sabato 8 ottobre 2016

EMERGENZA AD HAITI.


Come sappiamo Haiti è legata alla nostra Parrocchia in modo molto stretto. Il Cardinale Chibly Langlois è il titolare della nostra chiesa. E proprio la sua diocesi Les Cayes, come si evince dall’articolo di ‘Avvenire’, risulta la più colpita dall’Uragano Matthew.
Le notizie apprese lad telegiornale di stamattina parlano di un numero molto superiore di vittime
Stiamo vicini alla sua popolazione con la preghiera, io sto prendendo contatti per potergli fargli pervenire un segno della nostra solidarietà.
(Articolo ripreso da Avvenire)
È "catastrofica" la situazione ad Haiti dopo il passaggio dell'uragano Matthew. In uno dei Paesi più poveri del mondo che ancora faticava a riprendersi dal terremoto del 2010, il bilancio delle vittime va aumentando man mano che passano le ore e si raggiungono le zone rimaste isolate. Il bilancio ancora non è ancora chiaro, ma è certo che ormai le vittime si contano a centinaia. Da quello che sappiamo il bilancio delle vittime ad Haiti dopo il passaggio dell'uragano Matthew è salito drammaticamente ad oltre 800 morti. Al momento tuttavia non si hanno conferme ufficiali.
E in effetti le immagini rimandate dai social network sono agghiaccianti: case rase al suolo, cumuli di macerie dove prima c'erano malconce baracche, alberi sradicati, ponti crollati. Il capoluogo del dipartimento, la città costiera di Los Cayos, terza località di Haiti, è stata martellata per diverse ore, con venti impetuosi e piogge torrenziali; così anche Jeremie, la località più colpita, dove l'80% delle case sono state rase al suolo. E ancora molte comunità risultano isolate.
Il Sud del paese la zona più colpita, la testimonianza di un missionario
Fratel Jeffrey Rolle, Consigliere generale dei missionari Redentoristi, che ad Haiti hanno diverse case e tre comunità nel sud (due a Les Cayes e una a Jérémie), che risulta la parte più colpita e ancora priva di comunicazioni, ha detto all’Agenzia Fides: “Fino a ieri si poteva raggiungere quella zona soltanto in elicottero. Abbiamo ricevuto informazioni da padre Kénol Chéry, Superiore regionale di Haiti, che ci ha detto che il sud è diviso dal resto del paese. Sono riusciti a parlare pochi minuti al telefono con i confratelli di Les Cayes, dove si sono registrate inondazioni, frane e molti danni. La chiesa parrocchiale di Château è completamente distrutta. Tutte le famiglie dei confratelli del sud sono state colpite. I tetti delle case sono volati via a pezzi. Grazie a Dio non abbiamo registrato morti o feriti”.
L'appello: un piano internazionale di aiuti in tempi rapidissimi
“Man mano le nostre squadre di emergenza continuano la valutazione dei danni, temiamo che le cifre possano aumentare considerevolmente. – afferma Camilla Stecca, dell’ufficio emergenze umanitarie di Oxfam Italia – La più grande urgenza al momento è fornire alla popolazione acqua potabile per prevenire la diffusione di malattie, così come cibo e altri beni essenziali".
Nel lungo periodo temiamo una vera esplosione dei casi di colera e di malnutrizione dovuta alla perdita dei raccolti. C’è inoltre il rischio che a causa delle inondazioni si verifichino casi di malaria e dissenteria a cui i primi ad essere esposti sono le donne incinte e i bambini. In questo quadro è perciò necessario che la comunità internazionale si mobiliti prima possibile a sostegno della popolazione haitiana”.
Dopo il terribile terremoto che nel 2010 costò la vita a 230 mila persone, ad Haiti sono ancora 60 mila le persone costrette a vivere nei campi per sfollati. Tra loro, in molti hanno perso quel poco che avevano a causa dell’uragano degli ultimi giorni. In questo quadro Oxfam lancia perciò un appello alla comunità internazionale per un’immediata risposta umanitaria.
La priorità in questa prima fase è che il governo haitiano e le organizzazioni internazionali e locali lavorino insieme per salvare il maggior numero possibile di vite. La perdita dei raccolti e gli allagamenti rendono infatti le comunità colpite estremamente vulnerabili, ed è quindi essenziale prevenire una crisi alimentare e sanitaria.
http://www.avvenire.it/…/Pagine/uragano-oltre-300-morti-hai…