giovedì 1 giugno 2017

GIUGNO MESE DEDICATO AL SACRO CUORE DI GESÙ


Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
Atto di Consacrazione al Sacro Cuore
Il tuo Cuore, o Gesù, è asilo di pace, il soave rifugio nelle prove della vita, il pegno sicuro della mia salvezza. A Te mi consacro interamente, senza riserve, per sempre. Prendi possesso, o Gesù, del mio cuore, della mia mente, del mio corpo, dell'anima mia, di tutto me stesso. I miei sensi, le mie facoltà, i miei pensieri ed affetti sono tuoi. Tutto ti dono e ti offro; tutto appartiene a te. Signore, voglio amarti sempre più, voglio vivere e morire di amore. Fa o Gesù, che ogni mia azione, ogni mia parola, ogni palpito del mio cuore siano una protesta di amore; che l'ultimo respiro sia un atto di ardentissimo e purissimo amore per te.

NOTTE SACRA

Con la recita dei vespri solenni della vigilia dell’Ascensione, nella basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, nel cuore della città, sabato 27 maggio, alle 18,30, ha avuto inizio la prima Notte Sacra di Roma, promossa dalla Diocesi e dall’Opera Romana Pellegrinaggi con il sostegno di Euroma2, al fine di avvicinare e coinvolgere i giovani della movida romana. Una chiesa illuminata d’azzurro, il colore distintivo della Notte Sacra, gremita già dalle 18 e che, dalle 20, per il concerto di Angelo Branduardi, ha accolto più di due mila persone: famiglie, coppie di giovani, anziani e tanti religiosi. Tanta la gente che non è riuscita ad entrare ma che è ugualmente rimasta all’esterno della basilica.

«È iniziato il lungo cammino della Notte Sacra tra musica, preghiera, riflessione e bellezza nei luoghi straordinari che abbiamo a Roma di cui dovremmo essere orgogliosi ma anche gelosi perché, negli scrigni che sono le nostre chiese del centro, conservano memorie di Santi e capolavori di artisti» ha detto monsignor Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma e maestro della Pontificia Cappella Musicale Lateranense, ideatore del progetto con il compositore Marcello Bronzetti. Artisticamente legati da anni, dal 2007 realizzano, con la collaborazione della violinista Tina Vasaturo, la Notte Sacra di Cortona a conclusione del Festival di Musica Sacra che si svolge ogni anno nella diocesi di Arezzo e di cui lo stesso monsignor Frisina è direttore artistico.

Presiedendo i vespri solenni, recitati insieme a monsignor Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere e a padre Davide Carbonaro, parroco a Santa Maria in Portico Campitelli, monsignor Frisina ha spiegato che spesso la notte viene accostata al pericolo e alla tensione «ma nella Bibbia è la madre del giorno, è un grande segno di speranza. Il mondo attraversa momenti di buio e di tenebra tra guerre e violenze, ma per noi cristiani la notte è illuminata dalla nostra fede». Una lunga notte all’insegna della gioia «con l’auspicio – ha aggiunto – di portare questa gioia nelle nostre case, famiglie, parrocchie, comunità».

Alle 20 un caloroso applauso ha accolto Angelo Branduardi che ha aperto la sua performance, durata circa un’ora, con la “Ballata in fa diesis” seguita da noti brani del suo repertorio come “Domenica e lunedì”. Particolarmente suggestive le note delle sue lodi francescane: ispirandosi alla vita del santo di Assisi e basandosi sulle fonti francescane il musicista ha dato vita all’album “L’infinitamente piccolo” del quale ha eseguito cinque brani immancabilmente registrati da cellulari e tablet.

«In questa notte Sacra vorrei portarvi altro e altrove, in un posto lontano, un’isola che non c’è – ha detto Branduardi -. È questa la funzione della musica, nata con l’arte del sacro. Lo spirito della musica è fondamentalmente una forza potentissima che parla di bellezza». L’artista ha salutato il pubblico sulle note del celebre brano “Alla fiera dell’est”. La Notte Sacra è proseguita con altri sette eventi nella basilica di Sant’Andrea della Valle, nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, nel Vicariato Vecchio, nella chiesa delle Stimmate di San Francesco, nella basilica di Santa Maria Sopra Minerva e nella chiesa del Gesù dove è stata celebrata la messa alle 8 del mattino seguente.

