giovedì 23 gennaio 2014

UNA GRANDE GIOIA: DALL'8 ALL'11 FEBBRAIO DON CARLO GNOCCHI SARA' NELLA NOSTRA PARROCCHIA



L’URNA CON LE SPOGLIE MORTALI DEL BEATO DON CARLO GNOCCHI A ROMA
DAL 8 AL 11 FEBBRAIO
A quasi 5 anni dalla sua beatificazione, sarà esposta all’omaggio dei fedeli presso la chiesa di San Giacomo (via del Corso). L’11 febbraio sarà in San Giovanni in Laterano per la solenne celebrazione della Giornata del Malato
Roma. Nel quadro delle celebrazioni del quinto anniversario della beatificazione di don Carlo Gnocchi, avvenuta il 25 ottobre 2009 a Milano, l’urna con i suoi resti mortali sarà a Roma da sabato 8 a martedì 11 febbraio. Il sacerdote milanese, incaricato dopo la Seconda Guerra mondiale dal Governo italiano di gestire il problema dei cosiddetti mutilatini, i bambini feriti e resi disabili dagli ordigni bellici e dalle mine, venne spesso nella Capitale, dove tra l’altro nel 1950 aprì un Centro dedicato proprio alla cura e al reinserimento sociale di questi bambini. L’ultima sua venuta a Roma risale al dicembre 1955, pochi mesi prima della sua morte.
L’arrivo a Roma dell’urna del Beato è previsto alle ore 16.30 circa di sabato 8 febbraio, presso il Centro della Fondazione che porta il suo nome in via Maresciallo Caviglia. Qui sarà accolto dalle autorità civili e religiose, dai numerosi “ex allievi”, assistiti negli anni nei suoi istituti, dagli alpini, di cui fu indimenticato cappellano militare negli anni della Seconda Guerra mondiale e dagli operatori dei Centri della sua opera.
Al termine di una celebrazione religiosa presieduta da Mons. Lorenzo Leuzzi, Delegato della Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma, l’urna sarà trasferita presso la chiesa di S. Giacomo, dove resterà esposta alla venerazione dei fedeli, vegliata da un picchetto d’onore degli alpini delle sezioni locali dell’ANA, fino a tutto lunedì 10 febbraio.
Nei giorni dell’esposizione, si susseguiranno una serie di iniziative, tra cui la S. Messa presso la chiesa di S. Giacomo, domenica 9 febbraio alle ore ore 17,30 presieduta dall’Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per Pastorale Salute, alla presenza delle autorità civili e militari e un incontro sull’attualità e l’importanza della figura di don Gnocchi, precursore della moderna medicina riabilitativa, lunedì 10 febbraio mattina, presso la Facoltà di Medicina dell’Università Sapienza.
Martedì 11 febbraio, l’urna sarà trasferita in S. Giovanni in Laterano, dove alle ore 16,00 si terrà la solenne Celebrazione liturgica della Giornata del Malato presieduta dal Cardinale Vicario Agostino Vallini. Il giorno successivo, il congedo da Roma e la partenza dell’urna di don Gnocchi per Milano, dove è custodita presso il Santurario a lui intitolato.
[gennaio 2014]
Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne – Fondazione Don Gnocchi
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Damiano Gornati, tel. 055.7393.800 - 366.680.1827 - dgornati@dongnocchi.it 





