sabato 30 novembre 2013

Avvento

Dal Sito di un mio carissimo amico, don Luciano Meddi, Cammini di fede nella trasfigurazione http://camminidifede.wordpress.com/2013/11/30/cammino-personale-di-avvento/
Propongo questa riflessione ed servizio di preghiera per l'Avvento.
http://camminidifede.wordpress.com/2013/11/30/cammino-personale-di-avvento/
 
 

In questo Avvento il Seme 
della parola fecondi la nostra vita

Il cammino

Vi propongo un cammino di preparazione al Natale, un cammino di avvento. Il tempo di Avvento è in tempo utile per rafforzare la nostra spiritualità. La spiritualità è la forza interiore che da energia alla vita quotidiana di ciascuno di noi; è una forza che può dare speranza anche al desiderio  di rinnovare la nostra società; una forza per contribuire alla nascita di un mondo più giusto.
In questo Avvento asciamoci guidare da questa proposta cammino, di progressione, per arrivare al Natale.  La liturgia  di Natale permette a Dio di far nascere nuovamente il suo Cristo in mezzo a noi e con la sua nascita si rinnova la speranza di trasformare la nostra realtà nel mistero dell’amore.
Più che un cammino di conoscenza è un lungo esercizio di trasformazione. La nostra trasformazione è iniziata da tempo. Ma la conversione dura per sempre e soprattutto va difesa dalla tentazione della perdita di speranza. Nessuno di noi dirà apertamente «non credo più alla venuta di Dio nella vita quotidiana». Ma senza renderci conto possiamo marginalizzare questa speranza; oppure trasformarla in speranza mondana.

Scarica il libretto
cammino.personale.Avvento


domenica 17 novembre 2013

sabato 16 novembre 2013

QUESTIONARIO, GAM ed altro......

Cari Amici, anzitutto buon fine settimana e soprattutto Buona Domenica, della speranza di vederci personalmente. (I bambini che frequentano il catechismo, come mercoledì ho fatto loro notare sono particolarmente assenti).

Volevo ricordare di riflettere (e magari preparare una piccola sintesi) sul questionario che la volta scorsa vi ho preparato e potete ritravare qui sul blog.

Inoltre rivolgo invito pressante affinchè possiate esser presentI GIOVEDì 28 ALLE 18.30.

Abbiamo invitato i ragazzi delle elementari (da 7 a 11 anni) ad un incontro gioioso con i Giovani del GAM ma ieri non si è presentato nessuno. Per fotrtuna che questo Gruppo di Giovani  è tenace, perseverante e non demordono, pertanto, a nome loro,  RIPETO L'INVITO PER VENERDI' 22 NOVEMBRE ALL'USCITA DALLA SCUOLA ALLE 16.40. (sopratutto per quelli di quinta elementare è una bella occasione per incontrarsi in parrocchia.)

Anche la Catechesi del Giovedì per gli adulti stenta a partire: siamo sempre 4/5 persone. Ma potrebbe essere un ottima occasione di riflessione e scambio di pensiero ed esperienze.

Inoltre sempre il Giovedì dopo la messa, come da programma, nel periodo di AVVENTO, faremo tre incontri tenuti dalla studiosa della Bibbia, PINA DI GIULIO sul Tema: Con Maria Madre nell'Attesa (5, 12, 19 dicembre ore 17.50-19.00)

Già da ora preannuncio che, assieme alle altre parrocchie della Prefettura, dalle 9 alle 12 presso la chiesa a Trinità dei Monti, ci sarà un Ritiro Spirituale principalmente rivolto ai catechisti ed operatori pastorali, ma anche a chi vuole un momento di pace col Signore. Nella prossima mail darò indicazioni precise sul tema e persona che ci aiuterà a riflettere, ma l'avviso serve per organizzarsi ed avere una mattina libera per noi.

