Sabato
Mattina è venuta a mancare Pina Tanda in Pecorai nata nel 1931.
Con grande
dolore ho appreso dalle figlie questa triste notizia, per me totalmente
inattesa, in quanto l’avevo sentita per telefono una decina di giorni fa, e
nulla lasciava presagire questo triste evento.
E’ stata, Pina,
una delle persone che con il suo affetto materno, più mi è stata vicina in
questi sette anni di servizio pastorale a San Giacomo.
Un affetto
direi quasi materno, avendo più o meno l’età di mia mamma.
Con la sua
semplicità mi ha consigliato. Con le sue carezze mi ha consolato. Con il suo
ascolto mi ha incoraggiato.
Certo molte
cose potranno dire le figlie, i familiari, le persone per decenni le sono state
accanto. Ma in questi pochi anni che mi sono stati dati nell’averla vicina, ne
ho potuto costatare le qualità di donna, di mamma, di sposa.
Si anche di
sposa, pur non avendo mai conosciuto il marito, Emilio, con i suoi racconti
molto dettagliati, con il suo dolore per la perdita, mi ha fatto percepire la
sua presenza che ella sentiva accanto.
La ‘pietas’
nell’andare tanto spesso al cimitero, pur con fatica, per deporre un fiore e
per dire una preghiera, per me è stata oggetto di ammirazione.
Il grande
attaccamento alla famiglia, alle figlie e nipoti. Quel sano attaccamento di ‘una volta’, quello
che una mamma ha sempre per i suoi figli.
La sua
discrezione e nello stesso tempo interesse per quanto si viveva in parrocchia.
Non posso dimenticare le lunghe chiacchierate che ci siamo fatti assieme,
seduti sulla panca della chiesa. I suoi racconti, i suoi ricordi. Un pezzo di
storia vivente della nostra parrocchia se ne va. Aveva la capacità di
descrivermi in modo dettagliato quanto era avvenuto 50 anni fa, quale era la
vita della nostra Parrocchia di san Giacomo quali le attività, i momenti
solenni, le preghiere ed anche le delusioni che talvolta capitavano.
Continuava
il suo interesse nella formazione spirituale venendo alle catechesi che sono
state proposte. Ascoltava quasi sempre in silenzio, non voleva apparire, ma poi
in separata sede mi mostrava quanto meglio poteva esser utile per donare un
annuncio efficace.
Questa
umiltà è sempre stata una delle caratteristiche che in lei ho apprezzato. Era
contenta di poter servire umilmente la nostra parrocchia andando a raccogliere
la questua: io scherzando la chiamavo la mia ‘miglior esattrice di tasse’, e
lei sorrideva soddisfatta.
Quanto mi è
stata vicina dal primo momento in cui son venuto in questa chiesa e che è coinciso
con la morte della mia mamma. Quanto mi ha consolato ed accarezzato. Ricordava
la data della sua morte. Era un agenda vivente, ricordava date e nomi e fatti in
un modo impressionante.
Anche io l’accarezzavo
quando in alcuni momenti si sentiva scoraggiata, e qualche lacrima solcava il
suo viso …. perché questo capita a tutti
no?
E lei era
tanto contenta. E sebbene fosse una donna forte, era nello stesso tempo fragile
come tutti ‘i piccoli del Signore’.
‘Ero malato
e sei venuto a visitarmi’, dice nel Vangelo Gesù.
Lo faceva
con tutti, anche con me nel momenti di malattia. E sempre mi diceva posso far
qualcosa per te?
Si, cara
Pina, darmi il tuo affetto.
E lei sempre
premurosa, è venuta in ospedale, chiedeva sempre come stavo, si preoccupava nei
momenti difficili e si rallegrava nei momenti di miglioramento: ‘compativa’ nel
senso evangelico del termine…. Pativa con…. Aiutava a portare i ‘pesi’ se pur avesse
un corpo esile e fragile.
Allora così
io voglio ricordarla, così la voglio affidare al Signore ora che riposerà per
sempre accanto al suo amato Emilio e, a Virginia, Jane, generi, nipoti e parenti,
nell’esprimere il mio più sincero dolore, voglio augurare di ereditare la cosa
più bella che mamma Pina ha lasciato: il suo tenero amore, carezza di Dio.
Riposa in
pace mia cara Pina e, Maria che tanto amavi, ti prenda per mano e ti conduca con gli Angeli
in Paradiso. Amen
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