DON CARLO GNOCCHI (1902 – 1956)
Nato a San Colombano al Lambro (Milano) il 25 ottobre 1902, Carlo Gnocchi viene ordinato sacerdote nel 1925. Assistente d’oratorio per alcuni anni, è poi nominato direttore spirituale dell’Istituto Gonzaga di Milano, retto dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Allo scoppiare della guerra si arruola come cappellano volontario e parte, prima per il fronte greco-albanese, e poi – con gli alpini della Tridentina – per la campagna di Russia. Nel gennaio del ’43, durante l’immane tragedia della ritirata del contingente italiano, si salva miracolosamente. Ed è in quei giorni che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, matura in lui l’idea di realizzare una grande opera di carità, che troverà compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute. Nei collegi aperti in tutta Italia, accoglie orfani di guerra, mutilatini, mulattini e poi poliomielitici, assicurando loro – grazie al prezioso coinvolgimento delle istituzioni civili ed ecclesiali e alla mobilitazione dell’opinione pubblica con iniziative fantasiose e clamorose – assistenza, cure mediche, scuole e formazione professionale, in un progetto di recupero e integrazione sociale straordinario e innovativo in anni nei quali le discipline riabilitative stavano muovendo i primi passi. Muore il 28 febbraio 1956. L’ultimo suo gesto profetico è la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti quando ancora in Italia il trapianto d’organi non era regolato da apposite leggi.
Nel testamento, don Gnocchi chiese di poter essere sepolto accanto ai suoi ragazzi, nella cappella del centro pilota di Milano che non riuscì a vedere completato e dove è rimasto fino al giorno della solenne beatificazione, il 25 ottobre 2009, quando oltre 50 mila fedeli gli resero omaggio in una piazza Duomo trasformata in autentica cattedrale a cielo aperto. Nel 2010, in occasione del primo anniversario di beatificazione, l’allora Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, ha solennemente consacrato e dedicato a don Carlo il santuario che la Fondazione ha realizzato accanto al Centro IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano. Qui l’urna con i resti mortali di don Carlo è stata definitivamente traslata ed è da allora meta di visite e pellegrinaggi continui. 
  






LA FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI
Istituita per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale ai mutilatini, vittime della barbarie della guerra, la Fondazione ha progressivamente ampliato nel tempo il proprio raggio d'azione. Oggi continua ad occuparsi di ragazzi portatori di disabilità, affetti da complesse patologie acquisite e congenite; di pazienti di ogni età che necessitano di interventi riabilitativi neurologici, ortopedici, cardiologici e respiratori; di assistenza ad anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali e pazienti in stato vegetativo persistente. Intensa, oltre a quella sanitario-riabilitativa, socio-assistenziale e socio-educativa, è l’attività di ricerca scientifica e di formazione ai più diversi livelli.
Riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, segnatamente per i Centri di Milano e Firenze, oggi la Fondazione Don Gnocchi conta oltre 5.900 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali, per i quali sono approntati costanti programmi di formazione e aggiornamento. Le prestazioni sono erogate in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale in una trentina di Centri, raggruppati in otto Poli territoriali in nove Regioni, con 3.717 posti letto di degenza piena e day hospital. Ogni giorno accedono alle strutture della Fondazione Don Gnocchi quasi diecimila persone.
LA PRESENZA DELLA FONDAZIONE DON GNOCCHI A ROMA
Centro “S. Maria della Pace” Roma, via Maresciallo Caviglia, 30 Tel. 06 33.08.61 – Fax 06 330.86.729 E-mail: info.rm.smpace@dongnocchi.it
Il Centro fu inaugurato nel 1950 per accogliere prima i mutilatini e in seguito i non vedenti e i poliomielitici. Negli anni 70, venute meno le conseguenze invalidanti della polio, la struttura ha avviato un intenso lavoro clinico e riabilitativo per le patologie della colonna vertebrale e, più di recente, nel campo della riabilitazione neuromotoria, pneumologica, cardiologica e nella riabilitazione delle patologie degenerative e vascolari.

Il Centro dispone di 190 posti letto di cui 160 dedicati alla riabilitazione (55 posti letto di degenza residenziale e 105 di degenza diurna) e 30 posti letto in Casa di Cura. Inoltre, offre un servizio di riabilitazione non residenziale, il Servizio Informazione e Valutazione Ausili (SIVA) e un Servizio di formazione con sede accreditata dalla Regione Lazio per la formazione continua e superiore.
Centro “S. Maria alla Provvidenza” Roma, via Casal Del Marmo 401 Tel. 06 309.74.39 – fax 06 309.77.72 E-mail: info.rm.smprovvidenza@dongnocchi.it
Il Centro, ex-Istituto “Madre Nasi” della Piccola Casa della Divina Provvidenza-Cottolengo di Roma, è entrato a far parte della Fondazione Don Gnocchi nel settembre del 2003 e attualmente dispone di 150 posti letto, così suddivisi:
- l’innovativa e moderna Residenza Sanitaria Assistenziale “S. Francesca Romana” (RSA per l’area disabilità ad alto livello assistenziale) dispone di 60 posti letto di degenza residenziale per l’accoglienza, assistenza e riabilitazione di persone non autosufficienti, affette da disturbi psichici e con presenza di gravi patologie invalidanti.
- a questa si aggiunge un moderno reparto di riabilitazione estensiva ad alto livello assistenziale, che dispone di altri 60 posti letto.
- 30 posti letto “in solvenza” per l’assistenza e la riabilitazione integrata di pazienti affetti da Malattia di Alzheimer o altre forme di demenza ad uno stato avanzato, non più assistibili a domicilio o in altre forme.



