Con Papa
Francesco anche Haiti, lo Stato più povero delle Americhe, ha il suo
rappresentante nel collegio cardinalizio: è Chibly Langlois, vescovo di Les
Cayes e presidente della Conferenza episcopale nazionale. Cinquantacinquenne, è
tra i cardinali più giovani, ma già può vantare esperienze in due diverse
diocesi del Paese, che da tempo si trova ad affrontare una catastrofica
emergenza umanitaria. La nomina del Pontefice è infatti arrivata proprio nel
giorno del quarto anniversario del disastroso terremoto che il 12 gennaio 2010
devastò il Paese uccidendo oltre 220.000 persone.
Nasce il 29
novembre 1958 a La Vallée, in diocesi di Jacmel, nella parte sud-occidentale
dell’isola caraibica di Hispaniola. Qui compie gli studi primari presso i
Fratelli dell’istruzione cristiana. Entrato al Petit Séminaire Collège
Saint-Martial di Port-au-Prince per la formazione secondaria, nel 1985 passa al
Grand Séminaire Notre-Dame della capitale, dove segue i corsi filosofici e
teologici, ottenendo il baccellierato in teologia.
Ordinato
sacerdote il 22 settembre 1991, ricopre l’incarico di vicario della cattedrale
di Jacmel fino al 1994, anno in cui si trasferisce a Roma. Per un biennio
studia presso la Pontificia Università Lateranense e consegue la licenza in
teologia pastorale, con la dissertazione dal titolo La nouvelle évangélisation,
oeuvre d’inculturation en Haïti.
Rientrato in
patria nel 1996, dirige fino al 2004 gli uffici della diocesi di Jacmel per la
pastorale catechetica e giovanile. Nello stesso tempo, dal 2000, svolge il
ministero di parroco della parrocchia-santuario dell’Immacolata Concezione, in
località Des Orangers, ed è professore di teologia pastorale al Grand Séminaire
Notre-Dame di Port-au-Prince. Sempre dal 2000 insegna anche all’istituto
diocesano per l’educazione e la promozione umana di Jacmel.
Eletto da
Giovanni Paolo II secondo vescovo di Fort-Liberté l’8 aprile 2004, riceve
l’ordinazione il successivo 6 giugno dall’arcivescovo di Cap Haïtien, Hubert
Constant, suo predecessore in quella sede. Conconsacranti sono il vescovo di
Jacmel, monsignor Guire Poulard, e l’arcivescovo di Port-au-Prince, monsignor
Joseph Serge Miot, poi morto nel sisma del 2010.
In seno alla
Conferenza episcopale nazionale presiede la commissione per la catechesi
(2004-2012) ed è membro della commissione per le missioni (2007), di cui fa
parte tutt’ora.
È tra i
testimoni della immane catastrofe provocata dal terremoto che sconvolge
l’isola. E diventa uno dei protagonisti dell’opera di ricostruzione materiale e
spirituale del Paese.
Il 15 agosto
2011 Benedetto XVI lo trasferisce alla sede residenziale di Les Cayes, di cui
diventa nono vescovo. Nello stesso anno, il 15 dicembre, è eletto presidente
della Conferenza episcopale di Haiti. Presiede anche la commissione per la pastorale
della prima infanzia e il consiglio di amministrazione dell’Université
Notre-Dame d’Haïti.
Alla guida
dell’episcopato, in diverse circostanze fa sentire la propria voce dinanzi alle
sofferenze e alla miseria del suo popolo. Si fa inoltre mediatore nel negoziato
per promuovere il dialogo tra il presidente della Repubblica e i suoi
oppositori durante la grave crisi politica in cui precipita il Paese,
promuovendo l’iniziativa di riconciliazione nazionale «Insieme per il bene di
Haiti». (Fonte Osservatore Romano)
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