mercoledì 13 novembre 2013

IL MOVIMENTO G.A.M. nella Parrocchia di San Giacomo





PROGETTO DI PASTORALE GIOVANILE PROPOSTO DAL
PER IL SETTORE CENTRO

Spiritualità e carisma
Il G.A.M. è un movimento di ispirazione eucaristica, mariana, ecclesiale. Si propone, con la mediazione di Maria Vergine, di portare anime all'unica vera meta di tutta l'umanità: Dio. Il cammino di formazione proposto dal Movimento porta a scoprire il tesoro nascosto, la perla preziosa del Regno dei Cieli, a scoprire la gioia di ascoltare la Parola di Dio, di pregarla, di viverla e annunciarla e, con la Parola di Dio, Gesù Eucaristia, la Madonna, il Papa. Spalancato ad un amore filiale e fiducioso in Maria, Madre di Dio e della Chiesa, ogni aderente al G.A.M.  sente l'urgenza di annunciare la Parola di Dio con la logica della parabola del seminatore che seminava ovunque: sul terreno buono, sulla roccia, tra le spine, facendo di ogni circostanza un'occasione per evangelizzare e cosciente che il suo compito è quello di seminare e non di far crescere, di colmare d'acqua le anfore e non di trasformare l'acqua in vino, di gettare le reti e non riempirle, a questo penserà il Signore perchè la Parola di Dio è efficace per se stessa, è potenza stessa di Dio. L'apostolato evangelizzante del Movimento non consiste nell'esporre grandi idee ma nel dare alla gente, soprattutto ai giovani, il gusto di Gesù Cristo, di Dio, del futuro di Dio. Si tratta soprattutto di essere perchè chi vive di Luce diventa a sua volta luminoso secondo la Parola di Gesù: “Credete nella luce e diventerete figli della luce”. Ogni membro del Movimento è chiamato quindi ad agire ed evangelizzare come se lo sviluppo della Chiesa e del mondo dipendesse dal suo comportamento personale perchè è invitato costantemente a scoprire che quando la sua anima è abitata da Dio il suo sguardo può donare Dio agli altri e il suo sorriso può rivelare Dio agli altri. Ecco la missione del GAM: portare la Parola di Dio, la Luce, la gioia, la felicità, un mondo nuovo, nell'attesa e nella gioia del Paradiso che ci attende. Per essere “sale della terra” e “luce del mondo” ogni aderente al Movimento viene formato ad amare immensamente la Parola di Dio, che è luce per gli occhi e gioia per il cuore. Viverla e annunciarla è l'ideale più bello della vita di chi risponde alla chiamata del Signore a seguirlo attraverso il cammino proposto dal GAM, certo che solo la Parola di Dio rinnova il mondo alla radice e costruisce sulla roccia la nuova Civiltà dell'Amore.  Si è quindi chiamati a mettersi a disposizione di Gesù e del Suo Vangelo per annunciarla attraverso il Cuore Immacolato di Maria lì dove il Movimento indirizza a seconda della disponibilità e delle capacità di ciascuno, cogliendo in ogni avvenimento, in ogni circostanza, un'occasione per evangelizzare annunciando il lieto messaggio di Gesù: Dio è Padre e il Padre ti ama, la Sua gioia più grande è perdonarci. Si tratta di non attendere che gli altri vengano a noi, ma di muoverci sulle strade del mondo verso i fratelli e le sorelle che attendono la Parola di Dio come la terra attende il seme. In preghiera nel cenacolo GAM con Maria, Madre di Gesù, nell'incontro personale e frequente con Lui nella Confessione e nell'Eucaristia, nella preghiera quotidiana, ciascuno è chiamato a “caricarsi” di Parola di Dio e di gioia da portare agli altri fratelli e sorelle. Si tratta, ogni giorno, di imparare a guardare in alto, guardare a Gesù che è la Verità, l'Amore, l'esempio che illumina, attrae, convince. In Lui è soddisfatta ogni aspirazione dell'uomo.

Organizzazione
La comunità GAM della Federazione del Centro Italia sviluppa le sue attività nei settori:
  • giovani;
  • adulti;
  • famiglie
a norma Statuto del Movimento approvato dalla Diocesi di Roma.
Per quanto concerne il settore giovanile il Movimento è dislocato e opera nella Diocesi attraverso i gruppi GAM che garantiscono, secondo l'art. 12 Regolamento Interno previsto dallo Statuto, lo svolgimento di un lavoro di formazione e di evangelizzazione  portato avanti con “una certa organicità, identità di età e situazioni locali”. I responsabili dei gruppi vengono scelti dal Centro GAM tra i giovani formatisi all'interno del Movimento e sono chiamati a prestare il loro servizio nella parrocchia in comunione con il parroco e con i suoi collaboratori.
Il Movimento GAM propone ai parroci il proprio servizio nella pastorale giovanile attraverso un cammino di formazione GAM per giovani che si sentono chiamati a servire il Signore all'interno del Movimento e secondo il carisma e la spiritualità precedentemente illustrati.
Nelle parrocchie nelle quali il GAM è chiamato a seguire la pastorale giovanile esso propone un programma di attività di base, da valutare, adattare, integrare dopo una attenta valutazione e condivisione con il presbiterio, organizzato per fascie di età come di seguito illustrato e nel pieno rispetto di tutta la realtà già esistente.

Gruppi elementari e medie
Per quanto concerne i bambini che frequentano le scuole elementari e i ragazzi delle scuole medie il cammino è univoco e prevede:
  • un incontro settimanale di formazione in parrocchia, seguito da uno o più capigruppo nominati dal Centro GAM all'inizio dell'anno pastorale, articolato secondo le seguenti attività: gioco, canto e preghiera secondo il programma proposto dalla Federazione GAM del Centro Italia. Nei gruppi delle medie è previsto del tempo da dedicare alla scuola di chitarra finalizzata all'animazione dei Cenacoli e della liturgia. La durata dell'incontro è di circa 60-90 minuti.
  • Un ritiro domenicale mensile che si tiene, secondo una turnazione stabilita all'inizio dell'anno dal responsabile del settore con i parroci coinvolti, nelle parrocchie dove sono presenti i gruppi GAM di questa fascia di età. Alla giornata sono invitati a partecipare, quando loro possibile, i parroci delle parrocchie da cui provengono i ragazzi soprattutto per il momento penitenziale, durante il quale si mettono a disposizione per la celebrazione del sacramento della Penitenza, e per la Santa Messa.
  • Un campo scuola nei mesi estivi organizzato dalla Federazione GAM del Centro Italia della durata di 4-6 giorni a seconda dell'età.

