venerdì 18 ottobre 2019

16 ottobre


Il 16 ottobre 1943, all'alba, ricordiamo il drammatico rastrellamento degli ebrei a Roma ed il loro trasferimento ad Auschwitz. Nel pomeriggio del 16 ottobre del 1978 ricordiamo le prime parole di Giovanni Paolo II quando, appena eletto, si è affacciato dal balcone della basilica di San Pietro. Nel pomeriggio del 16 ottobre del 2006 alle 17:30 fui presentato come il nuovo parroco nella nostra chiesa di San Giacomo. Avevo il cuore pieno di dolore. Non c'era più mia mamma: da pochi mesi l'avevo persa. Papà, stanco e malandato, non era potuto venire. Sarebbe morto dopo pochi mesi. Monsignor Ernesto Mandara, allora Vescovo del Settore Centro, in forma semplice, mi presentò ai fedeli. Non me la sentivo di fare ingresso solenne. Né di far festa. Ma fu l'inizio di una nuova avventura. Solo nel tempo, dopo aver visto le mie peripezie, ho capito del perché il Signore aveva voluto che diventassi parroco proprio di questa chiesa. Devo dire che un bel pezzo di strada l'abbiamo fatta. A distanza di anni vedo che ero e sono molto contento. Ho trovato persone che mi hanno amato. Che sono state mie collaboratrici i miei collaboratori. Hanno avuto la pazienza con me, con i miei acciacchi, con i miei orari. Non sono mai stato lasciato solo. in quest'ultimo anno abbiamo subito il dolore della perdita di Don Stefano. Per me non è solo stato solo un collaboratore, ma un fratello: sono stato più con lui che con mia mamma. Oltre 20 anni. So che dal cielo, come aveva promesso a mia mamma, continuerà a vegliare su di me. Oggi quindi rivolgo il mio sguardo al Signore per rendergli grazie per quanto mi ha fatto. Ripercorro con il salmista il mio cammino. E con lui grido: il Signore ha fatto meraviglie: eterno è il suo amore per noi. Grazie a tutti grazie per il bene che mi volete, grazie perché ci siete, grazie perché io sono con voi. Ad multos annos. Don Giuseppe.

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