Tanti i giovani che per tutta la notte hanno seguito l’evento e lunghe file si sono formate all’esterno delle chiese per accedere agli eventi gratuiti. «La gente è stanca di cose che la distraggono – ha detto monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Orp – viviamo in una società del benessere e dei consumi in cui si pensa di trovare tutto a buon mercato subito e presto mentre ci rendiamo sempre più conto che nel cuore viviamo la solitudine. La gente ha bisogno di valori che diano senso alla vita. Questo ritrovarsi in preghiera per una notte intera è una risposta che dopo il buio arriva la luce che è la luce della speranza, della gioia e della fede».

Monsignor Frisina guarda già al futuro «il prossimo anno ripeteremo l’esperienza e saremo dieci volte di più. Un po’ matti bisogna esserlo». Gli fa eco monsignor Andreatta: «Il Papa oggi ha detto che per essere credenti, testimoni, missionari, bisogna essere un po’ pazzi – ha spiegato riferendosi alle parole pronunciate da Francesco ai giovani di Genova -; ha parlato ai ragazzi della pazzia della fede e del Vangelo, che non è facile da vivere: ci vuole coraggio perseveranza e costanza. Ci vuole un po’ di spregiudicatezza e quindi di pazzia».
Fonte Avvenire Roma 7


NUOVO VICARIO

Don Angelo vicario ! Ringraziamo il Signore per aver illuminato Papa Francesco in questa scelta così importante.
Fino all'ultimo si è mantenuto il segreto. E non è poca cosa a Roma.
È mite, uomo di preghiera e grande spiritualità con grandi doti umane di empatia.
Preghiamo il Signore che ogni giorno gli dia il profumo del Pastore con l'odore delle pecore.