Gruppi GAM superiori
I ragazzi e i giovani che scelgono di continuare la loro formazione nel Movimento provenendo dai gruppi elementari e medie o iniziando in primo superiore il loro cammino si impegnano ad essere presenti a:
  • un incontro settimanale di formazione in parrocchia, seguito da uno o più capigruppo nominati dal Centro GAM all'inizio dell'anno pastorale, durante il quale pregano insieme, si formano secondo la spiritualità e il carisma del Movimento a diventare a loro volta capigruppo GAM, organizzano le attività da portare avanti. La durata dell'incontro è di circa 60-90 minuti.
  • Un ritiro domenicale mensile che si tiene in un luogo stabilito dalla Federazione GAM del Centro Italia e al quale sono presenti i gruppi GAM di questa fascia di età. Alla giornata sono invitati a partecipare, quando loro possibile e secondo un calendario predisposto durante l'anno, i parroci delle parrocchie da cui provengono i ragazzi soprattutto per il momento penitenziale, durante il quale si mettono a disposizione per la celebrazione del sacramento della Penitenza, e per la Santa Messa.
  • Un campo missione nei mesi estivi organizzato dalla Federazione GAM del Centro Italia della durata di 6-15 giorni a seconda dell'età.
  • Dopo un tempo di formazione si impegnano a mettersi a servizio del Signore nel luogo e nel modo che il Movimento chiede loro compatibilmente ai loro impegni di studio o lavorativi e alle capacità di ciascuno (gruppi GAM dei più piccoli, cenacoli, animazione della Santa Messa, etc).


Proposte del Movimento GAM per il settore Centro per l'anno pastorale 2013-2014
Il Movimento GAM, dopo aver preso atto delle considerazioni presentate da don Giuseppe circa la situazione attuale della fascia giovanile nel settore Centro, propone come primo passo per l'anno 2013-2014:
  • un gruppo GAM di dopo-Comunione presso la parrocchia di San Giacomo che si terrà tutti i venerdì dalle 17,30 alle 18,30 e aperto a tutti i bambini di V elementare che vogliano partecipare con le modalità già descritte nel precedente paragrafo. Si propone che nel corso dell'anno siano invitati a partecipare agli incontri anche quei ragazzi che riceveranno la Prima Comunione nel corrente anno pastorale in modo da garantire una continuità nel prossimo anno.
  • Un gruppo GAM di dopo-Cresima presso la parrocchia di San Giacomo che si terrà tutti i martedì dalle 17 alle 18 e aperto a tutti i ragazzi di III media, I e II superiore. Si propone che nel corso dell'anno sia invitati a partecipare agli incontri anche quei ragazzi che riceveranno il sacramento della Confermazione nel corrente anno pastorale in modo da garantire una continuità nel prossimo anno.
  • Due o tre giornate di ritiro domenicali, animate dai giovani GAM, aperte a tutti i bambini che si stanno preparando alla Prima Comunione e a tutti i ragazzi che si stanno preparando a ricevere la Confermazione nelle parrocchie della I prefettura.
  • Tre o quattro incontri annuali di approfondimento di specifiche tematiche di attualità proprie del mondo giovanile e tenute da persone esperte della tematica stessa aperte ai giovani della I prefettura che frequentano il triennio della scuola secondaria superiore. Le tematiche saranno comunicate a breve.
  • Momenti di preghiera e adorazione il primo venerdì del mese presso la parrocchia di San Giacomo aperti a giovani e adulti di sostegno alle attività di evangelizzazione tra i giovani.
  • Peregrinatio Mariae tra le famiglie della I prefettura con l'invito alle famiglie a pregare per i giovani del Settore Centro.

martedì 12 novembre 2013

Morte del Cardinale Domenico Bartolucci

Ieri si è spento il Cardinale Domenico Bartolucci, della diaconia dei SS Nomi di Gesù e Maria in Via Lata, quindi, almeno simbolicamente nostro illustre parrocchiano.



Domenico Bartolucci (Borgo San Lorenzo, 7 maggio 1917 – Roma, 11 novembre 2013) è stato un cardinale, compositore e direttore di coro italiano.

Maestro perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina e accademico di Santa Cecilia, è noto nel campo musicale, sia come compositore che come direttore.

Considerato tra i più autorevoli interpreti di Giovanni Pierluigi da Palestrina[2], ha compiuto, con il coro della Cappella Sistina, numerose esibizioni in tutto il mondo.

Gli inizi della carriera

Giovanissimo entrò nel seminario fiorentino dove fu reclutato come cantore. Alla morte del suo maestro Bagnoli, gli succedette come direttore della Cappella del Duomo di Firenze. In quegli anni iniziò a comporre le prime messe, i primi mottetti, le musiche organistiche, i madrigali e la musica da camera.

Alla fine del 1942 si recò a Roma per approfondire la conoscenza della musica sacra. Dopo aver ricoperto il ruolo di vice Maestro di S. Giovanni in Laterano, nel 1947 divenne Maestro della Cappella Musicale Liberiana di Santa Maria Maggiore come successore di Licinio Refice, assente. Nel 1952, su indicazione di Lorenzo Perosi, fu nominato Maestro sostituto della Cappella Sistina. Morto Perosi nel 1956, Pio XII gli conferì l'incarico di Direttore Perpetuo della Cappella Musicale Pontificia "Sistina". In quegli anni viene inciso il 33 giri "Missa Papae Marcelli" Pierluigi da Palestrina. Etichetta Cappella Sistina CS. Stereo CS001 e "Cappella Sistina" di Domenico Bartolucci. "Cantica". Etichetta Cappella Sistina. CS stero CS002 ambedue gli album sono realizzati da Umberto Iacolucci, grafico romano. Stampa: Campi Grafica di Foligno. Nel 1997 fu sostituito - contravvenendo quindi la nomina papale a perpetuità - alla guida della Sistina da mons. Giuseppe Liberto, evento che destò alcune controversie nel contesto della musica liturgica: verosimilmente si volle optare per un'innovazione dello stile che più si confacesse alle celebrazioni di massa care a Giovanni Paolo II, e della cui regia era responsabile monsignor Piero Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, a detta di molti tra i responsabili dell'accantonamento di Bartolucci. Tra coloro che più avversarono la decisione fu il cardinale Joseph Ratzinger[3], il quale, divenuto Papa richiamò Bartolucci a dirigere un concerto nella Cappella Sistina il 24 giugno 2006, nel quale ha offerto musiche del repertorio della polifonia sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina, accanto a proprie composizioni tra cui il mottetto a 6 voci "Oremus pro Pontifice nostro Benedicto" dedicato al Papa.
Bartolucci e il Coro della Cappella Sistina

