sabato 17 dicembre 2016

AUGURI A PAPA FRANCESCO



Dal primo momento in cui ti sei affacciato al balcone e ci hai salutato ci sei stato tanto caro.
Il signore ti protegga, Papa Francesco, ti costudisca , ti sorregga nei momenti difficili, ti dia sempre la sua forza e la sua luce. Sei la nostra guida per conoscere e amare il Signore ed i Fratelli, soprattutto quelli più poveri ed emarginati.
Noi vogliamo seguirti, sei il nostro Papa e Pastore.
AUGURI DI BUON COMPLEANNO, PAPA FRANCESCO
AUGURI CON TUTTO IL NOSTRO AFFETTO, IL NOSTRO CUORE.
MILLE DI QUESTI GIORNI.


BATTESIMI

Un po’ in ritardo, ma diamo una bella notizia, anzi due:
Sabato 10 dicembre alle 11 da don Stefano è stata battezzata SVEVA GIANNOTTI nata a Roma il 29 giugno del 2016, figlia di GIOVANNI E CARMELA MORANA
e domenica 11 dicembre alle 11.30 da don Giuseppe è stata battezzata EMMA MIRABELLA nata il 23 giugno 2016, figlia di ANTONIO E LUCIA SERPICO
alle bambine va il nostro affetto e preghiera ai genitori e padrini e madrine le nostre congratulazioni e l’auspicio di esser per le bimbe i primi testimoni nella fede.

WORK IN PROGRESS

WORK IN PROGRESS
L’Immacolata ci fa entrare nel pieno dell’Avvento e ci fa pregustare il Natale.
Mercoledì sera ci sarà la prefestiva, Giovedì le messe saranno celebrate alle 8,30: 10,30; al termine della Messa (tempo permettendo) faremo il nostro omaggio Floreale alla Madonna di Piazza di Spagna; alle 17,30 Messa solenne non ci sarà la messa delle 18,30.
Per quella occasione sarà pronto il nostro presepe realizzato dai nostri amici Marco Lena e Gennaro Cretella.
La terza edizione del "Presepe Napoletano del Settecento" si arricchisce quest'anno di nuove scene e di nuovi personaggi. La rappresentazione del Mistero del "Dio fatto uomo" è incentrata sulla scena centrale della Grotta. Dai passi evangelici, in cui la grotta assume una significato reale, in quanto storicamente presente, a cui si aggiunge una valenza simbolica: il mistero, il buio in cui una nuova Luce prende vita. Sulla destra è disposta la scena dell'Osteria, ricca di particolari della tradizione napoletana e non solo. Qui si scorge la caratteristica "Appesa", ovvero una moltitudine di cibo esposto in bella vista che rievoca una ricchezza più desiderata che reale per l'epoca. La locanda rimanda, dunque, al passo evangelico della ricerca dell'ospitalità che la Sacra Coppia fece prima del parto della Vergine Maria. La struttura e' quella tipica di un casolare in tufo del Settecento, con annessa una cappella, segno della devozione popolare dell'epoca.
Sullo sfondo una caratteristica fontana monumentale, riproduzione della Fontana di Benedetto XIII presente tuttora ad Urbino. La scena della fontana ha anch'essa una valenza simbolica: segno del rinnovamento, della rigenerazione del genere umano in seguito alla nascita di Cristo. Sulla sinistra, una colonna semidiruta, segno della decadenza del paganesimo: qui si svolge la scena dell'Annuncio dell'Angelo ai pastori, la rivelazione del messaggio divino agli ultimi, ai diseredati, i reietti della società. I materiali utilizzati sono il legno, il sughero, lo stucco, la segatura e I colori acrilici, attraverso varie e complesse fasi di lavorazioni e specifiche tecniche di invecchiamento. I personaggi di altezza variabile sono alti dai 40 ai 45 cm, realizzati in terracotta policroma, stoppa, legno, con occhi in vetro, opere di maestranze napoletane.
Sono oltre 70 persone che quotidianamente fanno colazione da noi. Contiamo sempre sulla collaborazione di tutti: alcuni hanno portato ciambellone e crostate che sono state e sono graditissimi. Quello che serve ancora: merendine monouso, cornetti, crostatine e tortine preconfezionate, succhi di frutta monoporzione, ma anche CAFFE’ e (IN MODO PARTICOLARE) LATTE lunga conservazione e thè; piatti piani e cucchiaini di plastica; bicchieri grandi di 200cc sempre monouso e da caffè; tovaglioli e rotoli di carta.
Si avvicina la data di domenica 18 dicembre, giorno in cui è previsto, per chi ha la possibilità, di fare un pranzo comunitario dopo la Messa delle 11,30. E’ importante sapere ci partecipa, in quanti si partecipa e, indicativamente, che cosa si prepara. PER QUESTO ENTRA DOMENICA 11 E' IMPORTANTE COMUNICARE LA PARTECIPAZIONE






progetto "Miriam-Betlemme".