mercoledì 22 gennaio 2014

L’INTERVENTO DI RESTAURO RESURREZIONE DI CRISTO – 1602 CRISTOFORO RONCALLI detto il POMARANCIO

Sembra tanto lontana, ma si avvicina la Pasqua di Resurrezione.
In questa occasione la nostra Chiesa vivrà, assieme alla grazia e ricchezza che ci proviene dalla notte del Sabato santo, un momento intenso di emozione. Infatti collocheremo nella Cappella del Crocefisso, luogo della sua prima destinazione, il Cristo Risorto del Pomarancio, rendendo questa magnifica opera visibile a tutti per l'ammirazione e la preghiera.



PROGETTO PER  L’INTERVENTO DI RESTAURO
RESURREZIONE DI CRISTO – 1602 CRISTOFORO RONCALLI detto il POMARANCIO 
Intervento di ricollocazione del dipinto: spostamento dalla parete curva del Battistero e posizionamento nella parete diritta della Cappella del Crocefisso (prima a destra), nella quale si trovava originariamente (fino al 1910). “Per lo spostamento dalla cappella all’attuale collocazione, nel 1910 la tela ha subito dei tagli, venendo rimpicciolita. Le figure a terra sui lati sembrano mutile (kirwin 1972)”. Da scheda 0A-C N. Cat. Gen. 12/00821062.

STATO DI CONSERVAZIONE
L’opera, in buono stato di conservazione, presenta un leggero allentamento sul bordo sinistro. Non è possibile visionare i bordi della tela per stabilire in anticipo se effettivamente ha subito dei tagli perimetrali o dei ripiegamenti della tela stessa. Perciò, prima istanza, sarà indispensabile lo studio in situ  eseguendo saggi conoscitivi per impostare correttamente il lavoro in accordo con la D.L.. La metodologia d’intervento sarà messa a punto analizzando l’applicazione di materiali idonei nel rispetto dell’opera.





OPERAZIONI DI RESTAURO PREVISTE

OPERAZIONE DI PROTEZIONE DELLA PELLICOLA PITTORICA
Velinatura del recto del dipinto con finalità di sostegno o protezione, da effettuarsi, se necessario, preliminarmente ad operazioni di consolidamento, foderatura, movimentazioni.

OPERAZIONI DI FODERATURA
Foderatura con adesivi (naturali o sintetici secondo necessità) dei bordi nei casi in cui il supporto e la preparazione sono in uno stato di conservazione buono e non è necessaria, una foderatura completa; al fine di permettere il montaggio su un telaio di una tela che presenti dei bordi insufficienti a tale operazione.

RINTELAIATURA
Montaggio su nuovo telaio ligneo estensibile.

OPERAZIONI DI PROTEZIONE SUPERFICIALE E PRESENTAZIONE ESTETICA
Stuccatura delle lacune degli strati pittorici e rasatura delle stuccature mediante applicazione a spatola e rasatura con bisturi e carte abrasive.
Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici, mediante applicazione per stesure successive di colori, ad acquarello o a vernice, con finalità di ricostituzione del tessuto cromatico e di riduzione dell'interferenza visiva delle lacune.
Verniciatura della pellicola pittorica mediante applicazione a pennello e per nebulizzazione di resine sintetiche in soluzione, con finalità di protezione e ristabilimento del corretto indice di rifrazione della superficie.

Spesa prevista per il restauro e ricollocazione dell’Opera del Pomarancio:
circa  € 6000.

Chiediamo a chiunque potesse darci una mano per raggiungere questo intento.
Bonifico a: PARROCCHIA SAN GIACOMO IN AUGUSTA - Monte dei Paschi di Siena - Ag. 88 - Roma - Filiale 08683 - IBAN 1- IT 29 C 01030 03232 000001407763
Causale: Restauro Pomarancio

Evangelii gaudium


Accogliendo anche noi con gioia, l'invito del Cardinale Vicario Vallini, cercheremo di approfondire l'esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco.
Lo faremo durante i consueti incontri del Giovedì, iniziando dalla prossima settimana, dopo la celebrazione della Messa delle 17.30.