Il complesso della Cappella Musicale Pontificia "Sistina", alla morte di Perosi versava in precarie condizioni. La situazione fu risanata anche grazie all'impegno di Bartolucci e all'interessamento personale di Giovanni XXIII. Nei 40 anni della sua direzione le esecuzioni durante le liturgie papali si alternano a tournée in vari Paesi (Austria, Germania, Irlanda, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Isole Filippine, Australia, Canada, Stati Uniti, Turchia, Polonia, Giappone). Negli anni del Concilio Vaticano II Bartolucci, contrario all'abbandono del latino, si impegnò affinché la riforma liturgica non prendesse un indirizzo ostile nei confronti della musica sacra. I suoi riferimenti in campo musicale furono la tradizione polifonica palestriniana e il canto gregoriano.
L'attività di compositore

Bartolucci si è dedicato anche all'insegnamento e alla composizione. Il corpus di opere già pubblicate supera i quaranta volumi e comprende Mottetti, Madrigali, Messe, Laudi, Inni, musiche sinfoniche, organistiche e da camera, e soprattutto una serie di oratori per soli, coro e orchestra. È da menzionare anche il Brunellesco, un'opera lirica in tre atti ancora mai eseguita.

La concezione della musica per Bartolucci si fonda sul "dire" con naturalezza e spontaneità rifuggendo astrattezze e astruserie. I suoi punti di riferimento sono il canto gregoriano, Palestrina e Verdi. Caratteristica di tutta la concezione estetica del compositore è quella di un ossequio alla tradizione, alla cui base colloca «una notevole severità di canto e quella limpida e solida polifonicità» indicate nella prefazione del suo Primo Libro dei Mottetti.
Nomina cardinalizia

Nel concistoro del 20 novembre 2010 papa Benedetto XVI lo ha elevato alla dignità cardinalizia, all'età di 93 anni, 6 mesi e 13 giorni. Si tratta del cardinale nominato più anziano di sempre nella storia della Chiesa Cattolica. Gli è stata assegnata la diaconia dei Santissimi Nomi di Gesù e Maria in via Lata. È uno dei cardinali di Santa Romana Chiesa che ha celebrato la messa tridentina dopo la riforma liturgica.
Fonte Wikipedia



AVVISO DELL’UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
CAPPELLA PAPALE PER LE ESEQUIE DELL’EM.MO CARD. DOMENICO BARTOLUCCI
Mercoledì 13 novembre 2013, alle ore 15.30, all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, avranno luogo le Esequie dell’Em.mo Card. Domenico Bartolucci, della Diaconia dei SS. Nomi di Gesù e Maria in via Lata, già Maestro della Cappella Musicale Pontificia "Sistina".
La Liturgia Esequiale sarà celebrata dall’Em.mo Card. Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, insieme con gli Em.mi Cardinali e gli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi.
Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.

Ci uniamo nel ringraziamento al Signore per il dono di don Domenico e nella Preghiera per la sua anima.

lunedì 11 novembre 2013

Questionario Sinodo dei Vescovi 2014




Carissimi amici,
stamattina durante l’incontro con i parroci di prefettura, abbiamo parlato del documento di preparazione al III sinodo straordinario indetto da Papa Francesco sul tema: Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione. Ci chiedevamo quale fossero le modalità del nostro coinvolgimento come Parrocchie ed ecco che nel pomeriggio arriva la lettera del Vicegerente



 VICARIATO
Roma, 11 novembre 2013
 
 
 
Ai Reverendi Parroci,
 
Carissimo,
 
            come ti è noto il Santo Padre ha indetto un’Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi per il mese di ottobre del prossimo anno sul tema : Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione.
 
            La Segreteria Generale del Sinodo ha predisposto l’allegato documento preparatorio “da diffondersi nelle parrocchie al fine di ottenere l’apporto della base riguardo i temi e le risposte alle domande del questionario per la preparazione dell’ Instrumentum laboris”.
 
            Pertanto, inviandoti il testo citato, ti invito a farne argomento di riflessone e confronto con il Consiglio Pastorale della parrocchia e con gli operatori pastorali.......
 
            Dovendo poi la Diocesi trasmettere alla Segreteria Generale della CEI una sintesi del materiale raccolto entro il mese di gennaio 2014, ti chiedo cortesemente di farmi pervenire il tuo contributo entro il prossimo 15 dicembre .
 
            Grato per la tua collaborazione, ti saluto cordialmente
 
 
 
  
                                                                                          + Filippo Iannone
                                                                                               Vicegerente









Quindi i tempi sono relativamente ristretti e dobbiamo tutti metterci al lavoro e fare un una seria  riflessione. Vi invito a partecipare ad una assemblea parrocchiale Giovedì 28 novembre alle ore 18.30.
Ma già da ora vi mando il testo del documento con il relativo questionario. Quanto prima vi chiedo, in base alle domande, di spedirmi il vostro personale pensiero su tale argomento: magari parlandone nella vostra coppia e, se avete figli grandi, condividendo con loro la vostra riflessione. Potrete rispondere singolarmente alle domande, oppure dare solo parzialmente le risposte o un vostro articolato pensiero pertinente all’insieme del questionario.
Lo so che è un compito gravoso come tempo impiegato e sviluppo del pensiero. Ma credo sia importante prendere parte attivamente a questo impegno della Chiesa cui Papa Francesco ci ha chiamato.
Vi chiedo di farlo sollecitamente e mandarmi via mail il vostro lavoro entro domenica 24 novembre in modo da poter preparare l’Assemblea Parrocchiale con il vostro contributo.
Vi ringrazio per quanto potere fare, ma credo sia nostro dovere farlo con impegno per il nostro bene e quello di tanti altri.




