giovedì 24 giugno 2010

CONVEGNO DIOCESANO

Parrocchia di San Giacomo in Augusta Via del Corso 499 – Prima Prefettura


Dopo aver partecipato all’Assemblea Diocesana in San Giovanni, la sera del 17 giugno ci siamo riuniti per valutare le proposte emerse dal convegno diocesano.
Erano presenti una decina di persone.
Anzitutto quanto abbiamo fatto è stato rivedere le due relazioni frutto delle precedenti riunioni e confrontarle con i documenti del Convegno.
La prima considerazione è stata, che pur essendo una Parrocchia del Centro, con le sue particolari peculiarità, le problematiche e indicazioni espressi dai documenti erano coincidenti con le nostre riflessioni.
Da qui ci siamo dati delle proposte da rendere pienamente operative con l’inizio dell’anno Pastorale.
Per quanto riguarda l’Ambito della Eucaristia come ambito del nostro impegno:

* Anzitutto dare la possibilità di una preparazione personale e comunitaria alla Celebrazione del Signore.
Personale: mettendo disposizione un sussidio che ciascuno può portarsi a casa in cui, oltre che la liturgia della settimana, viene presentata quella della domenica successiva. Questo permette di avere la possibilità durante la settimana un momento personale di preghiera, aprire la Bibbia, leggere i brani delle letture proposti ed arrivare a celebrare in qualche modo preparati.

* Comunitaria: si propone la Lectio divina: (lettura, riflessione, preghiera) sulla Parola di Dio della domenica il venerdì pomeriggio alle 18.00 . Questo momento oltre che di ascolto, verifica e condivisione, può aiutare il parroco a capire meglio la Parola incarnandola nella vita concreta dei propri parrocchiani.

* Valorizzare meglio la Messa quotidiana delle 17.30. Introducendo nella Liturgia la celebrazione del Vespro e la riflessione quotidiana sulla Parola di Dio.

* Ogni primo Venerdì del Mese far seguire alla Messa l’Adorazione e Benedizione Eucaristica

* Pubblicizzare e partecipare anche come comunità all’adorazione Eucaristica animata dal movimento ‘Gesù ama’ che avviene circa 4/5 volte l’anno il venerdì dalle 19 alle 21 e prenderci l’impegno per i venerdì mancanti di farlo noi come Parrocchia in modo da rendere mensile questo momento.

* Nella preparazione catechistica del bambini e ragazzi continuare nella catechesi a sottolineare gli aspetti emersi durante il convegno.

* E parimenti fare una catechesi (almeno mensile) per i genitori.

* Continuare a curare il Canto allargando il gruppo di bambini e ragazzi che già partecipano al Coro.



Per ciò che concerne la Carità: possiamo soprattutto fare una evangelizzazione legata alla Messa domenicale

* Essendo aperti a dare spazio durante la celebrazione domenicale ad Associazioni e Comunità di Volontariato per i diversi settori della vita sociale: ‘nuove povertà’ ‘tossicodipendenze’ ‘case famiglie’: almeno un paio di volte l’anno diamo questa disponibilità con relativa raccolta di fondi per l’associazione stessa.

* Sensibilizzando già dall’età del catechismo i bambini su questo aspetto, facendo conoscere loro coetanei meno fortunati, accompagnandoli, una volta l’anno, presso le case-famiglia per portar loro doni e giocattoli. Nello stesso tempo dando molto spazio nella formazione catechistica a quello che è la ‘morale positiva’ una volta insegnata come le ‘sette opere di misericordia corporali e spirituali’.


* Creare dei momenti forti che siano segno per la Comunità: è stata proposta una cena di Natale da fare in chiesa prima della Messa insieme alle persone di strada.

* Prendendoci l’impegno di aiutare una comunità: ‘I testimoni della Carità’ che ha la loro sede in Acilia, sensibilizzando i fedeli non solo a donare dei contributi, ma anche a portare materialmente viveri durante la celebrazione della Messa domenicale almeno un paio di volte l’anno.

* Valorizzando nella testimonianza il gruppo Vincenziano.

* Cercando nella nostra prefettura un vero dialogo e condivisione delle varie esperienze. Anche all’interno del territorio parrocchiale si potrebbe, in questo ambito, molto di più collaborando con le rettorie presenti. Si dovrebbe creare un dialogo e comunione continua e non soltanto sporadica.

* Molto di più si potrebbe fare nella sensibilizzazione della cura dei sofferenti ed ammalati: sia da parte delle famiglie interessate, trovando il modo per farle uscire dall’isolamento del dolore, sia dei fedeli che dovrebbero superare la paura ‘dell’interessamento’ del dolore dei vicini, per comunicarlo in parrocchia e creare ambiti di aiuto amore e solidarietà.

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