DE DONATIS DON ANGELO VICARIO



Fonte Avvenire
63 anni, pugliese di origine, era vescovo ausiliare dal 2015 per la cura del clero. È elevato alla dignità arcivescovile. La nomina del Papa annunciata dal cardinale Vallini venerdì 26 maggio nel Palazzo Lateranense
Monsignor Angelo De Donatis63 anni, pugliese di origine, ausiliare di Roma dal 2015, è il nuovo vicario del Papa per la diocesi di Roma. Francesco l’ha elevato alla dignità di arcivescovo e l’ha nominato anche arciprete della basilica Lateranense. L’annuncio, diffuso ufficialmente a mezzogiorno di oggi, 26 maggio – festa di San Filippo Neri, compatrono di Roma – dalla Sala stampa della Santa Sede, è stato dato dal cardinale Agostino Vallini nella sala al terzo piano del Palazzo Lateranense, sede del Vicariato di Roma. Presenti il vicegerente, i vescovi ausiliari della diocesi, i parroci prefetti e il personale del Vicariato. Il Santo Padre ha così accolto la rinuncia presentata dal cardinale Vallini, che ad aprile ha compiuto 77 anni, per raggiunti limiti di età.
Monsignor De Donatis – che inizierà il suo mandato di vicario generale il 29 giugno, solennità dei Santi Pietro Paolo, patroni di Roma – è nato il 4 gennaio 1954 a Casarano, provincia di Lecce e diocesi di Nardò-Gallipoli. Era vescovo ausiliare dal 14 settembre 2015, nominato da Papa Francesco specificamente per la cura del clero di Roma, alla sede titolare di Mottola. La nomina episcopale era stata annunciata dal cardinale vicario Agostino Vallini ai sacerdoti riuniti nella basilica di San Giovanni in Laterano per il tradizionale incontro di inizio dell’anno pastorale.
Come si ricorderà, è stato proprio Francesco, con un’attenzione del tutto particolare per un ausiliare di Roma, a presiedere la Messa per l’ordinazione episcopale, celebrata il 9 novembre 2015 nella basilica di San Giovanni in Laterano. In quell’occasione il Papa aveva detto esplicitamente: «Nella Chiesa di Roma vorrei affidarti i presbiteri, i seminaristi. Tu hai questo carisma!». Non a caso, erano più di 600 i sacerdoti che riempivano le ali del transetto della basilica: amici, fratelli e tanti figli spirituali che hanno conosciuto la sollecitudine di monsignor De Donatis. Accanto a Papa Francesco, i co-ordinanti sono stati il cardinale vicario Agostino Vallini e il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero.
Alla consegna dell’anello episcopale, il Papa ha infatti ricordato al nuovo presule: «Non dimenticarti che prima di questo anello c’era quello dei tuoi genitori… difendi la famiglia». Famiglia come luogo in cui si fa esperienza d’amore, lo stesso che De Donatis ha citato nel proprio motto episcopale: “Nihil Caritate dulcius” (Nulla è più dolce dell’amore). Le parole sono tratte dal “De officiis ministrorum” di Sant’Ambrogio, dove si legge: “Sia tra di voi la pace che supera ogni sentimento. Amatevi gli uni gli altri. Nulla è più dolce dell’amore, nulla più gradevole della pace”.
Per molti sacerdoti della diocesi, De Donatis è stato in questi anni una preziosa guida spirituale. E dal 1° settembre 2014 era incaricato diocesano del Servizio per la formazione permanente del clero, che aveva rilanciato con la collaborazione di alcuni sacerdoti, promuovendo iniziative di vario tipo.
Alunno prima del Seminario di Taranto e quindi del Pontificio Seminario Romano Maggiore, De Donatis ha compiuto gli studi filosofici alla Pontificia Università Lateranense e quelli teologici presso la Pontificia Università Gregoriana, dove ha conseguito la Licenza in Teologia morale. È stato ordinato sacerdote il 12 aprile 1980 per la diocesi di Nardò-Gallipoli e dal 28 novembre 1983 è incardinato nella diocesi di Roma.
Dopo essere stato nei primi anni ’80 collaboratore nella parrocchia di San Saturnino, al quartiere Trieste, e insegnante di religione, dal 1983 al 1988, è stato vicario parrocchiale della medesima parrocchia. Dal 1988 al 1990 ha lavorato come addetto alla Segreteria generale del Vicariato come collaboratore dell’arcivescovo Giovanni Marra ed è stato vicario parrocchiale nella parrocchia Santissima Annunziata a Grottaperfetta; dal 1989 al 1991, archivista della Segreteria del Collegio Cardinalizio; dal 1990 al 1996, direttore dell’Ufficio Clero del Vicariato di Roma; dal 1990 al 2003, direttore spirituale al Pontificio Seminario Romano Maggiore.
Dal 2003 De Donatis ha guidato la parrocchia di San Marco Evangelista al Campidoglio ed è stato assistente diocesano dell’Associazione Nazionale Familiari del Clero. È stato membro del Consiglio Presbiterale Diocesano e del Collegio dei Consultori. Nel 1989 è stato ammesso all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme con il grado di Cavaliere; è Cappellano di Sua Santità dal 10 aprile 1990. Dall’aprile 2016 è rettore della chiesa di San Sebastiano al Palatino e da dieci anni è assistente spirituale dell’associazione Don Andrea Santoro.
Nella Quaresima del 2014 De Donatis ha tenuto le meditazioni per gli Esercizi spirituali della Curia Romana sul tema “La purificazione del cuore” (tenuti per la prima volta ad Ariccia, fuori dal Vaticano). Nel corso del Giubileo straordinario della Misericordia De Donatis ha curato per Romasette.it la rubrica “La misericordia nella Bibbia”, una serie di riflessioni sul tema chiave dell’Anno Santo raccolte poi in un libro edito dalle Paoline.

MANCHESTER

(Da un commento di una mia amica Carla Acierno )
Ancora terrore, ancora violenza... non dobbiamo abituarci a questo... cosa si puo' fare? Cosa possiamo fare? Possiamo cominciare col dire che c'è un'urgenza educativa delle generazioni giovani e non di tutto il mondo ......non si puo' delegare o rimandare, non basta non essere d'accordo con tali strategie di male.... occorre che tutti e a tutti i livelli iniziamo a prendere coscienza che si puo' e si deve fare qualcosa anche nel nostro piccolo...
Ristabiliamo ed educhiamo al rispetto, al buon senso, alla 'Pace' non intesa come indifferenza e mai scontata, al valore della Vita propria e degli altri, all'operosita' e non alla noia, al sacrificio ed impegno e non al vuoto assoluto che travolge tutto come in una spirale! Facciamo che questo si diffonda come una corrente, cambiamo direzione, invertiamo la rotta!
Cosa c'è nella testa di questi ragazzi che desiderano morire e procurare morti innocenti credendo di conquistare che cosa?Contrastiamo la logica della morte e della violenza proponendo 'strategie' di Vita piena!
Svegliamo le menti da questo torpore!
Vorrei aggiungere: finché a Riad si stringono accordi su vendita di armi .... Ma di che parliamo!!!!!