IL DOCUMENTO


SINODO DEI VESCOVI
________________________________________________________
III ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA
LE SFIDE PASTORALI SULLA FAMIGLIA
NEL CONTESTO DELL’EVANGELIZZAZIONE
Documento preparatorio
Città del Vaticano
2013
I - Il Sinodo: famiglia ed evangelizzazione
La missione di predicare il Vangelo a ogni creatura è stata affidata direttamente dal Signore ai suoi discepoli e di essa la Chiesa è portatrice nella storia. Nel tempo che stiamo vivendo l’evidente crisi sociale e spirituale diventa una sfida pastorale, che interpella la missione evangelizzatrice della Chiesa per la famiglia, nucleo vitale della società e della comunità ecclesiale.
Proporre il Vangelo sulla famiglia in questo contesto risulta quanto mai urgente e necessario. L’importanza del tema emerge dal fatto che il Santo Padre ha deciso di stabilire per il Sinodo dei Vescovi un itinerario di lavoro in due tappe: la prima, l’Assemblea Generale Straordinaria del 2014, volto a precisare lo “status quaestionis” e a raccogliere testimonianze e proposte dei Vescovi per annunciare e vivere credibilmente il Vangelo per la famiglia; la seconda, l’Assemblea Generale Ordinaria del 2015, per cercare linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia.
Si profilano oggi problematiche inedite fino a pochi anni fa, dalla diffusione delle coppie di fatto, che non accedono al matrimonio e a volte ne escludono l’idea, alle unioni fra persone dello stesso sesso, cui non di rado è consentita l’adozione di figli. Fra le numerose nuove situazioni che richiedono l’attenzione e l’impegno pastorale della Chiesa basterà ricordare: matrimoni misti o inter-religiosi; famiglia monoparentale; poligamia; matrimoni combinati con la conseguente problematica della dote, a volte intesa come prezzo di acquisto della donna; sistema delle caste; cultura del non-impegno e della presupposta instabilità del vincolo; forme di femminismo ostile alla Chiesa; fenomeni migratori e riformulazione dell’idea stessa di famiglia; pluralismo relativista nella concezione del matrimonio; influenza dei media sulla cultura popolare nella comprensione delle nozze e della vita familiare; tendenze di pensiero sottese a proposte legislative che svalutano la permanenza e la fedeltà del patto matrimoniale; diffondersi del fenomeno delle madri surrogate (utero in affitto); nuove interpretazioni dei diritti umani. Ma soprattutto in ambito più strettamente ecclesiale, indebolimento o abbandono della fede nella sacramentalità del matrimonio e nel potere terapeutico della penitenza sacramentale.
Da tutto questo si comprende quanto urgente sia che l’attenzione dell’episcopato mondiale “cum et sub Petro” si rivolga a queste sfide. Se ad esempio si pensa al solo fatto che nell’attuale contesto molti ragazzi e giovani, nati da matrimoni irregolari, potranno non vedere mai i loro genitori accostarsi ai sacramenti, si comprende quanto urgenti siano le sfide poste all’evangelizzazione dalla situazione attuale, peraltro diffusa in ogni parte del “villaggio globale”. Questa realtà ha una singolare rispondenza nella vasta accoglienza che sta avendo ai nostri giorni l’insegnamento sulla misericordia divina e sulla tenerezza nei confronti delle persone ferite, nelle periferie geografiche ed esistenziali: le attese che ne conseguono circa le scelte pastorali riguardo alla famiglia sono amplissime. Una riflessione del Sinodo dei Vescovi su questi temi appare perciò tanto necessaria e urgente, quanto doverosa come espressione di carità dei Pastori nei confronti di quanti sono a loro affidati e dell’intera famiglia umana.
II - La Chiesa e il vangelo sulla famiglia
La buona novella dell’amore divino va proclamata a quanti vivono questa fondamentale esperienza umana personale, di coppia e di comunione aperta al dono dei figli, che è la comunità familiare. La dottrina della fede sul matrimonio va presentata in modo comunicativo ed efficace, perché essa sia in grado di raggiungere i cuori e di trasformarli secondo la volontà di Dio manifestata in Cristo Gesù.
Circa il richiamo delle fonti bibliche su matrimonio e famiglia, in questa sede si riportano solo i riferimenti essenziali. Così pure per i documenti del Magistero sembra opportuno limitarsi ai documenti del Magistero universale della Chiesa, integrandoli con alcuni testi del Pontificio Consiglio della Famiglia e rimandando ai Vescovi partecipanti al Sinodo il compito di dar voce ai documenti dei loro rispettivi organismi episcopali.
