domenica 26 aprile 2020

Messa in diretta 26 aprile 2020

Oggi alle 11,20 in comunione con Castelletta di Fabriano, Messa in diretta dalla Basilica di San Giacomo in Augusta


giovedì 23 aprile 2020

quaranta





Quarantanni, non è una ricorrenza ufficiale, come 10, 25 e 50
Un numero tondo, quaranta
Ma certamente è un numero Biblico: Quaranta anni del popolo di Israele nel deserto, quaranta giorni di Gesù….
Un numero molto attuale: quarantena
Il Signore mi è sempre stato vicino mi ha sempre accarezzato per mezzo della sua presenza e delle persone che mi ha messo accanto.  Mi ero ritenuto fortunatissimo quando sono diventato prete e sono stato mandato nella parrocchia accanto dove avevo vissuto la mia giovinezza la mia infanzia, potevo stare accanto a papà in mamma, è stata la prima carezza del Signore. Sono stato 11 anni un anno da diacono due anni da seminarista 9 anni da prete anzi più di 11 anni
Ero ancora molto e giovane potevo essere ancora aiutato psicologicamente dalla vicinanza di papà e mamma; andavo spesso da loro a mangiare, ogni domenica e festa, e potevo vedere sempre mia sorella che ho visto sposarsi; la sua famiglia, i miei nipotini; ed è stata per me una grande carezza del Signore.
il Signore mi ha messo accanto in questi primi anni delle persone per me importanti nella mia formazione umana e spirituale: quanti con affetto ne potrei ricordare…..
Ha messo sulla mia strada ragazzi poi giovani ed ora  papà e mamme con figli anche grandi.
Sacerdoti, che mi hanno formato amato, aiutato: Don Saverio, don Carlo, Don Gaspare…... che è ancora mio padre Spirituale e che fin da ragazzo, avevo 14 anni, mi ha fatto comprendere una cosa per me basilare: Il Signore mi ama per quello che sono, non per quello che devo diventare.
E poi 2 anni nella Chiesa Gesù Divin maestro alla pineta Sacchetti la prima chiesa costruita dopo il concilio Vaticano II con l'amicizia e l'aiuto di don Guido parroco sono stato aiutato ad avere un'apertura di mente più grande.
Ma immediatamente sono stato mandato a Dragoncello nell'estrema periferia di Roma: lì, con tutti i miei difetti le difficoltà iniziali, ma nello stesso tempo di doni che il Signore ci ha dato, ho cercato di costruire insieme a tanti che hanno camminato con me, una comunità Cristiana nelle persone e nelle strutture. Sono stato molto anni, momenti belli, a volte difficili, gioie e difficoltà, ma sempre accarezzato dall’affetto delle persone che il Signore mi ha messo accanto.
 Poi sono stato mandato qui al centro.
 Questo per me è stata una grande novità, non capivo bene le intenzioni del Signore, e all'inizio per qualche giorno prima della scelta, c’è stato disorientamento. Io sempre stato in periferia mi sono ritrovato al centro di Roma.
 Non nego la difficoltà intellettuale che provavo, ma con l'aiuto di mia sorella che mi hai incoraggiato, e dell'allora vescovo Monsignor Ernesto Mandara, dopo due giorni ho accettato. Ed anche questa è stata una grazia del signore non avrei mai immaginato quello che sarebbe successo poco dopo.
Non è che siano andate bene le cose
umanamente: la morte dei miei genitori,
strutturalmente: la cacciata di casa con la chiusura dell’ospedale San Giacomo,
fisicamente: la malattia, e l’infermità.
Eppure ho sempre avuto accanto a me una carezza del Signore da parte delle persone da parte dei bambini da parte dei ragazzi mi sono sempre sentito accanto, con comprensione, aiuto, solidarietà.
Con esperienze bellissime con incontri che mi hanno toccato dentro: basti pensare a quello avito con Carlotta Nobile che ha segnato la mia vita.
Il Signore mi ha sempre voluto accarezzare mi ha sempre aiutato Io da parte mia come ho detto il giorno prima della mia ordinazione mi metto davanti al Signore dico eccomi signore sono così accettami per quello che sono so che tu ti fidi di me nonostante le mie difficoltà e debolezze, ma io sono così…
Allora oggi nella domenica della Divina Misericordia coincide  la data del quarantesimo anniversario della mia ordinazione: mi metto davanti al Signore come Tommaso in ginocchio dicendogli
mio Signore mio Dio
chiedendogli scusa per tutto il bene che mi ha voluto io non ho saputo ricambiare; però il Signore mi fa comprendere che lui si fa vedere come si fa toccare soprattutto nella sua tenerezza e nelle piaghe dei fratelli nel dolore degli altri
Allora mi sento come Tommaso, sono come lui, sono Didimo, parola che significa gemello, e io sono il gemello di Tommaso
Grazie Signore per tutto il bene che mi vuoi.
Grazie a tutti per il bene che mi volete
Perdonatemi se non ho saputo ricambiare.
Ma anche io vi voglio bene.

lunedì 13 aprile 2020

Regina coeli

Regina Caeli
Regína caeli laetáre, allelúia.
Quia quem merúisti portáre, allelúia.