Famiglie missionarie per la famiglia. Parte a Roma il progetto "Miriam-Betlemme".
Carissimo,
c'è una novità nel cuore di Roma: una casa della Caritas pensata per farci prossimi alle famiglie e alle coppie. In via del Corso, a due passi da piazza del Popolo,(nella nostra Parrocchia) infatti, grazie alla disponibilità volontaria di una fraternità di tre famiglie, di cui due residenti,(che abbiamo avuto occasione di conoscere) è nata e sta crescendo piano piano "Miriam-Betlemme" (Maria-Casa del pane).
Miriam-Betlemme è un progetto promosso dalla Caritas di Roma pensato per ascoltare, accompagnare e accogliere nel quotidiano coppie, sposi e nuclei familiari in temporanea situazione di difficoltà e promuovere la famiglia come soggetto e come dono.
Un luogo in cui ascolto, accompagnamento e accoglienza vengono offerti con i tempi, gli spazi e i modi propri di una famiglia. Una casa in cui sostare, confrontarsi, condividere la vita e trovare sostegno quando avvengono fatti imprevisti che possono mettere in crisi anche le famiglie più solide.
Perché promuoviamo questo tipo di progetto? Per integrare sempre meglio il mandato originario della Caritas, in un momento in cui tutta la Chiesa è stata fortemente sollecitata ad una diversa attenzione pastorale verso matrimonio e famiglia; e a un ruolo più attivo delle coppie sposate.
Ti scrivo quindi per condividere con te la fiducia e la speranza di questa novità e invitare te e la tua comunità parrocchiale a custodire nella preghiera questo piccolo laboratorio di carità familiare, aperto anche alle sollecitazioni di tutta la Chiesa di Roma. A tale proposito io e le famiglie di questa fraternità siamo a tua disposizione nel caso tu vorrai conoscere ed approfondire il progetto e questa esperienza che nasce.
Con l’augurio che questo tempo di Avvento sia occasione di rinnovato spirito di preghiera, di condivisione e di carità, ti saluto fraternamente.
Il Direttore della Caritas di Roma
Don Enrico Feroci



Prima di Avvento

PRIMA DI AVVENTO.
'è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina'
'fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla'
La 'distrazione' il nostro peccato più diffuso.
13. La misericordia possiede anche il volto della consolazione. «Consolate, consolate il mio popolo» (Is 40,1) sono le parole accorate che il profeta fa sentire ancora oggi, perché possa giungere a quanti sono nella sofferenza e nel dolore una parola di speranza. Non lasciamoci mai rubare la speranza che proviene dalla fede nel Signore risorto. È vero, spesso siamo messi a dura prova, ma non deve mai venire meno la certezza che il Signore ci ama. La sua misericordia si esprime anche nella vicinanza, nell’affetto e nel sostegno che tanti fratelli e sorelle possono offrire quando sopraggiungono i giorni della tristezza e dell’afflizione. Asciugare le lacrime è un’azione concreta che spezza il cerchio di solitudine in cui spesso veniamo rinchiusi.
Tutti abbiamo bisogno di consolazione perché nessuno è immune dalla sofferenza, dal dolore e dall’incomprensione. Quanto dolore può provocare una parola astiosa, frutto dell’invidia, della gelosia e della rabbia! Quanta sofferenza provoca l’esperienza del tradimento, della violenza e dell’abbandono; quanta amarezza dinanzi alla morte delle persone care! Eppure, mai Dio è lontano quando si vivono questi drammi. Una parola che rincuora, un abbraccio che ti fa sentire compreso, una carezza che fa percepire l’amore, una preghiera che permette di essere più forte... sono tutte espressioni della vicinanza di Dio attraverso la consolazione offerta dai fratelli......
Da LETTERA APOSTOLICA "Misericordia et misera" DEL SANTO PADRE FRANCESCO A CONCLUSIONE DEL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA.
In questo tempo vi invito a leggere, meditare e vivere questo 'speciale' dono che ci ha fatto il Papa.

Persone di strada

Mia cugina, che per diversi motivi deve andare in Irlanda, questa mattina ha postato su FB questa riflessione:
'In una fredda mattina Irlandese, ho notato questa immagine, raffigurante un senza tetto, istintivamente mi sono avvicinata, come per accarezzare quei piedi nudi.... Non erano dei piedi qualunque, erano i Suoi piedi...
Questa cosa mi ha toccata profondamente, tornando a casa, ne ho incontrati almeno un paio, ho dato una monetina, ma soprattutto ho cercato di donare un sorriso.
Ho voluto condividere con tutti voi, questa mia esperienza, ci hanno abituato all'indifferenza, in un momento cosí difficile per il nostro paese, cerchiamo di cogliere nell'altro quell'immagine che mi ha fatto tanto pensare ed emozionare.
Serena giornata a tutti'

Questa mattina una delle persone di strada che vengono a fare colazione da noi, mi ha ringraziato per le persone che aiutano in questo servizio dicendomi
'grazie per quel che ci date, ma grazie soprattutto delle vostre parole, del vostro sguardo, del vostro sorriso'
credo che sia una bella cosa per quanti tra noi a vario titolo si occupano dell'iniziativa. Quello che facciamo è una piccola carezza a quei piedi nudi di Gesù rappresentato disteso su quela panchina d'Irlanda