In ogni tempo e nelle più diverse culture non è mai mancato né l’insegnamento chiaro dei pastori né la testimonianza concreta dei credenti, uomini e donne, che in circostanze molto differenti hanno vissuto il Vangelo sulla famiglia come un dono incommensurabile per la vita loro e dei loro figli. L’impegno per il prossimo Sinodo Straordinario è mosso e sostenuto dal desiderio di comunicare a tutti, con incisività maggiore, questo messaggio, sperando così che «il tesoro della rivelazione, affidato alla Chiesa, riempia sempre più il cuore degli uomini» (DV 26).
Il progetto di Dio Creatore e Redentore
La bellezza del messaggio biblico sulla famiglia ha la sua radice nella creazione dell’uomo e della donna fatti entrambi a immagine e somiglianza di Dio (cf. Gen 1,24-31; 2, 4b-25). Legati da un vincolo sacramentale indissolubile, gli sposi vivono la bellezza dell’amore, della paternità, della maternità e della dignità suprema di partecipare così alla opera creatrice di Dio.
Nel dono del frutto della loro unione assumono la responsabilità della crescita e dell’educazione di altre persone per il futuro del genere umano. Attraverso la procreazione l’uomo e la donna compiono nella fede la vocazione all’essere collaboratori di Dio nella custodia del creato e nella crescita della famiglia umana.
Il Beato Giovanni Paolo II ha commentato quest’aspetto nella Familiaris Consortio: «Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza (cf. Gen 1,26s): chiamandolo all’esistenza per amore, l’ha chiamato nello stesso tempo all’amore. Dio è amore (1Gv 4,8) e vive in se stesso un mistero di comunione personale d’amore. Creandola a sua immagine e continuamente conservandola nell’essere, Dio iscrive nell’umanità dell’uomo e della donna la vocazione, e quindi la capacità e la responsabilità dell’amore e della comunione (cf. Gaudium et Spes, 12). L’amore è, pertanto, la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano» (FC, n. 11).
Questo progetto di Dio creatore, che il peccato originale ha sconvolto (cf. Gn 3, 1-24), si è manifestato nella storia attraverso le vicende del popolo eletto fino alla pienezza dei tempi, allorché, con l’incarnazione il Figlio di Dio non solo confermò la volontà divina di salvezza, ma con la redenzione offrì la grazia di obbedire a questa medesima volontà.
Il Figlio di Dio, Verbo fatto carne (cf. Gv 1,14) nel grembo della Vergine Madre è vissuto e cresciuto nella famiglia di Nazaret, e ha partecipato alle nozze di Cana di cui ha arricchito la festa con il primo dei suoi “segni” (cf. Gv 2,1-11). Egli ha accettato con gioia l’accoglienza familiare dei suoi primi discepoli (cf. Mc 1,29-31; 2,13-17) e ha consolato il lutto della famiglia dei suoi amici a Betania (cf. Lc 10,38-42; Gv 11,1-44).
Gesù Cristo ha ristabilito la bellezza del matrimonio riproponendo il progetto unitario di Dio, che era stato abbandonato per la durezza del cuore umano persino all’interno della tradizione del popolo di Israele (cf. Mt 5,31-32; 19.3-12; Mc 10,1-12; Lc 16,18). Tornando all’origine Gesù ha insegnato l’unità e la fedeltà degli sposi, rifiutando il ripudio e l’adulterio.
Proprio attraverso la straordinaria bellezza dell’amore umano – già celebrata con accenti ispirati nel Cantico dei Cantici, e del legame sponsale richiesto e difeso da Profeti come Osea (cf. Os 1,2-3,3) e Malachia (cf. Ml 2,13-16) –, Gesù ha affermato l’originaria dignità dell’amore dell’uomo e della donna.
L’insegnamento della Chiesa sulla famiglia
Anche nella comunità cristiana primitiva la famiglia apparve come la «Chiesa domestica» (cf. CCC,1655): Nei cosiddetti “codici familiari” delle Lettere apostoliche neotestamentarie, la grande famiglia del mondo antico è identificata come il luogo della solidarietà più profonda tra mogli e mariti, tra genitori e figli, tra ricchi e poveri (cf. Ef 5,21-6,9; Col 3,18-4,1; 1Tm 2,8-15; Tt 2,1-10; 1Pt 2,13-3,7; cf. inoltre anche la Lettera a Filemone). In particolare, la Lettera agli Efesini ha individuato nell’amore nuziale tra l’uomo e la donna «il mistero grande», che rende presente nel mondo l’amore di Cristo e della Chiesa (cf. Ef 5,31-32).
