sabato 25 aprile 2015

Processione della Madonna dei Miracoli



Ieri pomeriggio alle 18, 00 davanti all’immagine della Madonna dei Miracoli si è recitato il Rosario solenne meditato per le famiglie:
Oggi la famiglia è assediata, da una parte dal relativismo imperante e dalla pressione sociale che  tendono a minarne la stabilità, dall’ altra parte da problemi economici e di lavoro; a ciò si aggiungono i problemi interni alla famiglia stessa.
Maria, dai alle famiglie la forza di comprendere che solo con l’aiuto di una costante preghiera è possibile conservare la fede e raggiungere la vittoria.  
Nessuna famiglia è risparmiata dalla sofferenza che, prima o poi, si presenta ogni volta sotto forma diversa ma sempre eguale a se stessa.
 Maria, dai alle famiglie la forza di affrontare giorno per giorno le prove che il Padre avrà dato loro.
L’amore tiene unite le famiglie, in particolare l’amore reciproco che gli sposi si sono promessi nel giorno del loro indissolubile matrimonio e l’amore verso i figli che ne consegue.
Maria, dai alle famiglie la capacità di amare se stesse e, di conseguenza, di amare il prossimo.    
I problemi, le difficoltà, il peccato e la presenza costante della morte possono indebolire la volontà umana e, talora, condurla alla disperazione.
 Maria, dai alle famiglie la forza di resistere alle tribolazioni,  accettando la volontà di Dio, qualsiasi essa sia.
Ognuno di noi, con i nostri peccati, contribuisce ad infiggere i chiodi nel corpo di Cristo.
Maria, dai alle famiglie la forza di respingere le tentazioni e di allontanarsi dalle occasioni prossime di peccato.
Al termine del rosario presieduto da don Giuseppe, e dopo aver spiegato il profondo legame che unisce le chiese di San Giacomo e Santa Maria dei Miracoli a Piazza del popolo, processionalmente la copia dell’immagine di Maria è stata portata processionalmente per via del Corso.
La processione  è stata guidata da Mons. Matteo che poi ha presieduta la Messa, sottolineando durante l’omelia, dopo aver ringraziato i padri di Betarram,  l’importanza di avere un cuore grande da sapersi commuovere di fronte alle grande emergenze dei nostri giorni.
















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