Questo è l'invito che ci viene rivolto dal Cardinale:
Carissimo Confratello,
lo scorso 24 novembre, alla chiusura dell’Anno della Fede, Papa Francesco ha pubblicato l’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium. All’inizio del testo il Santo Padre con parole franche ha scritto: “Non ignoro che oggi i documenti non destano lo stesso interesse che in altre epoche, e sono rapidamente dimenticati”. E ha aggiunto: “Ciò nonostante, sottolineo che ciò che intendo qui esprimere ha un significato programmatico e dalle conseguenze importanti. Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno” (n. 25).
Si tratta di un documento di ampio respiro, ricco di argomentazioni, che tocca i grandi temi della pastorale di oggi, e soprattutto è coinvolgente e stimolante per lo spirito che lo pervade, la passione che lo anima, la chiarezza espositiva, le prospettive che apre, senza nascondere problemi e sfide. Personalmente ho salutato con gioia il documento pontificio, trovando in esso un grande sostegno al progetto pastorale di impronta missionaria che stiamo portando avanti in questi anni.
Il Consiglio dei Prefetti di lunedì scorso, 13 gennaio, riunito per programmare il Convegno diocesano del prossimo giugno, ha sottolineato opportunamente che, dopo Evangelii gaudium, nessun discorso pastorale può prescindere dallo spirito e dagli orientamenti chiari e incisivi del documento papale, tanto da essere indilazionabile farlo conoscere ed assimilare, per quanto possibile, da tutte le comunità. Ne sono profondamente convinto anch’io. Dobbiamo quindi prendere l’impegno affinché, come ci chiede il Papa, Evangelii gaudium non sia “rapidamente dimenticato”. Se lo studio del testo per noi sacerdoti sarà fatto nelle Prefetture, è necessario che un lavoro analogo avvenga in ogni parrocchia e comunità per tutti i fedeli, a cominciare dagli operatori pastorali.
E’ per questo motivo che il Consiglio Episcopale, riunitosi dopo il Consiglio dei Prefetti, ha deciso di chiederti di programmare per la prossima Quaresima nella tua parrocchia o comunità una serie di incontri per presentare l’Esortazione Apostolica, seguendo possibilmente il metodo di introdurre il dialogo tra i partecipanti con una breve esposizione, e invitando in precedenza le persone a leggere il testo. Ogni incontro dovrebbe porre la domanda: in che misura quanto il Papa ci chiede può essere messo in pratica nella nostra comunità? Confidiamo che questo lavoro porterà frutti e ci immetterà nel clima giusto per celebrare il Convegno diocesano del prossimo giugno sulla tappa eucaristica e crismale dell’iniziazione cristiana.
Caro Confratello, il Signore sostenga con la sua grazia il nostro impegno nel far crescere la nostra amata Chiesa di Roma.
Fraterni saluti
Dal Vicariato, 20 gennaio 2014
Agostino Card. Vallini
Vicario Generale di Sua Santita’
per la Diocesi di Roma

Nella Preghiera....... Con Carlotta

Domenica mattina, come annunciato, durante la Messa delle 11.30, si è pregato per Carlotta in occasione della donazione del 'Sandalo Francescano' in sua memoria.
Assieme alla comunità parrocchiale, i bambini ed i genitori, erano presenti Adelina e Vittorio, mamma e papà, Matteo, fratello, e Alessandro, fidanzato, assieme ad altri amici e conoscenti, tra i quali Antonella, autrice dell'opera.
Don Giuseppe, riferendosi, al Vangelo della Domenica ha voluto sottolineare l’episodio di Giovanni il Battista che presenta ai Discepoli Gesù come Agnello di Dio.
Anche a Carlotta il Giorno della domenica delle Palme è stato presentato Gesù dalle parole di Papa Francesco: a voi Giovani affido la Croce di Cristo.
Dopo aver ascoltato queste parole la sua vita è cambiata ed ha accettato con serenità la Croce che nel dolore  stava portando. Ha sempre lottato per la vita ma non si è mai tirata indietro davanti alla sofferenza. Anche aiutando gli altri. Passo dopo passo ha seguito il Signore e per noi è stata esempio di fede.
Dobbiamo un Grazie a Dio per questo incontro che tutti ci ha arricchiti.