Nel corso dei secoli, soprattutto nell’epoca moderna fino ai nostri giorni, la Chiesa non ha fatto mancare un suo costante e crescente insegnamento sulla famiglia e sul matrimonio che la fonda. Una delle espressioni più alte è stata proposta dal Concilio Ecumenico Vaticano II, nella Costituzione pastorale Gaudium et Spes, che trattando alcuni dei problemi più urgenti dedica un intero capitolo alla promozione della dignità del matrimonio e della famiglia, come appare nella descrizione del suo valore per la costituzione della società: «la famiglia, nella quale le diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a raggiungere una saggezza umana più completa e ad armonizzare i diritti della persona con le altre esigenze della vita sociale, è veramente il fondamento della società» (GS 52). Di speciale intensità è l’appello a una spiritualità cristocentrica per gli sposi credenti: «i coniugi stessi, creati ad immagine del Dio vivente e muniti di un’autentica dignità personale, siano uniti da un uguale mutuo affetto, dallo stesso modo di sentire, da comune santità, così che, seguendo Cristo principio di vita nelle gioie e nei sacrifici della loro vocazione, attraverso il loro amore fedele possano diventare testimoni di quel mistero di amore che il Signore ha rivelato al mondo con la sua morte e la sua risurrezione» (GS 52).
Anche i Successori di Pietro dopo il Concilio Vaticano II hanno arricchito con il loro Magistero la dottrina sul matrimonio e sulla famiglia, in particolare Paolo VI con la Enciclica Humanae vitae, che offre specifici insegnamenti di principio e di prassi. Successivamente il Papa Giovanni Paolo II nella Esortazione Apostolica Familiaris Consortio volle insistere nel proporre il disegno divino circa la verità originaria dell’amore sponsale e della famiglia: «Il “luogo” unico, che rende possibile questa donazione secondo l’intera sua verità, è il matrimonio, ossia il patto di amore coniugale o scelta cosciente e libera, con la quale l’uomo e la donna accolgono l’intima comunità di vita e d’amore, voluta da Dio stesso (cfr. Gaudium et Spes, 48), che solo in questa luce manifesta il suo vero significato. L’istituzione matrimoniale non è una indebita ingerenza della società o dell’autorità, né l’imposizione estrinseca di una forma, ma esigenza interiore del patto d’amore coniugale che pubblicamente si afferma come unico ed esclusivo perché sia vissuta così la piena fedeltà al disegno di Dio Creatore. Questa fedeltà, lungi dal mortificare la libertà della persona, la pone al sicuro da ogni soggettivismo e relativismo, la fa partecipe della Sapienza creatrice»(FC 11).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica raccoglie questi dati fondamentali: «L’alleanza matrimoniale, mediante la quale un uomo e una donna costituiscono fra loro un’intima comunione di vita e di amore, è stata fondata e dotata di sue proprie leggi dal Creatore. Per sua natura è ordinata al bene dei coniugi così come alla generazione e all’educazione della prole. Tra battezzati essa è stata elevata da Cristo Signore alla dignità di sacramento [cf. Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et Spes, 48; Codice di Diritto Canonico, 1055, 1]» (CCC 1660).
La dottrina esposta nel Catechismo tocca sia i principi teologici sia i comportamenti morali, trattati sotto due titoli distinti: Il sacramento del matrimonio (nn. 1601-1658) e Il sesto comandamento (nn. 2331-2391). L’attenta lettura di queste parti del Catechismo procura una comprensione aggiornata della dottrina della fede a sostegno dell’azione della Chiesa davanti alle sfide odierne. La sua pastorale trova ispirazione nella verità del matrimonio visto nel disegno di Dio che ha creato maschio e femmina e nella pienezza del tempo ha rivelato in Gesù anche la pienezza dell’amore sponsale elevato a sacramento. Il matrimonio cristiano fondato sul consenso è anche dotato di propri effetti quali sono i beni e i compiti degli sposi, tuttavia non è sottratto al regime del peccato (cfr. Gen 3,1-24) che può procurare ferite profonde e anche offese alla dignità stessa del sacramento.
La recente Enciclica di Papa Francesco, Lumen Fidei, parla della famiglia nel suo legame con la fede che rivela «quanto possono essere saldi i vincoli tra gli uomini quando Dio si rende presente in mezzo ad essi» (LF 50). «Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia. Penso anzitutto all’unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne (cf. Gn 2,24) e sono capaci di generare una nuova vita, manifestazione della bontà del Creatore, della sua saggezza e del suo disegno di amore. Fondati su quest’amore, uomo e donna possono promettersi l’amore mutuo con un gesto che coinvolge tutta la vita e che ricorda tanti tratti della fede. Promettere un amore che sia per sempre è possibile quando si scopre un disegno più grande dei propri progetti, che ci sostiene e ci permette di donare l’intero futuro alla persona amata» (LF 52). «La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità» (LF 53).
 


