sconvolta Addolorata per questo episodio. Tutti da lui hanno ricevuto almeno un sorriso….. un semplice sorriso. 

La famiglia, i fratelli, i nipoti hanno telefonato per ringraziare la nostra Parrocchia, perché avevamo resi sereni questi ultimi anni di vita di Marco. Era certo in difficoltà economiche, ma sereno. 

E’ stato bello che decine di persone di strada in questi giorni sono passate da me e dai nostri collaboratori ad esprimere le condoglianze, ed il proprio dolore quasi fosse mancato un nostro familiare. 

Si parla sempre bene delle persone che muoiono ma di lui io non posso che parlarne bene perché era veramente una persona buona.


Don Giuseppe


lunedì 4 gennaio 2021