Resurréxit, sicut dixit, allelúia.
Ora pro nobis Deum, allelúia.

Gaude et laetáre, Virgo María, allelúia.
Quia surréxit Dominus vere, allelúia.

Orémus.
Deus, qui per resurrectiónem Filii tui Dómini nostri Iesu Christi mundum laetificáre dignátus es, praesta, quǽsumus, ut per eius Genetrícem Virginem Maríam perpétuae capiámus gáudia vitae. Per Christum Dóminum nostrum.
Amen.

Regina dei cieli, rallegrati, alleluia.
Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,

è risorto, come aveva promesso,  alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia.

Rallegrati, Vergine Maria, alleluia.
Il Signore è veramente risorto, alleluia.

Preghiamo.
O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine, concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine. Per Cristo nostro Signore.
 Amen.

giovedì 9 aprile 2020

venerdì Santo

lettera del cardinal Angelo de Donatis

                                                                                                                                 Roma, 8 aprile 2020
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua                                                                Mt 26, 17-19
Queste parole, proclamate nel racconto della Passione dell’evangelista Matteo, risuonano nel mio cuore accompagnate da un’immensa gratitudine. Fra poche ore, grazie alla Liturgia che ci rende contemporanei di Cristo, rivivremo nella fede il Mistero pasquale del Signore Gesù, con la nostra storia e portandovi il nostro presente.
A voi cari fratelli nel sacerdozio, diaconi, religiosi e religiose e a tutti voi, figlie e figli amati del Popolo Santo di Dio che vive in Roma, alla vigilia della Messa in Coena Domini, voglio farvi pervenire il mio grazie per la preghiera potente e incessante che ho sentito in questi giorni di sofferenza e di malattia. All’azione di grazie che dalle vostre celebrazioni salirà a Dio Padre, unite la mia orazione colma di gratitudine per la commovente esperienza di comunione spirituale che ho potuto vivere in questi giorni di ricovero, sentendomi sostenuto e consolato dalla preghiera di tutti voi che mi siete stati vicini.
Sono molto grato al nostro Vescovo Francesco per la sua preghiera, per la vicinanza e la paternità che mi ha dimostrato anche in questa occasione.
Grazie a Dio sto guarendo e tra non molto dovrei essere dimesso. Tutta la mia riconoscenza va ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario del Policlinico Agostino Gemelli cha si stanno prendendo cura di me e di tanti altri pazienti, con grande competenza e dimostrando una profonda umanità, animati dai sentimenti del buon samaritano.
«Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Meditando a partire da questa domanda, alla luce dell’esperienza della malattia, mi sembra di aver percepito con chiarezza come nessuno di noi possa realmente preparare la Pasqua, senza riconoscere che in primo luogo, è Gesù a desiderare ardentemente di “fare Pasqua” con noi. Dobbiamo solo accogliere la grazia e entrare con la nostra vita nel Mistero pasquale di Cristo, “morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione”. Permettiamo al Signore, mediante il suo amore misericordioso, di guarire le nostre infermità e di consolare le pene che portiamo nel cuore.
Contempliamo fiduciosi le ferite del Dio Crocifisso, nell’attesa della Sua Resurrezione                                                                                         Angelo Card. De Donatis

giovedì 2 aprile 2020

via Crucis

seminario Romano Maggiore



Il Rettore 
 
Carissimi, 
in questo tempo di prova che tutta l’umanità sta vivendo, sentiamo l’esigenza, come comunità del Seminario Romano, di affidarci attraverso Maria madre della Fiducia, al Signore Dio, nostro Padre onnipotente e misericordioso. 
Volevamo condividere con quanti di noi sono a casa o in parrocchia in questi giorni, con tutti i nostri ex-alunni, con i nostri familiari ed amici, soprattutto con le comunità religiose a noi legate, un momento di preghiera che noi vivremo nella cappella maggiore del Seminario dove trasporteremo per l’occasione l’immagine della Madonna della Fiducia. L’appuntamento è per domenica prossima 5 aprile alle 18.30 per la preghiera del Rosario che sarà seguita dall'atto di affidamento a Maria secondo la formula che abbiamo riportato qui sotto. Sarà il nostro modo di affidare a Maria tutti i morti a causa del corona-virus, i malati, coloro che li assistono e tutti noi e i nostri cari. In particolare vogliamo ricordarci del nostro carissimo Cardinale Angelo De Donatis e affidare alle mani e al cuore di Maria della Fiducia la sua salute e la sua vita. Vi chiediamo di unirvi con noi a questo momento di preghiera.                 
 
Don Gabriele