III - Questionario
Le seguenti domande permettono alle Chiese particolari di partecipare attivamente alla preparazione del Sinodo Straordinario, che ha lo scopo di annunciare il Vangelo nelle sfide pastorali di oggi circa la famiglia.
1 - Sulla diffusione della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa riguardante la famiglia
a) Qual è la reale conoscenza degli insegnamenti della Bibbia, della “Gaudium et Spes”, della “Familiaris Consortio” e di altri documenti del Magistero postconcilare sul valore della famiglia secondo la Chiesa Cattolica? Come i nostri fedeli vengono formati alla vita familiare secondo l’insegnamento della Chiesa?
b) Dove l’insegnamento della Chiesa è conosciuto, è integralmente accettato? Si verificano difficoltà nel metterlo in pratica? Quali?
c) Come l’insegnamento della Chiesa viene diffuso nel contesto dei programmi pastorali a livello nazionale, diocesano e parrocchiale? Quale catechesi si fa sulla famiglia?
d) In quale misura – e in particolari su quali aspetti – tale insegnamento è realmente conosciuto, accettato, rifiutato e/o criticato in ambienti extra ecclesiali? Quali sono i fattori culturali che ostacolano la piena ricezione dell’insegnamento della Chiesa sulla famiglia?
2 - Sul matrimonio secondo la legge naturale
a) Quale posto occupa il concetto di legge naturale nella cultura civile, sia a livello istituzionale, educativo e accademico, sia a livello popolare? Quali visioni dell’antropologia sono sottese a questo dibattito sul fondamento naturale della famiglia?
b) Il concetto di legge naturale in relazione all’unione tra l’uomo e la donna è comunemente accettato in quanto tale da parte dei battezzati in generale?
c) Come viene contestata nella prassi e nella teoria la legge naturale sull’unione tra l’uomo e la donna in vista della formazione di una famiglia? Come viene proposta e approfondita negli organismi civili ed ecclesiali?
d) Se richiedono la celebrazione del matrimonio battezzati non praticanti o che si dichiarino non credenti, come affrontare le sfide pastorali che ne conseguono?
3 - La pastorale della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione
a) Quali sono le esperienze nate negli ultimi decenni in ordine alla preparazione al matrimonio? Come si è cercato di stimolare il compito di evangelizzazione degli sposi e della famiglia? Come promuovere la coscienza della famiglia come “Chiesa domestica”?
b) Si è riusciti a proporre stili di preghiera in famiglia che riescano a resistere alla complessità della vita e della cultura attuale?
c) Nell’attuale situazione di crisi tra le generazioni, come le famiglie cristiane hanno saputo realizzare la propria vocazione di trasmissione della fede?
d) In che modo le Chiese locali e i movimenti di spiritualità familiare hanno saputo creare percorsi esemplari?
e) Qual è l’apporto specifico che coppie e famiglie sono riuscite a dare in ordine alla diffusione di una visione integrale della coppia e della famiglia cristiana credibile oggi?
f) Quale attenzione pastorale la Chiesa ha mostrato per sostenere il cammino delle coppie in formazione e delle coppie in crisi?
4 - Sulla pastorale per far fronte ad alcune situazioni matrimoniali difficili
a) La convivenza ad experimentum è una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare? In quale percentuale si potrebbe stimare numericamente?
b) Esistono unioni libere di fatto, senza riconoscimento né religioso né civile? Vi sono dati statistici affidabili?
c) I separati e i divorziati risposati sono una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare? In quale percentuale si potrebbe stimare numericamente? Come si fa fronte a questa realtà attraverso programmi pastorali adatti?
d) In tutti questi casi: come vivono i battezzati la loro irregolarità? Ne sono consapevoli? Manifestano semplicemente indifferenza? Si sentono emarginati e vivono con sofferenza l’impossibilità di ricevere i sacramenti?
e) Quali sono le richieste che le persone divorziate e risposate rivolgono alla Chiesa a proposito dei sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione? Tra le persone che si trovano in queste situazioni, quante chiedono questi sacramenti?
f) Lo snellimento della prassi canonica in ordine al riconoscimento della dichiarazione di nullità del vincolo matrimoniale potrebbe offrire un reale contributo positivo alla soluzione delle problematiche delle persone coinvolte? Se sì, in quali forme?
g) Esiste una pastorale per venire incontro a questi casi? Come si svolge tale attività pastorale? Esistono programmi al riguardo a livello nazionale e diocesano? Come viene annunciata a separati e divorziati risposati la misericordia di Dio e come viene messo in atto il sostegno della Chiesa al loro cammino di fede?
5 - Sulle unioni di persone della stesso sesso
a) Esiste nel vostro paese una legge civile di riconoscimento delle unioni di persone dello stesso sesso equiparate in qualche modo al matrimonio?
b) Quale è l’atteggiamento delle Chiese particolari e locali sia di fronte allo Stato civile promotore di unioni civili tra persone dello stesso sesso, sia di fronte alle persone coinvolte in questo tipo di unione?
c) Quale attenzione pastorale è possibile avere nei confronti delle persone che hanno scelto di vivere secondo questo tipo di unioni?
d) Nel caso di unioni di persone dello stesso sesso che abbiano adottato bambini come comportarsi pastoralmente in vista della trasmissione della fede?
6 - Sull’educazione dei figli in seno alle situazioni di matrimoni irregolari
a) Qual è in questi casi la proporzione stimata di bambini e adolescenti in relazione ai bambini nati e cresciuti in famiglie regolarmente costituite?
b) Con quale atteggiamento i genitori si rivolgono alla Chiesa? Che cosa chiedono? Solo i sacramenti o anche la catechesi e l’insegnamento in generale della religione?
c) Come le Chiese particolari vanno incontro alla necessità dei genitori di questi bambini di offrire un’educazione cristiana ai propri figli?
d) Come si svolge la pratica sacramentale in questi casi: la preparazione, l’amministrazione del sacramento e l’accompagnamento?
7 - Sull’apertura degli sposi alla vita
a) Qual è la reale conoscenza che i cristiani hanno della dottrina della Humanae vitae sulla paternità responsabile? Quale coscienza si ha della valutazione morale dei differenti metodi di regolazione delle nascite? Quali approfondimenti potrebbero essere suggeriti in materia dal punto di vista pastorale?
b) È accettata tale dottrina morale? Quali sono gli aspetti più problematici che rendono difficoltosa l’accettazione nella grande maggioranza delle coppie?
c) Quali metodi naturali vengono promossi da parte delle Chiese particolari per aiutare i coniugi a mettere in pratica la dottrina dell’Humanae vitae?
d) Qual è l’esperienza riguardo a questo tema nella prassi del sacramento della penitenza e nella partecipazione all’eucaristia?
e) Quali contrasti si evidenziano tra la dottrina della Chiesa e l’educazione civile al riguardo?
f) Come promuovere una mentalità maggiormente aperta alla natalità? Come favorire la crescita delle nascite?
8 - Sul rapporto tra la famiglia e persona
a) Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione dell’uomo: la famiglia è un luogo privilegiato perché questo avvenga?
b) Quali situazioni critiche della famiglia nel mondo odierno possono diventare un ostacolo all’incontro della persona con Cristo?
c) In quale misura le crisi di fede che le persone possono attraversare incidono nella vita familiare?
9 - Altre sfide e proposte
Ci sono altre sfide e proposte riguardo ai temi trattati in questo questionario, avvertite come urgenti o utili da parte dei destinatari?