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I titoli cardinalizi sono chiese della diocesi di Roma il cui nome viene legato ad un cardinale al momento della sua creazione
La parola titulus
Il titulus indicava originariamente la tabella (di marmo, legno, metallo o pergamena) che, posta accanto alla porta di un edificio, riportava il nome del proprietario. Questo perché le prime adunanze dei cristiani si attuavano all'interno di edifici privati (domus ecclesiae). Successivamente ai tituli privati (che, oltre alla sala cultuale e ai locali annessi per usi liturgici, comprendevano l'abitazione privata), nacquero quelli di proprietà della comunità, che conservavano il nome del fondatore o del donatore della casa.
I titoli romani
I tituli, come le odierne parrocchie, erano soggetti alla giurisdizione della Chiesa. Capo della comunità ecclesiale era il presbitero coadiuvato da ministri a lui sottoposti.
I vari tituli, anche se identici dal punto di vista funzionale e della finalità, a causa della loro diversa origine e datazione, non si possono considerare come un gruppo omogeneo. Di tutti questi luoghi di riunione possediamo due diversi elenchi, desunti dalle sottoscrizioni dei vari presbiteri nel corso dei due sinodi svoltisi a Roma nel 499 e nel 595.
Confrontando questi due elenchi, in certi casi si nota come il titulus, che nel primo sinodo portava il nome del fondatore o del donatore, nel secondo porta la dedica all'omonimo santo. Probabilmente ciò è dovuto al crescente interesse per il culto dei martiri. Quelli più antichi si trovano generalmente in zone periferiche o popolari della città, mentre quelli nuovi creati dopo l'editto costantiniano del 313 ebbero tutti posizioni più centrali.
I titoli dei cardinali oggi
Il titolo viene attribuito dal papa all'atto della nomina di un cardinale e, a differenza del particolare incarico ecclesiale, è vitalizio.
Tutti i tituli sono relativi alla diocesi di Roma e alle sue sedi suburbicarie, a simboleggiare l'unità del Collegio dei cardinali come strumento di supporto all'attività pastorale del vescovo di Roma.
La corrispondenza tra tituli e ordini cardinalizi è la seguente: una sede suburbicaria è attribuita ad un cardinale vescovo, un titolo ad un cardinale presbitero, una diaconìa ad un cardinale diacono.
In alcuni casi le diaconie sono elevate "pro hac vice" a titolo presbiterale: questo avviene per poter annoverare il suo titolare fra i cardinali presbiteri (ad esempio qualora il cardinale titolare sia eletto vescovo di una diocesi o se dopo dieci anni di diaconato il cardinale chiede di essere promosso al titolo presbiterale) senza che debba rinunciare ad un titolo tradizionalmente legato al proprio ordine di appartenenza o luogo d'origine.
Le chiese titolari sono contrassegnate, generalmente sulla facciata, da un doppio stemma: a sinistra quello del Papa regnante, a destra quello del cardinale titolare medesimo.
Ingresso della cattedrale di San Pancrazio ad Albano Laziale che, essendo sede suburbicaria, oltre agli stemmi papale (al centro) e cardinalizio (a sinistra), espone anche quello episcopale (a destra).
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