sabato 1 settembre 2012

E' TORNATO AL PADRE IL VESCOVO CARLO MARIA MARTINI




È morto ieri, 31 agosto, a Gallarate, il cardinale gesuita Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano. Quando, il 30 agosto, le sue condizioni di salute si erano aggravate, il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, aveva invitato tutti i fedeli della diocesi e «quanti l’hanno caro» a pregare per lui, a testimonianza del grande affetto popolare che lo ha sempre accompagnato


 Telegramma del Papa
Appresa con tristezza la notizia della morte del Cardinale Carlo Maria Martini dopo lunga infermità, vissuta con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore, desidero esprimere a Lei ed all’intera comunità diocesana come pure ai familiari del compianto Porporato la mia profonda partecipazione al loro dolore pensando con affetto a questo caro Fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa. Ricordo con gratitudine la sua intensa opera apostolica profusa quale zelante religioso figlio spirituale di sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato Rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico, e quindi come solerte e saggio Arcivescovo di codesta Arcidiocesi ambrosiana. Penso altresì al competente e fervido servizio da lui  reso alla Parola di Dio, aprendo sempre più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra Scrittura, specialmente attraverso la promozione della Lectio divina. Elevo fervide preghiere al Signore affinché, per intercessione della Beata Vergine Maria, accolga questo suo fedele servitore e insigne pastore nella celeste Gerusalemme, e di cuore imparto a quanti ne piangono la scomparsa la confortatrice Benedizione Apostolica




ANNO DELLA FEDE


L'ORGANO DELLA CHIESA DI SAN GIACOMO


Notizie sull’organo S. Giacomo in Augusta tratte dall’articolo di Arnaldo Morelli apparso sul periodico “Amici dell’organo”, II, anno 1983.

19 agosto 1655: la Congregazione dell’Ospedale di S. Giacomo degli Incurabili decide di costruire due nuovi organi per la chiesa, in sostituzione di uno più grande, da collocare nei due coretti situati ai lati del presbiterio.
La loro costruzione venne affidata all’organaro Girolamo Borghese, che già da tempo era l’organaro della chiesa.
I due organi, dalla mostra simmetrica, dovevano avere 10 registri (principale I, principale II, ottava, XV, XIX, XXII, XXVI, XXIX e due registri di flauti) distribuiti su una tastiera di 50 tasti, per un totale di 500 canne ciascuno. La spesa complessiva fu di 300 scudi.
Gli strumenti, ancora incompleti di alcuni registri e decorati nella mostra da intagli lignei dorati realizzati da Giacomo Reth, entrarono in servizio nel 1658.
Morto Girolamo Borghese, il figlio Giacomo proseguì l’opera di costruzione degli organi, ma anch’egli mori prematuramente il 21 ottobre del 1662, lasciando i due strumenti ancora incompleti. Questi furono terminati solo nel 1666 dagli eredi della sua bottega.
Già nel 1727 nella chiesa di S. Giacomo sopravviveva solo l’organo del coretto di destra, che fu riformato ed ampliato nel XIX secolo (se ne ignora l’autore) e in tale assetto è giunto fino a noi conservando gli intagli, le canne di facciata ed altro materiale fonico dell’organo seicentesco.


Scheda tecnica compilata a seguito dell’ispezione effettuata il 24 luglio 2012
Tastiera di 50 tasti in avorio ed ebano, con prima ottava scavezza (estensione Do1 – Fa5).
Pedaliera a leggio di 14 note costantemente unita alla tastiera e con registro di Principale 16’ inserito automaticamente (estensione Do1 – Fa2).

Registri a pomello in legno disposti su due file a destra della tastiera disposti nel seguente modo:
·         Principale 16 soprano
·         Principale 8 soprano
·         Ottava
·         Voce umana (dal Re3)
·         Flauto 4 (dal Do2)
·          vuoto
·         Tromba 8 soprano
·         Tromba 8 basso
·         Principale 16 basso
·         Principale 8 basso
·         XII
·         XV
·         XIX
·         XXII
·         XXVI-XXIX


Divisione bassi/soprani tra il Do#3 e il Re3
Accessori: Tiratutti a pedale (monta e smonta XII, XV, XIX, XXII, XXVI-XXIX)
Le 27 canne di facciata disposte in tre campate corrispondono al registro del Principale 8 bassi. La canna centrale più grave corrisponde alla nota Mi1. Alcune canne di facciata sono mute.
Somiere a tiro e mantice a lanterna.
Posizione delle canne sul somiere maestro (dal prospetto di facciata all’interno dello strumento)
·         Principale 8 basso
·         Tromba soprano 8
·         Principale 8 soprano
·         XXVI-XXIX
·         XXII
·         XIX
·         XV
·         Flauto 4
·         XII
·         Ottava
·         Voce umana
·         Tromba 8 basso
·         Principale 16 soprano
·         Vuoto

Somierino sul fondo dello strumento per le 22 canne in legno del registro del Principale 16 basso
Nel complesso le canne sono n. 570


Andrea Panfili

 Canne interne


Consolle


Mantice


Prospetto

25 LUGLIO: MESSA DI SAN GIACOMO

La festa del santo protettore dei pellegrini e dei farmacisti costituisce un momento
significativo di condivisione spirituale e culturale nel cuore del centro di Roma. La Cappella
musicale di San Giacomo esegue brani tratti dalla “Missa Sancti Jacobi super Gracias”,
composta da Flavio Colusso in occasione dell’Anno Santo compostellano 2004 e, in prima
esecuzione moderna, della “Missa Petra Sancta” di Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Composta dal “principe della musica” su un suo celebre madrigale di eccezionale
espressività, Io son ferito, e pubblicata postuma nel 1600, questa straordinaria
composizione, finora pressoché sconosciuta, è stata recentemente incisa
discograficamente dall’Ensemble Seicentonovecento e dalla Cappella Musicale di San
Giacomo, gruppi che si sono imposti all’attenzione del pubblico internazionale per la
trasparenza e l’espressività della loro interpretazione del repertorio polifonico, anche
attraverso il grande successo ottenuto nel film Palestrina Princeps Musicae prodotto
per la Televisione tedesca ZDF e il canale europeo ARTE TV.
L’Ospedale di San Giacomo detto “degli incurabili” è fra i più antichi al mondo ed
occupa un posto importante nella storia dell’umanità: luogo di eccezionali risonanze
e memorie, è stato recentemente chiuso ma si spera che venga presto riaperto al
suo antico servizio. La musica, medicina dell’anima e del corpo, avvicina persone,
luoghi, tempi e rende possibili armonie altrimenti “dissonanti”.

SANTA MESSA SOLENNE
DELLA “FESTA DI SAN GIACOMO”
presieduta da S.E.R. mons. Matteo Maria Zuppi

GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA (1525 - 1594)
Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei
dalla “Missa Petra Sancta” (prima esecuzione moderna)
FLAVIO COLUSSO(1960 – )
Psalmus, Alleluja
dalla “Missa Sancti Jacobi”
TOMÁS LUIS DE VICTORIA (1548 - 1611)
Beati immaculati in via, quatuor vocum
GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA












Sicut cervus, I et II pars