mercoledì 29 novembre 2017

AVVENTO 2017


Dio parla alla famiglia riunita
Una famiglia è una comunità di vita in cui la vita si genera, cresce, si ristora, viene soccorsa nei momenti della fragilità e della vecchiaia. Una famiglia è una comunità di persone che si amano (anche se non mancano tensioni e discussioni). Una famiglia cristiana è una famiglia fondata su una presenza qualificante: quella di Dio, sul cui amore si fonda l’amore dei coniugi e nella cui luce vengono educati i figli.
Nelle famiglie si condivide tutto, anche l’intimità, ma spesso anche nelle famiglie cristiane si nota una certa ritrosia, uno strano pudore a pregare insieme: anche chi è abituato a pregare preferisce farlo da solo, non con i suoi cari. Viene così meno un momento fondativo della famiglia cristiana, quello in cui si riconosce che Dio è centro e fondamento della comunità familiare, quello in cui sciogliere i nodi e le tensioni che possono accumularsi e che vanno sempre risolti prima che debordino, quello in cui i figli imparano che la preghiera è come il respiro e come la nutrizione: un atto umano qualificante, da imparare da piccoli perché serve per tutta la vita, da compiere con la normalità e la serenità con cui si compiono tutti gli atti della vita personale e familiare.
Questo schema vuole aiutare le famiglie a creare un momento tutto per loro con Dio al centro della loro casa.
Una celebrazione richiede una comunità, e nella famiglia la comunità c’è, solida e forte. Ma serve anche un clima che si nutre di luoghi, tempi, oggetti, segni. Per questo lo schema va adattato con spirito di bellezza, semplicità e creatività in ogni casa e in ogni famiglia: una giovane coppia vive una situazione diversa da una famiglia con figli, le cose cambiano se i figli sono bambini piccoli, adolescenti o adulti, se la casa è grande o piccola… E la preparazione fa già parte della celebrazione: preparare (insieme) predispone alla preghiera, unisce il gruppo e lo indirizza a un fine comune. Nel momento della preghiera non ci saranno solo parole, ma anche la bellezza di quello che è stato preparato contribuirà a dare lode a Dio.
Quando? Ogni famiglia lo valuterà in base ai ritmi della vita familiare. Un momento opportuno potrebbe essere la sera del sabato, quando il tramonto del sole segna l’inizio del giorno festivo e quando la famiglia è più libera dagli impegni di ogni giorno e più facilmente si ritrova per la cena. Altrimenti si potrebbe svolgere al mattino della Domenica, in preparazione all’Eucaristia, oppure prima del pranzo, come ideale prolungamento della celebrazione liturgica vissuta. Ma la cosa più importante è che ci sia il tempo necessario, senza pentole che bollono, telefoni che squillano, impegni pressanti che costringono a guardare l’orologio ogni minuto.
Dove? Nel luogo in cui la famiglia di solito si incontra e passa la maggior parte del tempo insieme: il soggiorno o la sala da pranzo.
Chi? Tutta la famiglia, coinvolgendo in diversi compiti (anche preparatori) tutti, anche i più piccoli. Almeno all’inizio è bene che presieda uno dei genitori: non è pedagogico il “tutto e subito” ma lo sono l’attesa e il desiderio: il giorno della tua prima comunione guiderai tu la preghiera, dopo che avrai completato l’iniziazione cristiana lo farai stabilmente a turno con gli altri… Se un membro della famiglia non può proprio esserci (lavora fuori sede o con i turni, fa l’Erasmus, è ricoverato…) si avrà cura di ricordarlo e gli si farà sapere che a quell’ora la famiglia si riunisce: spiritualmente potrà unirsi anche lui (o lei) ed essere presente.
Riferimenti simbolici. Al centro c’è la Parola di Dio, quindi, se è possibile, si vorrà avere una edizione di pregio (e di dimensioni rilevabili) della Bibbia (testo CEI del 2008), eventualmente posta su un leggio da tavolo o sul tavolo con sotto una tovaglia bella, diversa da quella che si usa per il pasto. Il “Rito del Matrimonio” suggerisce il dono di una Bibbia agli sposi: quella potrebbe diventare la Bibbia di famiglia. Man mano che i figli crescono sarà opportuno che ognuno abbia una sua copia, più pratica e maneggevole, da “personalizzare” come si vuole, ma per la preghiera in famiglia si userà il testo più bello e pregiato, che rimanda al matrimonio o rappresenta il dono di una persona cara. Accanto al libro o nei pressi (su una parete) sarà opportuno porre una icona di Cristo, Parola di Dio Padre fatta carne (può essere anche il crocifisso).
Corona di Avvento. Poiché si propone questa preghiera per l’Avvento, si può valorizzare la corona con 4 candele, da accendersi una per settimana. Anche la sua preparazione è un momento di festosa coesione familiare. La candela poi resterà accesa anche durante i pasti della famiglia, ogni giorno o almeno ogni volta in cui si mangia tutti insieme. Nel tempo di Natale si potrà porre accanto alla Bibbia un’immagine di Gesù Bambino (“Il Verbo si fece carne”). Negli altri tempi dell’anno si potrà accendere per la preghiera un cero (se lo si trova, in cera d’api, per valorizzare anche il segno del profumo) posto accanto al libro della Scrittura.
Schema:
· Silenzio e segno di croce
· Invocazione dello Spirito Santo
· Colletta della domenica
· Accensione della candela della corona di Avvento
· Proclamazione del Vangelo
· Condivisione
· Breve meditazione con la parola del nostro Vescovo, Papa Francesco
· Condivisione
· Preghiera salmica (salmo responsoriale della Messa del giorno)
· Preghiere spontanee
· Padre nostro
· Conclusione
· Antifona mariana del tempo di Avvento



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